Essere genitori è un’esperienza allo stesso tempo incredibilmente bella e sorprendentemente difficile; essere genitori di gemelli eleva a potenza le gioie ma anche le problematiche connesse alla genitorialità. Molti sono gli interrogativi che un genitore di gemelli si ritrova a porsi fin dalla prima ecografia, e poi durante le diverse fasi della crescita dei propri figli.
C’è un testo molto agile eppure molto approfondito che si rivolge proprio a tutti coloro che, per diversi motivi, siano interessati a conoscere meglio le dinamiche gemellari (gemelli, genitori di gemelli, operatori scolastici o socio sanitari etc.): questo libro si chiama “Vivere con i gemelli. Piccola guida alla sopravvivenza” (Espress Edizioni).
L’autrice, Piera Brustia, psicologa e psicoterapeuta, è professore ordinario di Psicologia dinamica presso la facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino e lavora da anni sul tema della famiglia e dei gemelli nell’ambito del “Progetto Gemelli”.
Da mamma di gemelli, ho letto avidamente questo testo e l’ho trovato molto completo, in quanto sviluppa ogni aspetto dell’argomento.
La gravidanza e il parto vengono affrontati non solo dal punto di vista strettamente medico, ma anche da quello psicologico: e così, vengono spiegati i termini scientifici corretti per definire la gravidanza (monocoriale, bicoriale, etc.) ma si affronta anche l’aspetto emotivo del portare avanti una gravidanza gemellare; si parlerà della scelta (possibile!) tra parto naturale e parto cesareo ma anche del sostegno di cui una mamma di gemelli ha assoluto bisogno dopo il parto.
Oltre, naturalmente, alla madre, viene dato spazio anche all’analisi di altre figure molto importanti nelle dinamiche di una famiglia in cui ci sono dei gemelli: il padre, innanzitutto, il cui ruolo di supporto è determinante qui ancor più che nei casi di famiglie senza gemelli, ma anche l’eventuale presenza di altri fratelli oltre la coppia gemellare.
Grande attenzione è dedicata al rapporto tra i gemelli, esperienza senz’altro unica e potenzialmente positiva che però, a causa di involontari errori educativi, potrebbe rivelarsi dannosa per lo sviluppo delle singole personalità. Fin dall’introduzione, infatti, l’autrice invita a non chiamare mai i gemelli “i gemelli”. Il messaggio è semplice, chiaro, ma a volte sottovalutato: ognuno dei componenti della coppia gemellare è un individuo a sé, e come tale va trattato.
Di qui, altre considerazioni, arricchite da esempi reali che derivano dall’esperienza dell’autrice sul campo, sulla necessità o meno di dividere i gemelli a scuola, sulle dinamiche (e i problemi) che possono nascere nelle diverse coppie (maschio/maschio, femmina/femmina, maschio/femmina) nel caso essi siano omo o dizigoti, sulle credenze popolari (è vero che c’è una sorte di telepatia tra i gemelli?) e sugli aspetti pratici di accogliere e crescere una coppia di gemelli.
Se avete in qualche modo a che fare con i gemelli, o perché ne siete genitori, o perché siete voi stessi gemelli, o infine perché per lavoro o interesse personale avete modo di relazionarvi frequentemente con essi, in questa guida troverete senz’altro una buona risposta a molte delle vostre domande.