La funzione principale della vitamina D è quella di favorire la mineralizzazione delle ossa e per questo la sua presenza è importante fin da quando il piccolo si trova nel pancione della mamma; è indispensabile nella fase della crescita, ovvero quando il bambino sviluppa la sua struttura ossea: infatti una carenza di vitamina D può portare al rachitismo, una malattia che comporta l’arresto della crescita e la deformazione delle ossa.
Molti pediatri consigliano un’integrazione di vitamina D in virtù del fatto che il latte materno ne sarebbe povero, mancanza che invece non c’è nel latte artificiale, già integrato di questo prezioso componente. È vero anche, però, che se la mamma che allatta segue un’adeguata dieta a base di latte, uova, formaggi, burro e pesci grassi, e uno stile di vita che comprende una normale esposizione al sole, non è necessario assumere integratori.
Diverso è il discorso per i bambini prematuri, per i quali, invece, è necessaria un’integrazione di vitamina D, sia che siano allattati al seno che artificialmente, in quanto crescono velocemente perché devono recuperare i mesi di gestazione persi. Infine una curiosità: i bambini, ma anche gli adulti, con la pelle scura fanno più fatica a sintetizzare la vitamina D perché l’alta concentrazione di melanina disturba l’assorbimento dei raggi UVB.
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