Dentro alla pancia della mamma, il bambino vive un’esperienza meravigliosa, esperienza che a noi resta ancora misteriosa. Negli ultimi studi scientifici sono emersi tanti elementi interessanti, per esempio una ricerca di qualche settimana ha svelato che i gemelli riescono già a comunicare nel grembo materno. Oggi, invece, si è scoperto che il feto può vedere quello che ha intorno, e magari anche le sue manine e i suoi piedini, dal settimo mese in poi.
Negli ultimi due mesi di gravidanza, infatti, penetra abbastanza luce nella pancia della mamma da permettergli di cominciare a sperimentare la visione dentro l’utero. A raccontarci questa cosa incredibile è uno studio, firmato da Marco Del Giudice, ricercatore presso il dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino.
Per giungere a tale conclusione, ci sono state delle analisi ben precise, che Del Giudice racconta così:
Ho misurato la quantità di luce che passa attraverso vari tessuti corporei (muscolo e grasso) e diversi tipi di vestiti poi ho creato un semplice modello basato sullo spessore della ‘pancia’ della madre e sulla presenza o meno di vestiti.
Questo argomento non è mai stato studiato in dettaglio prima di oggi, quindi la scoperta di Del Giudice è davvero una novità assoluta. Finora, infatti, si pensava che l’ambiente uterino fosse troppo buio per permettere la visione. Verso il quinto mese, sappiamo che i feti iniziano a rispondere a certi input, come la mano della mamma, la musica, ma anche i gusti e gli odori. Gli occhi del feto maturano abbastanza tardi: prima le palpebre sono chiuse e ‘fuse’ insieme e di solito iniziano ad aprirsi al sesto mese. Dal settimo però subentra la capacità di orientare lo sguardo e fissare un punto nello spazio.
Queste informazioni si conoscono studiando i bambini prematuri. Un’altra cosa che si sa è che i feti sono miopi e che probabilmente vedono meglio quando la luce è scarsa (ecco perché si sconsiglia di mettere i prematuri in ambienti molto luminosi). È ovvio che non si può sapere quanto il feto possa vedere, dipende dalla luce che penetra nell’utero (ovviamente la stagionalità della gravidanza ha il suo peso) e poi ci vorranno altri studi.
[Fonte: Ansa]