Riuscire a mettersi d’accordo sul fumo è davvero dura. Chi ama le bionde, non lo fa per cattiveria, ma proprio non si rende conto di quanto siano nocive, soprattutto per i bambini. Sul nuovo decreto Lorenzin sono intervenuti i pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps).
l decreto proposto dal Ministro Lorenzin va certamente nella direzione giusta e corregge le mancanze di quei genitori che mettono da parte il buon senso e decidono di fumare, incuranti dei danni che possono causare ai propri figli. I bambini sono infatti i più fragili e i più esposti al fumo passivo. Ma questo avviene non solo in macchina: l’esposizione al fumo passivo si determina, infatti, anche tra le mura domestiche.
Vietato quindi fumare in macchina: aria viziata, abitacolo piccolo. Certo le cose da fare sono numerose, considerato che sono circa 6 milioni di persone muoiono per cause legate al tabacco ogni anno, secondo i dati dell’Oms. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS, ha inoltre aggiunto:
E’ ormai dimostrato che l’esposizione al fumo passivo è associata ad alcuni effetti negativi sulla salute dei bambini: dalla prematurità alla mortalità perinatale, dal ritardo di crescita intrauterino alla sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), fino a sintomi respiratori e malattie quali l’asma ed le malattie cardiovascolari e le patologie dell’orecchio medio (MED). Il fumo materno post-natale e quello paterno hanno invece aumentato il rischio di un intervento chirurgico per patologie dell’orecchio medio.
Evitare di esporre il piccolo, vuol dire evitare numerose complicanze, anche in gravidanza. Il fumo passivo è associato al 5 percento di morti infantili, al 10 percento di nascite pretermine, al 30 di nascite di bambini SGA (Small for Gestational Age). L’idea che ci debba essere un divieto ufficiale è tremendo, ma se questa è l’unica direzione in cui possiamo salvarci, che dire, ben venga…
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