Ci sono spesso delle situazioni limite. Come genitore mi spaventano, ma voglio pensare che siano un’eccezione. Un’eccezione di cui vergognarsi. Una maestra d’asilo di circa 60 anni sessantenne della provincia di Vicenza è stata sospesa dall’esercizio di insegnante per cinque mesi per aver tenuto comportamenti autoritari e violenti con bambini in età compresa dai tre ai cinque anni.
Che cosa sono questi atteggiamenti autoritari? “Sputava il bimbo per educarlo“, parole sue. I fatti risalgono tra l’ottobre 2014 e il febbraio di quest’anno. A notificare l’ordinanza di misura cautelare interdittiva i carabinieri del comando della provincia di Vicenza. Il caso più eclatante riguarda un bambino che aveva sputato in faccia a un compagno: per educarlo la maestra ha sputato a sua volta in faccia al piccolo.
La condotta è stata documentata dagli investigatori dell’arma con video molto eclatanti, nei quali si vede anche che la donna ha assunto più volte questo atteggiamento in presenza di un’altra insegnate che però, non è mai intervenuta e non ha mai denunciato il fatto. Gli alunni non hanno mai raccontato nulla ai propri genitori perché erano traumatizzati. I carabinieri hanno ordinato la sospensione dell’insegnate fino alla fine dell’anno scolastico.
Non è tutto, perché c’è un altro episodio simile a Ravenna, dove un’altra insegnante è stata rimossa dopo le proteste dei genitori: secondo il racconto degli scolari i bambini venivano strattonati, venivano dati calci alla cattedra quando ridevano e se starnutivano la donna cominciava a urlare terrorizzandoli.
Ora c’è da chiedersi che cosa possono mai imparare da questi episodi i nostri bambini? Il messaggio che passa è che a violenza risponde violenza. E oltre a essere dannoso oggi, che sono piccoli e hanno bisogno di amore, lo è sicuramente per il futuro. Un bambino cresciuto a suon di violenza non potrà essere un adulto responsabile e sereno.
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