Docenti non vogliono più accompagnare i ragazzi e i bambini in gita. Il risultato è ovvio: le classi sono costrette a rinunciare alle gite extrascolastiche meglio note come viaggi di istruzione.
Che siano viaggi di un giorno o diversi giorni, poco importa: i docenti si rifiutano di assumersi le responsabilità di accompagnare i ragazzi in gita.
Lo conferma un’indagine condotta da Skuola.net che ha messo in evidenza che 2 scolaresche su 5 non effettueranno il viaggio di istruzione.
Secondo i dati raccolti, il 39% di queste stesse classi non lo farà vista la mancanza di docenti che sono disponibili ad accompagnarle. Facile anche intuire il motivo e i motivi per cui i docenti non vogliano affiancare le classi nelle loro gite d’istruzione. Sotto accusa, il comportamento degli studenti che se nel corso dell’anno non è affatto brillante, tende a peggiorare ulteriormente proprio in occasione delle gite scolastiche. L’uscita diventa l’occasione per dimostrarsi più intolleranti alle regole e ad essere meno responsabili. Stando a quanto riportato dai docenti nel corso dell’intervista, i ragazzi appaiono molto indisciplinati. Escono anche se non autorizzati, bevono, fanno uso di droghe e si gettano in attività poco consigliabili che mettono a rischio la loro incolumità.
Considerando che in gita, o meglio, in viaggio d’istruzione, la responsabilità dei ragazzi della classe ricade esclusivamente sui docenti accompagnatori, non c’è certo da stupirsi che i docenti stessi non vogliano essere coinvolti in situazioni del genere non mettendo più a disposizione la loro presenza. A reperire il messaggio dovrebbero essere i genitori, che dovrebbero essere consapevoli del pessimo comportamento dei loro figli non solo a scuola.