La vertigine parossistica benigna nell’infanzia (indicata con l’acronimo VPBI) è un disturbo che si manifesta in bambini anche molto piccoli del quale non si conoscono con esattezza le cause; consiste in attacchi di vertigine che insorgono all’improvviso e possono durare da qualche secondo a diversi minuti. La VPBI è un disturbo che preoccupa molto i genitori, soprattutto se il bambino non è in grado di esprimere a parole quello che gli sta accadendo, questo perchè durante le crisi il bambino, oltre a impallidire, inizia a barcollare arrivando persino ad accasciarsi e a vomitare.
Per fortuna però, una volta passato questo brutto momento, il piccolo riprende le proprie attività come se nulla fosse accaduto e non riporta conseguenze di alcun tipo. La vertigine parossistica dell’infanzia, d’altra parte, è un disturbo che tende a scomparire con il tempo e non incide sul futuro sviluppo del bambino, anche se gli esperti ritengono che ci sia un legame fra questo fenomeno nell’infanzia e la tendenza a soffrire di emicrania in età adulta.
Molti di questi bambini infatti hanno un parente stretto che soffre a propria volta di emicrania ed essi stessi soffrono spesso di mal d’auto, mal di mare e dolori addominali. Se avete notato in vostro figlio questo comportamento “strano” la prima cosa da fare è senz’altro rivolgersi al pediatra che molto probabilmente suggerirà una visita dall’otorino.
Ques’ultimo farà un esame otoneurologico e potrebbe prescrivere anche ulteriori accertamenti strumentali tesi ad escludere eventuali alterazioni neurologiche: l’elettroencefalogramma, che serve a escludere l’epilessia, e la risonanza magnetica per escludere l’eventualità che si tratti di un tumore.
Come si cura la vertigine parossistica benigna nell’infanzia
Una volta certo che si tratti di VPBI il medico, di solito, non prescrive alcuna terapia e preferisce piuttosto sottoporre il bambino ad accertamenti periodici. Questo perchè, come accennato, il disturbo tende a risolversi spontaneamnete con la crescita.