Varicella, mezzo milione di casi l’anno in Italia. La maggior parte sono bambini

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La varicella continua a fare vittime. Ogni anno sono circa 500 mila i casi e i bambini sono quelli prevalentemente colpiti. È un dato enorme, che si può tradurre come una diagnosi di varicella al minuto e un costo sociale pari a 100 milioni di euro. È stato questo uno dei temi dibattuti proprio ieri in occasione del convegno “La prevenzione vaccinale: una scienza in continua evoluzione”, organizzato nell’ambito del congresso della Società italiana di igiene (Siti).

La varicella è una tipica malattia dell’infanzia che potrebbe però essere evitata con un vaccino: in questo modo è possibile mettere al riparo almeno i nuovi nati e soprattutto quel 3-5% (20.000 casi) di piccoli destinato ad avere complicanze anche gravi, come polmoniti, otiti, sovrainfezioni batteriche e danni al sistema nervoso centrale. Giovanni Gabutti, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Chiavari (Genova), ha dichiarato:

Ogni anno si registrano circa 1.000-1.500 ricoveri in ospedale prevalentemente nella fascia pediatrica, in larga parte prevenibile mediante l’offerta vaccinale. In primavera si verifica un’epidemia di varicella fra i bambini. Ma contrarre la malattia più avanti con l’età, o magari in gravidanza significa andare incontro con ancora più probabilità al rischio di complicanze gravi.

L’indicazione della vaccinazione non sono arriva dalle associazioni scientifiche più importanti d’ Italia, come la Fimp (Federazione italiana medici pediatri), la Sip (Società italiana di pediatria) e Siti, ma anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. In questo caso l’Oms raccomanda il vaccino soprattutto in quei paesi dove la malattia si sta trasformando in problema sociale e in un carico eccessivo per la sanità pubblica.

In Italia, le regioni Puglia, Toscana, Veneto Sicilia, Basilicata Calabria e Sardegna (e presto anche il Friuli) offrono gratuitamente la vaccinazione antivaricella. La Sicilia è stata la regione più attiva in questo senso perché ha introdotto la vaccinazione universale nel 2003 e in soli 5 anni si è registrato un calo dell’ospedalizzazione dell’80 percento, mentre in Veneto in 3 anni il calo è stato del 75% nei bambini da 1 a 4 anni.

 

Photo Credit| ThinkStock

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