Circa 90mila separazioni all’anno, la metà delle quali con figli minori: i dati Istat parlano chiaro riportando l’attenzione su bambini e adolescenti che si trovano a trascorrere le vacanze anche con il genitore con cui non trascorrono la maggior parte dell’anno.
Ma come sfruttare al meglio questa occasione senza rischiare di commettere qualche errore che possa danneggiare il rapporto fra genitore e figlio? I consigli arrivano dagli esperti, e Fulvio Scaparro, psicologo, psicoterapeuta e fondatore dell’Associazione GeA (Genitori Ancora) che ricorda come la vacanza sia un momento importante per poter riprendere il contatto anche con il genitore con cui non si vive abitualmente e che generalmente è il padre.
La vacanza consente di potersi conoscere meglio, più di quanto si possa fare il tempo trascorso insieme in un weekend mentre va assolutamente evitata la vacanza intesa come pretesto per mettere a disagio il bambino magari litigando di continuo.
L’ideale sarebbe di riuscire a ricavarsi uno spazio da vivere da solo o da sola con i propri figli e questo anche nelle famiglie allargate che vanno d’amore e d’accordo in modo tale da costruite un rapporto con il figlio non condizionato dalla presenza dell’altro genitore.
Se la vacanza si trasforma invece in una convivenza allargata, l’importante è che l’altro genitore accetti di buon grado la situazione. È importante poi l’avvicinamento dei figli al nuovo partner durante una vacanza avvenga in modo razionale quando si ha la certezza che si tratti di un rapporto stabile e non della fidanzata o del fidanzato di turno.
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Quando i figli sono adolescenti, il problema rischia di diventare ancora più serio: si dovrebbe cercare di progettare una vacanza che il figlio o la figlia percepiscano come qualcosa di pensato ed organizzato solo ed esclusivamente pensato per loro. E se si tratta di una vacanza più impegnativa anche da un punto di vista fisico, è anche vero che rappresenta un momento importante di crescita con i propri figli anche e soprattutto per chi non riesce a trascorrere con loro la quotidianità.
Da evitarsi assolutamente la cosiddetta vacanza“risarcitoria” quella in cui si cerca di accontentare il figlio in tutto e per tutto credendo di riuscire a compensare le propria assenza: quindi sì alla normalità e no a una vacanza diseducativa in cui il genitori concede lussi che non potrebbe permettersi al figlio.
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