Partiamo da due domande facili facili. Quanto costano vestiti, passeggini, seggioloni, carrozzine e tutto quanto serve per la cura di un bambino? Molto, troppo. Quanto a lungo li utilizzeremo? Molto poco.
Pensiamo solo agli abiti: le prime taglie volano via in un attimo, alcuni vestiti li usiamo due o tre volte al massimo, altri addirittura mai. E infatti, da sempre, le mamme hanno l’abitudine di passarsi i vestiti usati tra familiari e amici.
Ecco, forse non lo sapete, ma in questo modo state facendo “swap”.
Si tratta di una tendenza nata in Inghilterra qualche anno fa e diffusasi rapidamente in America ed Europa, e da un paio d’anni anche in Italia (Milano in primis).
Lo swap è sostanzialmente un baratto, uno scambio di oggetti che non si usano più; nello specifico, per quanto riguarda i prodotti per bambini, ci sono diversi modi per fare swapping.
La prima, e la più carina secondo me, è organizzare un baby-swap party. Si possono riunire parenti, amiche, vicine di casa, mamme del parchetto o dell’asilo, e ciascuna porterà abiti o oggetti che non le servono più, e potrà prendere quello di cui ha bisogno. Personalmente, sconsiglierei lo scambio delle scarpe, che non si dovrebbero passare neanche tra fratelli, perché, come saprete, ciascuno di noi appoggia i piedi in un certo modo e, anche in minima parte, “deforma” le scarpe che utilizza in maniera, diciamo così, personalizzata.
Lo swap per bambini si può fare anche on line, ad esempio sul sito SwapCool, che funziona secondo un sistema di crediti: quello che viene offerto per lo scambio è valutato un certo numero di crediti, che potranno essere spesi per acquistare altri oggetti messi in vendita.
Infine, esistono i negozi di usato per bambini, diffusi un po’ in tutta Italia, come ad esempio i Baby Bazar: in genere, si sottoscrive una tessera e si possono poi portare in negozio i propri oggetti, che saranno prezzati (di solito, al 50% del valore commerciale) ed esposti. Il ricavato dell’eventuale vendita verrà diviso, in proporzioni variabili a seconda del negozio, tra il proprietario e l’esercente.
Attenzione! Requisito fondamentale per la buona riuscita dello swapping è che i prodotti siano in perfette condizioni: lavati, sterilizzati ove possibile, funzionanti e ben tenuti.
A prezzo davvero vantaggioso, potrete portarvi a casa di tutto: abiti anche griffati messi una sola volta (magari in occasione di una cerimonia), culle e lettini, marsupi, giocattoli, bilance, sterilizzatori, scalda biberon, e addirittura lettini e mobili per camerette. Non solo: la filosofia del riciclo e del riuso è sempre un buon investimento, per noi ma anche per l’ambiente.
Allora, cosa ne pensate dello swap? Avete l’abitudine di scambiarvi vestiti ed altri oggetti per bambini, con le mamme che conoscete? Vi fidate dei negozi per l’usato, nel caso dei vostri figli?
Ciao, io ho aperto ormai 5 anni fa il negozio SECONDAMANOBIMBO a Parma, e devo dire non ho riscontrato diffidenza da parte dei genitori nei confronti dell”Usato”, certo deve essere selezionato e ben ripresentato, da quando ho aperto non ho mai pututo mettere in vendita un articolo senza prima rilavarlo e riprepararlo personalmente, ma oggi i genitori sanno cosa e’ meglio per i loro Piccoli, e quando vengono in negozio sono gia’ preparati e informati…e molti spunti per gestirmi li ho proprio presi dai Loro consigli!!! Quindi date retta al Vs istinto…non sbaglierete nella scelta!! Raffa