Siamo, ahimè, fin troppo abituati ad aspettarci di salutare l’anno vecchio, dando il benvenuto al nuovo, con lo sparo dei botti. Se per molti sono inutili oltre che pericolosi, altri, invece, non riuscirebbero proprio farne a meno considerandoli parte integrante della festa. Una cosa è certa, però: non li si può considerare totalmente sicuri, ed i dati raccolti il primo gennaio di ogni anno parlano chiaro. Sono parecchi i feriti dal loro scoppio, e tra questi ci sono anche numerosi bambini. Ma non sono a rischio di sole lesioni o ustioni, un rischio serio riguarda anche il loro udito.
Si registrano spesso, infatti, seri danni alla membrana del timpano o all’orecchio interno dei più piccoli. Per evitare di incorrervi senza dovervi rinunciare, sarà bene prestare alcune piccole attenzioni divulgate dall’American Speech-Language Hearing Association (ASHA).
Innanzitutto, contrariamente a quanto si possa pensare, non è detto che un’esposizione prolungata ai botti sia più pericolosa rispetto ad una singola. Ciò che conta è l’intensità degli stessi. Il rischio di danni permanenti diventa più serio quando gli scoppi avvengano a meno di un metro di distanza dal soggetto.
Dopo avere avvertito una sorta di fischio dopo l’esplosione, il danno uditivo si manifesta come una sorta di ottundimento auricolare e permane sottoforma di deficit uditivo nei confronti, soprattutto, delle frequenze acute.
Il consiglio è, dunque, quello di evitare che lo scoppio avvenga ad una distanza inferiore ad un metro. Ciò comporterebbe probabilmente una lesione sulla membrane del timpano causa di danni permanenti.
Per un uso consapevole dei botti si consiglia, quindi, di leggere attentamente le istruzioni d’uso e le raccomandazioni riportate sulle confezioni, quindi rispettare una distanza minima di almeno 4 metri dal luogo dell’esplosione.
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