Raffreddore, tosse, mal di gola e diarrea sono disturbi piuttosto frequenti nei bambini molto piccoli che, per quanto fastidiosi, servono a sviluppare e rafforzare le difese immunitarie. Se non causano complicanze quindi non devono allarmarci anche se naturalmente vanno tenuti d’occhio.
Quanto al raffreddore, è normale che un bambino piccolo lo contragga diverse volte l’anno, soprattutto se va all’asilo. Il rimedio più efficace per combatterlo è sciogliere le secrezioni nasali usando le soluzioni saline da introdurre dentro al nasino più volte al giorno. E’ facile che il bimbo protesti, anche piuttosto energicamente, in questa situazione. Cercate di fargli capire che lo state facendo per il suo bene. Allo stesso modo insegnategli sin da piccolissimo a soffiare bene il naso e fatelo bere più spesso; anche l’acqua contribuisce a sciogliere le secrezioni nasali.
Altro malanno piuttosto comune e fastidioso è la tosse, anche in questo caso ricorrere alla soluzione salina e offrire acqua da bere al piccolo con maggiore frequenza rappresentano un valido aiuto verso la guarigione. Mentre non è opportuno ricorrere a mucolitici e calmanti della tosse a meno che non sia il pediatra a prescriverli. E’ facile inoltre che il bambino che ha la tosse diventi inappetente: non forzatelo a mangiare controvoglia, al primo colpo di tosse potrebbe vomitare tutto.
Se siete fumatori vi raccomandiamo non solo di non fumare in presenza di vostro figlio (ma siamo certi che questo lo sapete già), ma anche di evitare di farlo negli ambienti che lui frequenta anche quando è assente. In altre parole, non fumate mai dentro casa. A volte infatti bronchiti, raffreddorre, tosse o otite nel bambino piccolo sono causati e/o aggravati proprio dal far respirare loro il fumo passivo.
Se il problema persiste per più di due settimane però, meglio portare il vostro cucciolo dal pediatra perchè escluda problemi più seri.
1) Se un imprenditore agroalimentare si sveglia una mattina e decide di produrre uno SCIROPPO PEDIATRICO PER LA TOSSE DEI BAMBINI, basta che invii un’autocertificazione al Ministero della Salute?
2) Poi può produrre lo sciroppo per la tosse nei locali dove generalmente prepara, lavora o trasforma i suoi prodotti agroalimentari?
3) E commercializzare lo sciroppo per la tosse come “dispositivo medico CE”?
4) a – scansando le relative verifiche dell’AIFA (agenzia del farmaco) sulla correttezza delle modalità di produzione (il farmaco da banco non può scansarle); b – non essendo così assoggettato alla sorveglianza di un organismo notificato (come lo sono invece i dispositivi medici di classe IIa, IIb e III); c – eludendo la normativa europea relativa ai medicinali vegetali tradizionali?
5) E questo “dispositivo medico CE” se prescritto dal dottore ha diritto pure alla detrazione del 19%?
Secondo me qualcosa non funziona! Ritengo che uno sciroppo per la tosse (specie pediatrico) NON agisca per EFFETTO BARRIERA / MECCANICO e quindi non possa definirsi “dispositivo medico”. Video http://www.youtube.com/watch?v=OgnAwoyqn7o