Durante la gravidanza il nostro corpo vive un vero e proprio scombussolamento: sbalzi ormonali e difese immunitarie più basse. Risultato? A volte, le mamme non passano nove mesi proprio sereni, a volte devono fare i conti con una serie di più problemi non proprio piacevoli. Per esempio, molto spesso la tiroide crea diverse sofferenze.
A lanciare l’allarme sono gli specialisti che in questi giorni sono riuniti a Milano per l’8/o congresso dell’Associazione Italiana della Tiroide (Ait), presso l’Università degli Studi di Milano, che hanno messo in luce la relazione tra salute della tiroide e la gravidanza (avviata naturalmente o attraverso fecondazione assistita. Stefano Palomba, dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha così commentato:
In gravidanza l’ipotiroidismo è la malattia più frequente e la tiroide ha un ruolo essenziale nel garantire la fertilità. Gli ormoni tiroidei contribuiscono infatti al normale sviluppo delle prime fasi della vita.
Gli ormoni tiroidei della mamma influenzano le fasi successive al concepimento, perché garantiscono la complessa serie di eventi fisiologici necessari al proseguimento della gravidanza. Infine, nei primi tre mesi di gravidanza è la tiroide della madre che lavora anche per il feto poichè esso sviluppa la sua tiroide solo intorno alla 12/a settimana. È quindi molto importante, se si sospetta una disfunzione, diagnosticarla già prima della gestazione, per poter affrontare i nove mesi più serenamente.
Considerate che l’ipotiroidismo potrebbe essere anche un rischio: in alcuni casi crea difficoltà a concepire così come aumenta le probabilità di aborto spontaneo. Roberto Negro, dell’unità di Endocrinologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, ha poi aggiunto:
E questo riguarda sia le gravidanze naturali che quelle indotte con fecondazione medicalmente assistita. Si è osservato che il 10% delle donne che affrontano una fecondazione assistita –ha una tiroidite di Hashimoto che rischia di diventare ipotiroidismo a seguito della terapia per la stimolazione ovarica.
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