Il tiralatte non è uno strumento di tortura, anche se c’è un momento, anzi un secondo, nella vita di una donna che può sembrarlo. Se siete convinte di voler allattare, volete dare il latte materno al neonato o semplicemente dovete svuotare il seno per troppa abbondanza dovete procurarvene uno. Quale scegliere e perché?
Il tiralatte è un dispositivo studiato per estrarre il latte e può essere elettrico o manuale. Il principio in entrambi i casi è il medesimo: si appoggia una coppa al seno, convogliando il capezzolo e attraverso una pompa che simula la spremitura manuale e la suzione del bambino, fa fuoriuscire il latte.
Il tiralatte manuale di solito ha una pompetta (simile a quella della pressione) che attiva l’aspirazione. Sono molto economici e la pressione è minima. Si consiglia questo modello se avete tanto latte e non volete spendere molto. Se invece il latte scarseggia e avete bisogno di un aiuto per avviare l’allattamento è decisamente meglio quello elettrico, che tra l’altro lo danno anche in ospedale durante la degenza alle mamme che ne hanno bisogno.
In questo secondo caso c’è un compressore che attiva la spremitura. Esistono tiralatte “professionali”, che sono molto costosi. Si consiglia di affittarli in farmacia: il prezzo del noleggio è variabile, circa 1 euro al giorno. Esistono poi dei modelli più economici, che sono anche portatili. Questi ultimi potrebbero avere un meccanismo un po’ più grossolano e risultare un po’ più dolorosi.
La verità è che all’inizio il tiralatte è fastidioso e totalmente innaturale, però con l’arrivo della montata lattea e l’uso il seno si abitua. In linea di massima i tiralatte elettrici sono decisamente migliori di quelli manuali: cercate quindi di fare una scelta consapevole. Risparmiare in questo caso potrebbe voler dire non sprecare, perché un tiralatte che non estrae o un modello poco attento ai bisogni della donna sono soldi buttati.
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