I bambini regalano molta gioia, si sa, ma non da meno possono essere fonte di preoccupazioni frequenti, soprattutto quando sono molto piccoli. Allontanarsi da loro può diventare una fonte di stress, anche solo per pochi istanti, come quelli che basterebbero per una doccia o un caffè, senza neanche uscire dall’appartamento. È un dato, infatti, che il bambino potrebbe scoprirsi, sudare, svegliarsi in quel breve lasso di tempo, e una madre deve essere pronta a intervenire tempestivamente. Ecco dunque che la tecnologia può venire incontro a qualsiasi mamma grazie al baby monitor, uno strumento ormai essenziale per il monitoraggio del bambino.
Che cosa è il baby monitor?
Si potrebbe parlare del baby monitor come di una videocamera, o come di un discendente dei vecchi walkie-talkie. In realtà, una mamma può vedere in questo strumento un valido alleato per la propria serenità e, soprattutto, per il corretto monitoraggio delle attività del bambino, sia quando dorme, sia quando si sveglia.
Si tratta, in breve, di dispositivi tecnologici pensati per permettere al genitore di ascoltare o vedere il proprio bambino anche se si è in un’altra stanza. Quest’ultimo aspetto garantisce al padre o alla madre una discreta libertà di movimento tra le mura domestiche, concedendogli agevolmente il tempo di allontanarsi dalla culla per un caffè o una doccia, per leggere un libro o per preparare un pasto, senza la preoccupazione di perdere di vista il proprio figlio: sarà infatti proprio il baby monitor a garantire la trasmissione audio e video di quel che starà combinando il bambino nell’altra stanza., limitando notevolmente qualsiasi preoccupazione.
Una grande varietà di modelli
Per quanto possa essere intuitiva, l’idea di un baby monitor si concretizza in una grande varietà di modelli, che possono prevedere diverse funzioni. In alcune tipologie di monitor, infatti, non è previsto lo schermo, e i genitori possono soltanto ascoltare, e in alcuni casi comunicare, tramite canale audio: si tratta ovviamente di un grande vantaggio, poiché permette non di seguire con gli occhi gli spostamenti del proprio figlio ma di sentirne lamenti e richiami, garantendo alle volte anche la possibilità di rispondere mentre si raggiunge il bebè nella stanza.
Se tuttavia si considera la difficoltà di recepire e interpretare i suoni dei neonati, è ovviamente più logico optare per un modello che integri una videocamera capace di monitorare lo stato e i movimenti del bambino. L’integrazione della videocamera, inoltre, apre le porte a tecnologie più sofisticate, come l’implementazione di un sensore di movimento pensato per seguire il bambino nei suoi limitati spostamenti, o di sensori a infrarossi ideali per vedere al buio, evitando così di accendere luci superflue e disturbare il sonno del bebè.
In breve, sono molti gli elementi che possono influenzare sulla scelta del baby monitor: il materiale in cui questo è realizzato deve essere capace di resistere a urti e cadute; alcuni modelli possono riprodurre canzoncine pensate per tranquillizzare il bebè nel lettino; altri ancora permettono al genitore di comunicare a distanza di qualche stanza con il figlio, trasmettendone la voce e le immagini su apposito schermo. Fatte tutte le valutazioni del caso, il baby monitor resta dunque una risorsa fondamentale per tenere d’occhio il proprio bambino e garantirsi un margine di movimento all’interno della casa, limitando al minimo le preoccupazioni di ogni tipo.