Un test per scoprire la melamina nel latte

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test scopre melaminaSicuramente ricorderete lo scandalo del latte alla melamina che nel 2008 ha portato anche alla morte di alcuni bambini, soprattutto in Cina. Ora fortunatamente l’ingegnere Na Li e colleghi dell’Università di Miami (Usa) hanno creato un test efficace, economico e veloce proprio per rilevare l’eventuale presenza di questa sostanza nel latte.

In pratica vengono usate alcune nanoparticelle d’oro e un test a precipitazioni e due colori; la rilevazione della presenza o meno di melamina avviene in meno di 15 minuti.

Il dottor Li ha spiegato che

Gli attuali metodi di rilevazione della melamina nel latte sono costosi e richiedono tempo. Il nostro lavoro rappresenta un passo significativo verso la rapida individuazione della melamina, e risolve un problema globale importante


Il test si basa sull’interazione tra le nanoparticelle di oro e la melamina che provoca un cambiamento di colore, che sta ad indicare la presenza della sostanza. Quando è presente, la soluzione cambia dal colore rosso a blu in pochi secondi

e può essere misurata sia mediante ispezione visiva che spettrofotometrica. L’acido cianurico, che ha una reazione specifica con la melammina, è introdotto in modo sequenziale per aumentarne la specificità

Il dr. Dean Ho che è assistente professore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Biomedica co-autore dello studio ha aggiunto

questo metodo fornisce un’opportunità unica per utilizzare le proprietà di rivelazione altamente sensibili delle nanoparticelle per impedire alle persone di essere danneggiate dall’ingestione di melamina. È importante sfruttare le nanoparticelle che possono essere fabbricate ad alto rendimento, cosa che rende possibile avere un metodo che può essere ampiamente utilizzato

Ora i ricercatori vorrebbero creare un kit commerciale economico da proporre al mercato per far sì che chiunque possa fare anche in casa il test. Questo kit  potrà essere usato anche nei paesi sottosviluppati per controllare il cibo potenzialmente contaminato.

Cosa ne pensate?

Via| La Stampa

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