Ritmi frenetici, cambiamenti continui, ricerche spasmodiche di nuovi modi di essere. Modifiche continue che si riflettono anche nell’evoluzione del senso estetico: la moda, per esempio, rivaluta capi come i jeans o le semplici camice bianche, prima di uso quotidiano e li trasforma in capi iconici, in must have fondamentali nell’armadio di ogni donna.
Le donne hanno imparato, quindi, non solo a vestirsi, ma ad interpretare la moda, ad usarla per conquistare maggiore attenzione e diventare protagoniste.
E dalla moda, che da New York, Milano e Parigi indica i diktat sulle trasformazioni del guardaroba, i diversi modi di concepire il concetto di vestirsi, riceviamo indicazioni anche sui canoni estetici. E’ questa una delle ragioni per cui, anche nel campo della chirurgia estetica, si registrano cambiamenti nelle richieste delle pazienti.
Sono tante le donne che, a seguito di una gravidanza e del periodo di allattamento, si avvicinano alla chirurgia estetica per un intervento di mastoplastica. Il seno resta, infatti, una delle parti più importanti del corpo femminile: una parte che ha bisogno di attenzione durante l’evoluzione della vita di una donna, dalla pubertà alla maternità, all’allattamento e alla menopausa. L’allattamento, in particolare, mette a dura prova i tessuti mammari e non è raro che una donna decida di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica al seno proprio a seguito di questa fase della sua vita.
Come tutto anche la chirurgia estetica si modifica e si avvale di nuove tecniche, anche avvenieristiche: è stato sviluppato, infatti, da ingegneri israeliani un nuovo tipo di protesi realizzate con materiali della NASA per la progettazione di componenti aereospaziali che risolverebbe gli inconvenienti delle protesi mammarie tradizionalmente utilizzate nella mastoplastica.
Mentre, infatti, la soddisfazione complessiva delle pazienti operate è molto alta, uno degli effetti collaterali a lungo termine che le protesi tradizionali possono causare a motivo del loro peso è il cedimento della mammella e il suo spostamento verso il basso.
La maggiore causa che determina questi eventi è sicuramente il peso e il carico delle protesi mammarie. Quando il peso delle protesi è superiore alla capacità elastica del tessuto mammario, si possono determinare a carico dei tessuti degli stretching eccessivi che sono direttamente proporzionali alla massa introdotta.
Quindi, contrariamente ai dogmi del passato, il peso dell’impianto, piuttosto che il suo volume, sta alla base della deformazione dei tessuti mammari e della futura deformazione.
Le protesi mammarie degli ingegneri di Haifa (Israele) consentono una riduzione di peso dell’impianto fino al 30% pur mantenendo le dimensioni, la forma e la funzione delle protesi mammarie tradizionali, migliorando ulteriormente la sicurezza e la soddisfazione delle pazienti.