Non diminuisce la preoccupazione intorno al caso Tbc al Policlinico Gemelli, tutt’altro. È di qualche giorno fa la notizia che il Tar ha accolto il ricorso presentato dal Codacons, che chiedeva di estendere i controlli a tutti i bambini venuti alla luce nel reparto di neonatologia dell’ospedale, nel periodo in cui è stata in servizio l’infermiera poi ammalatasi di tubercolosi (cioè da febbraio 2010).
Come ricorderete, a partire da agosto, quando esplose il caso tubercolosi, vennero progressivamente sottoposti a controlli i bambini nati al Policlinico Gemelli nel 2011 (da gennaio a fine luglio, appunto): su 1.708 bambini esaminati, 122 sono risultati positivi e quindi sottoposti a terapia antibiotica, mentre è stato accertato solo un caso di malattia conclamata.
Dopo la scoperta di altri casi di “positività” in bambini nati al Gemelli nel 2010, i cui genitori avevano autonomamente deciso di indagare, il Codacons ha ritenuto opportuno richiedere un’estensione dei controlli, e adesso il Tar gli ha dato ragione: si legge infatti nella sentenza che “non appare adeguatamente motivato limitare i test volontari ai bimbi nati nel reparto nel 2011”.
Si parte quindi da febbraio 2010, con oltre 2.000 bambini da esaminare, ma la decisione non è stata esente da critiche.
Se infatti, da una parte, c’è chi ritiene logica e giusta la decisione del Tar – ad esempio il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, che ritiene in tal modo applicato “un principio di equità sociale, affinché tutte le famiglie coinvolte abbiano la garanzia del riconoscimento dello stesso diritto” – dall’altra la comunità scientifica è scettica e cerca di scongiurare qualsiasi forma di allarmismo.
Giovanni Rezza , direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’ Istituto Superiore di Sanità, sostiene inoltre che a questo punto,
se si trovassero bimbi positivi, sarebbe molto difficile risalire alla causa effettiva del contagio dal momento che, essendo i bambini più grandi, potrebbero essere venuti a contatto con il micobatterio della tbc anche all’ esterno e comunque non necessariamente in ospedale.
Per chi volesse ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi al numero verde del Gemelli 800 281122, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00.
[Fonte: Corriere]