Giornata Internazionale Diritti Infanzia 20 novembre

Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia, 20 novembre

Giornata Internazionale Diritti Infanzia 20 novembre

Il 20 Novembre è il giorno dedicato alla Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Nonostante il benessere dei più piccoli venga ritenuto all’unanimità un diritto fondamentale, purtroppo ancora oggi molti bambini e molti adolescenti, anche in Italia, continuano ad essere vittime di violenze ed abusi, molti vivono in condizioni precarie, spesso in povertà, o ancora sono sottoposti a gravi discriminazioni. Il 20 Novembre è il giorno in cui, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1989, adottò il trattato sui diritti umani più ratificato di sempre, ovvero la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Violenza negli asili

Numerose le storie di asili lager e maestre violente, come proteggere i bambini?

Violenza negli asili

Mandare il proprio bambino all’asilo è un’esigenza. Queste strutture sono fondamentali per permettere ai genitori di lavorare e al tempo stesso per stimolare la crescita e la socializzazione dei bimbi. Resta il fatto che dividersi dal proprio piccolo è molto fatico e ci vuole un atto di fiducia, perché affidiamo la cosa più preziosa che abbiamo nelle mani di un estraneo.  Come mai questa riflessione? Ovviamente alla luce di recenti fatti di cronaca, che purtroppo hanno svelato ancora una volta asili lager e maestre violente.

I programmi tv per bambini contengono troppo bullismo

II bullismo è un fenomeno dilagante e va corretto quanto prima. In che modo? Ovviamente con l’educazione. Non è facile educare i bambini, soprattutto se sono bersagliati da messaggi sbagliati. Un recente studio delle università dell’Indiana e dell’Illinois (Usa) ha evidenziato come moltissime trasmissioni tv per bimbi dai 2 agli 11 anni contengano forme di violenza e aggressività.

La Legge sull’Affido condiviso non tutela i bambini e le madri dalla violenza domestica

La Legge 54/2006 sull’affido condiviso da anni fa discutere. Sono molti i genitori che scelgono questa formula per crescere i loro figli a seguito di una separazione. I bambini si ritrovano con sue case, due camerette, due domicili e una vita di sballottamenti. Il motivo? Nel tentativo di dare il massimo (o forse in alcuni casi solo di non passare all’ex l’assegno di mantenimento del minore) si rischia di rendere caotica la vita dei bimbi.

Consigli a “Mani aperte” dall’Afghanistan anche l’8 marzo

“Mani aperte” è una rubrica radiofonica afghana, la voce che la conduce è quella di Mobina e storie come quella di Farida passano spesso su Radia Balkhi Radio: una donna di 35 anni non riesce ad avere un figlio maschio e il marito ha deciso di sposarsi con un’altra donna molto più giovane, che gli dà alla luce un maschio e che segna l’inizio dell’incubo di Farida, perché il marito comincia a picchiarla e umiliarla.

Nonostante Farida lotti e si ribelli, minacci anche di suicidarsi, tutto è inutile e gli abusi continuano. Farida decide così di chiedere aiuto.

Nigeria: bambini vittime della stregoneria


Orrore in Nigeria: secondo un rapporto dell’organizzazione umanitaria inglese Stepping Stones Nigeria, sarebbero centinaia i bambini nigeriani vittime di violenza perchè accusati di stregoneria. Nello Stato di Akwa Ibom, una zona nei pressi del delta del fiume Niger, la situazione è drammatica: gli ospedali sono pieni di enfants sorciers, ovvero di bambini che per essere esorcizzati hanno subito atroci sevizie che non di rado procura loro la morte.

Spesso i bambini vengono picchiati, incatenati, avvelenati, bruciati , sepolti vivi, sfigurati dall’acido solamente perchè qualche pastore religioso o qualche sciamano accusa il figlio di essere strumento di disgrazia per la famiglia.  Streghe, così come venivano addidate le donne nel Medioevo.

Oggi è la Giornata contro la pedofilia

Oggi 5 maggio 2011 è la giornata italiana contro la pedofilia, un crimine perpetrato dall’uomo in ogni epoca storica ma che con l’era digitale sta assumendo contorni ancora più ampi ma che per fortuna ha “aperto gli occhi” a tante mamme che per tabù o incomprensione non consideravano questo problema come una minaccia per la propria famiglia.

Dalla Presidenza della Repubblica arriva un segnale distensivo che non punta sull’allarmismo ma all’informazione e al coinvolgimento dei ragazzi. I Giardini del Quirinale hanno aperto i cancelli ai ragazzi con gonfiabili, giocolieri e trampolieri.

Non è mancato il messaggio del presidente Giorgio Napolitano che in occasione della 3a Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, ha inviato al presidente della Fondazione Onlus Dalla Parte dei Bambini, Luca Barbareschi, agli organizzatori e a tutti i partecipanti, un comunicato:

Violenza sui bambini: arriva il kit IO mi proteggo

Come difendere i bambini dagli abusi e dalla violenza? anzi, come imparare ai bambini a difendersi? A quest’ultima domanda hanno cercato di dare una risposta esauriente gli esperti riuniti alla Mediateca di Santa Teresa da Terre des Hommes 1, in occasione della presentazione del suo kit IO mi Proteggo – strumenti a misura di bambino per la prevenzione degli abusi sull’infanzia. Dal congresso è emersa la necessità di coinvolgere direttamente i bambini nella difesa dagli abusi, mettendo a loro disposizione dei mezzi che parlino la loro stessa lingua. Si ma come? lo spiega Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes:

Telefono Azzurro in piazza contro la violenza sui bambini

Oggi, sabato 16 e domani, domenica 17 aprile, Telefono Azzurro scende in piazza con le ortensie contro la violenza fisica e psicologica sui bambini. Torna, infatti, anche quest’anno l’importante campagna Fiori d’Azzurro che impegnerà circa 10.000 volontari in oltre 2300 piazze italiane per la raccolta di fondi a favore delle Linee d’Ascolto, fiore all’occhiello di Telefono Azzurro. In queste due giornate sarà possibile offrire il proprio contributo in cambio di una bellissima ortensia.

Obiettivo principale della campagna Fiori d’Azzurro è quello di sostenere le attività di Telefono Azzurro nella lotta alla violenza sui bambini e di far conoscere a tutti i servizi offerti dall’associazione.  Partecipando all’iniziativa di Telefono Azzurro sarà possibile sostenere la linea 1.96.96 (800 chiamate al giorno) e dare a tutti i bambini e agli adolescenti l’opportunità di denunciare abusi e maltrattamenti e di ottenere conforto e aiuto dagli operatori qualificati di Telefono Azzurro.

Bambina di 14 anni filma lo stupro del papà

Nel buio delle loro camerette diventano donne, nel modo più drammatico e violento. Sono le numerose bambine che vengono abusate in casa dal papà, dallo zio, dal nonno o da un amico di famiglia. Sono poche quelle che si ribellano perché sono convinte di meritarselo, di non essere credute oppure per il profondo senso di vergogna. Purtroppo sono tante anche le mamme che chiudono gli occhi davanti a un orrore così grande da preferire fingere di non vedere. Quella che vi racconto oggi è una storia diversa, è la storia di una ragazzina di 14 anni che ha davvero dimostrato un coraggio gigantesco.

Ha usato il suo cellulare per filmare il papà mentre la violentava e poi con quelle immagini è andata dalla mamma. Già, perché proprio la madre non le voleva dare retta, non voleva sentire tutte quelle storie che dipingevano suo marito, il padre dei suoi figli come un mostro.

I bambini vittime di abusi di rischiano di diventare adulti violenti

Oggi scegliamo un argomento davvero molto doloroso, ma quando ho letto questa notizia mi è sembrata giusta condividerla con voi, mamme, e sentire anche la vostra opinione. Dietro a storie di abusi e violenze sui minori può celarsi un’altra precedente storia di degrado e abusi. La tesi di alcuni ricercatori londinesi è quella che gli adulti malati, che abusano di bambini, sono in realtà dei bambini abusati, come se la violenza incorporata da piccoli si trasformi in altra violenza da grandi.

A dimostrarlo sono stati gli esperti del National Clinical Assessment and Treatment Service xhe hanno condotto uno studio su un gruppo di 27 bambini fino ai 10 anni di età che hanno molestato fratelli, amici o compagni di scuola, i classici piccoli bulli. Questi ragazzini hanno mostrato di essere mentalmente disturbati e di non essere in grado di formare delle relazioni sane.

Il bullismo inizia all’asilo e spesso coinvolge le bambine

Il bullismo si sta diffondendo tra i bambini. Se prima si trattava di un fenomeno sociale, tipico degli adolescenti, ora la fascia di età si è nettamente abbassata, tanto che è stato definito un fenomeno trans-sociale. Il luogo in cui manifesta maggiormente, ovviamente, è la scuola, dove ogni giorno nel 49,9% delle classi si compiono atti di bullismo. Ma vera notizia è che le famose pupe sono diventate delle baby bulle, visto che un bullo su 6 è donna e si sta diffondendo, in modo preoccupante, anche nella scuola materna. Ma questa è solo una delle facce del disagio minorile: per dimostrare il proprio potere, bambini e adolescenti si espongono a situazioni di rischio, a volte anche estremo.

Il bullismo in genere si manifesta verso gli 8 anni, ancora alle elementari, quando le classi si stanno strutturando e anche i rapporti tra i compagni devono equilibrarsi.  Purtroppo in Italia, ci sono esempi già di bulli di 4 anni, che aggrediscono i coetanei, prima verbalmente e poi fisicamente.  Le cause scatenanti sono la diversità, razziale o della disabilità e nelle medie e al liceo si aggiunge anche l’omofobia.

Infanzia difficile? Problemi di salute da adulto

abuso di bambinaSecondo i risultati di uno studio, che ha coinvolto circa 1000 persone che sono state esaminate dalla nascita fino al compimento del 32° anno di età e condotto da alcuni scienziati dell’Istituto di Psichiatria del King’s College di Londra (Uk) i bambini che durante l’infanzia hanno subito abusi, violenza, abbandono o altre avversità possono avere problemi in età adulta a livello di sistema immunitario e nervoso. Questo vuol dire esposizione a diverse malattie.
Al compimento dei 32 anni chi aveva subito traumi infantili aveva mostrato

due volte maggiore di sviluppare la depressione, infiammazioni croniche e markers metabolici che manifestavano un aumentato rischio di problemi di salute in generale. Tutti e tre questi fattori, sottolineano i ricercatori, sono associati alla risposta fisiologica allo stress che predice un elevato rischio di patologie legate all’età, come per esempio le malattie cardiovascolari, diabete, demenza e altre.
I bambini maltrattati avevano due volte maggiori probabilità di sviluppare depressione e infiammazioni croniche. I bambini che avevano vissuto condizioni di povertà o isolamento sociale avevano due volte maggiori probabilità di mostrare markers di rischio metabolico da adulti