La diagnosi precoce, abbiamo già avuto modo di dirlo qualche giorno fa, è fondamentale in caso di sordità infantile. Individuare tempestivamente deficit uditivi anche di lieve entità è infatti l’unico modo per arginare il rischio che il piccolo che ne è affetto ne risulti danneggiato in termini di sviluppo del linguaggio, capacità di apprendimento e, di conseguenza, rendimento scolastico, autostima e relazioni sociali.
udito del neonato
Screening uditivo neonatale, obiettivo raggiunto ma resta ancora molto da fare
Lo screening uditivo neonatale universale per tutti i nuovi nati è finalmente una realtà anche nel nostro Paese. O quasi. Infatti, secondo i dati raccolti quest’anno dall’Osservatorio Disabilità del Dipartimento di Sciense Biomediche ISFOL-Istituto Italiano di Medicina Sociale, nel 2011 l’80 per cento dei neonati è stato sottoposto a questo importantissimo esame. L’obiettivo, dicono gli esperti, è arrivare fino al 90-92 per cento ma siamo finalmente rientrati nella media europea.
Un supereroe con l’apparecchio per un bimbo sordo
Anthony ha quattro anni e vive nel New Hampshire. Dall’orecchio destro non sente del tutto mentre dal sinistro ha udito molto basso. Avrebbe dovuto mettere l’apparecchio acustico ma proprio non voleva. Gli eroi dei fumetti, quelli che già in tnera età divora, non lo portano. Perchè avrebbe dovuto farlo lui?
Progetto Dioniso per diagnosi della sordità neonatale
Ottocentottanta bambini l’anno nascono con disturbi all’udito. Capire se il proprio cucciolo, una volta portato a casa dall’ospedale, ci sente oppure no, non è una cosa semplice per un genitore. Inoltre, è una brutta scoperta che condiziona la vita dell’intera famiglia. L’Italia però è piena di progetti interessanti, nati proprio dalla passione e dalla volontà dei medici di trovare sempre terapie nuove. Con questo spirito è stato creato Progetto Dioniso, per tutti i piccoli neoarrivati della Regione Lazio.
Progetto Dioniso è figlio dell’impegno di molti esperti, ma soprattutto di due medici, il dottor Carlo Diaferia, che ha segnalato al nostro blog l’iniziativa, e il professor Roberto Filipo. Mette a disposizione uno screening audiologico neonatale per identificare, già nelle prime ore di vita dei bambini, se ci sono dei disturbi legati all’udito e di conseguenza iniziare quanto prima una terapia riabilitativa. Una vera rivoluzione, perché in passato la prima diagnosi di sordità non poteva essere fatta se non verso i due o tre anni.
Domani si celebra la Giornata Europea della Logopedia
Torna ancora una volta la Giornata Europea della Logopedia. L’appuntamento è domani e in tutti i Paesi dell’Unione Europea si parlerà dei problemi della comunicazione e del linguaggio. Quest’anno il tema è la sordità. Abbiamo presentato, proprio ieri, un disturbo che tocca almeno mille neonati l’anno solo in Italia e si chiama ipoacusia, ma è solo una delle tante patologie con cui i bimbi devono fare i conti. La Federazione Logopedisti Italiani (FLI), in collaborazione con il Coordinamento dei logopedisti europei (Cplol), celebra l’evento con una serie d’iniziative per sensibilizzare i pazienti alla logopedia.
Lo slogan di domani è “(Lo) senti chi parla?” e in molte regioni saranno proposti fili diretti con il logopedista, opuscoli informativi e info point allestiti in strutture sanitarie o nelle piazze. Perché è importante questa figura professionale (il logopedista)? Hanno dato una risposta alcuni esperti della Fli.
Rete Udito per la diagnosi dell’ipoacusia neonatale
Bambini con problemi di udito, che tardano a parlare perché non sono in grado di pronunciare le prime parole. È colpa dell’ipoacusia, una malattia di cui abbiamo recentemente parlato ed è causata da una lesione della coclea, l’organo chiave dell’ascolto. Purtroppo, solo in Italia, ogni anno nascono circa mille bambini con questo disturbo e un quarto proviene dalla Lombardia. Proprio questa regione però vanta un network modello per una diagnosi precoce e un intervento personalizzato e multidisciplinare.
Si chiama Rete Udito e offre, ormai dal 2005, in circa 20 punti nascita regionali uno screening neonatale, che permette di diagnosticare la malattia congenita. La Rete Udito identifica un primo raggruppamento di strutture ospedaliere pubbliche e private lombarde attive nel campo della patologia uditiva.
Ipoacusia, patologia congenita dell’orecchio
I disturbi dell’udito sono tanti e colpiscono un po’ a tutta l’età. È vero che con il passare degli anni, si può dare la colpa alla vecchiaia e sono meno invalidanti. È da bambini che diventano dei duri compagni con cui dividere la vita. Per fortuna esistono diversi esami diagnostici e bravissimi logopedisti che aiutano il piccolo a convivere con questi problemi, soprattutto in caso d’ipoacusia.
Che cos’è l’ipoacusia?
È una patologia congenita nell’80% dei casi ed è determinata da una lesione della coclea, l’organo sensoriale dell’udito. Può causare difficoltà comunicative e relazionali, se non è curata nel modo opportuno. Per questo motivo è fondamentale una diagnosi precoce e una tempestiva riabilitazione. Si manifesta con una riduzione dell’udito e con acufeni (sensazione di ronzio, fischio o altro rumore), vertigini e/o disturbi dell’equilibrio, sensazione di ovattamento auricolare o di orecchio “pieno”.
Disturbo di espressione e ricezione del linguaggio
Disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio
Nel disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio ad essere compromesse sono sia le capacità di espressione che quelle di comprensione del linguaggio. Le manifestazioni sono quindi le medesime che abbiamo già visto a proposito del disturbo dell’espressione del linguaggio (difficoltà nell’usare le parole, nella coniugazione dei verbi, nella formulazione di frasi complesse, vocabolario abbastanza limitato, difficoltà ad imparare parole nuove, collocazione delle parole in ordine insolito all’interno della frase, difficoltà nella comunicazione gestuale) cui si aggiungono la difficoltà a comprendere termini spaziali, frasi ipotetiche o, nei casi più gravi, difficoltà ad associare uoni e simboli o a discriminare suoni in assenza di deficit uditivo.
Screening audiologico per tutti i neonati del Gemelli
Il deficit uditivo non deve essere sottovalutato perché può comportare gravi problemi cognitivi e di linguaggio. In Italia, però, da circa un anno abbiamo un altro fiore all’occhiello. Il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma effettua lo screening audiologico neonatale a tutti i nuovi nati anziché solo ai bambini che presentano sintomi di sordità. L’accesso universale a questo esame permette di scoprire anche i casi meno evidenti, che se trattati tempestivamente non lasciano gravi conseguenze. Tra marzo 2009 e marzo 2010 sono stati circa 3.150 i bambini analizzati e grazie a questo protocollo è stato possibile scoprire precocemente il deficit uditivo di 10 bimbi.
L’intervento di diagnosi precoce ha portato alla scoperta di 4 casi di ipoacusia monolaterale (pari all’1,27‰ degli esaminati) e di 6 casi di ipoacusia bilaterale nei rimanenti (pari al 1,91‰). E quattro di questi bambini, affetti da ipoacusia da medio-grave a profonda, sono stati immediatamente avviati a un intervento riabilitativo. Questo è il bilancio del primo anno di ”Screening audiologico universale neonatale” condotto dal team multidisciplinare dei Dipartimenti di Scienze Pediatriche Medico-Chirurgiche e Scienze Oftalmologiche e Otorinolaringoiatriche del Policlinico Gemelli.
Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni, il corpo
A quale ritmo procede, di norma, la crescita di un bambino dalla nascita ai tre anni? Vediamolo ripercorrendo insieme le tappe dello sviluppo di dentizione, movimento, udito, linguaggio e vista.
Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni, la dentizione
In genere il primo dentino, di solito si tratta dell’incisivo inferiore centrale, fa la propria comparsa intorno al sesto mese di vita e la prima dentizione si completa intorno ai due anni. Per quest’epoca i piccoli hanno già venti dentini, dieci inferiori e dieci superiori. La seconda dentizione comincia con la caduta dei dentini da latte verso i sei anni.
Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni, il movimento
Stare seduti
Di norma i bambini riescono a sedersi da soli verso i sei mesi, non è infrequente però che alcuni di loro facciano questa conquista più in là, verso i sette-otto mesi.
Andare carponi
Sempre nell’arco di tempo compreso fra i sei e i nove mesi i piccoli imparano ad andare carponi e verso i nove mesi si mettono in piedi appoggiandosi a una sedia o a un mobile.
L’udito del neonato, esami di valutazione
Gli esami che valutano il benessere della funzione uditiva di un neonato variano in base all’età del bambino, e sono diversi e vari, anche per la mancata o completa collaborazione da parte del paziente. L’audiometria comportamentale infantile aiuta a capire tramite metodi specifici la capacità uditiva di un neonato. I test effettuati sono: di facile esecuzione ed abbastanza rapidi, così da non affaticare il piccolo paziente; flessibili e quindi hanno la possibilità di un confronto con vari test; appropriati, cioè adeguati alle capacità motorie e mentali del bambino.