capodanno, Udito dei bambini: attenzione ai botti di Capodanno

Udito dei bambini: attenzione ai botti di Capodanno

Siamo, ahimè, fin troppo abituati ad aspettarci di salutare l’anno vecchio, dando il benvenuto al nuovo, con lo sparo dei botti. Se per molti sono inutili oltre che pericolosi, altri, invece, non riuscirebbero proprio farne a meno considerandoli parte integrante della festa. Una cosa è certa, però: non li si può considerare totalmente sicuri, ed i dati raccolti il primo gennaio di ogni anno parlano chiaro. Sono parecchi i feriti dal loro scoppio, e tra questi ci sono anche numerosi bambini. Ma non sono a rischio di sole lesioni o ustioni, un rischio serio riguarda anche il loro udito.

Udito dei bambini: attenzione ai botti di Capodanno

Malformazione orecchie bambini

Malformazione delle orecchie dei bambini, gli interventi

Malformazione orecchie bambini

In Italia un bambino su 15.000 nasce con una otodisplasia, ovvero una qualche malformazione alle orecchie. Può trattarsi della mancanza del padiglione auricolare, del quale è presente solo un abbozzo, dell’assenza totale del canale uditivo o più semplicemente di una forma differente da quelle considerate normali. Tali malformazioni però possono essere corrette grazie ad un intervento chirurgico. L’Ospedale Bambin Gesù è particolarmente specializzato in questo tipo di operazioni che riescono con discreto successo, grazie all’abilità di Patricia Cecchi, chirurgo plastico, e di Pasquale Marsella, audiologo.

I sensi del neonato, l’udito

udito

L’udito, fin dalla nascita, è uno dei sensi più sviluppati nel neonato. Questo perchè il feto inizia a percepire i suoni già durante la sua vita intrauterina. Nel pancione della mamma, e in particolare dal 7° mese  quando termina lo sviluppo del nervo acustico, il bambino avverte suoni e rumori, come il battito cardiaco della mamma o le voci dei genitori. I suoni, che all’interno della cavità uterina arrivano ovattati a causa del liquido amniotico in cui è immerso il feto, possono tranquillizzare il bambino o agitarlo. Studi scientifici hanno dimostrato, ad esempio, che suoni gravi come la voce del papà o una musica dolce, rilassano il bambino che reagisce agli stimoli uditivi con movimenti ampi e calmi. Suoni acuti, invece, come urla, clacson o rumori forti, spaventano e agitano il feto che reagisce con movimenti rapidi ed improvvisi. Dopo la nascita il bambino è perfettamente in grado di recepire i suoni anche se non sa ancora localizzarne l’origine.