Come spiegare bambini malattina, ecco libro Beatrice Chiodini

Come spiegare ai bambini la malattia, ecco il libro di Beatrice Chiodini

Come spiegare bambini malattina, ecco libro Beatrice Chiodini

Verrà presentato domani sabato 19 ottobre il libro della psicologa Beatrice Chiodini “Mamma voglio che tu stia bene”, ovvero la malattia della mamma vissuta e raccontata attraverso gli occhi e le sensazioni di un bambino di soli 8 anni. Le malattie, è vero, fanno parte integrante della vita, ma come spiegarle ai propri figli? Meglio indorare la pillola o essere il più possibile realisti? Una cosa è certa; sicuramente il dialogo tra mamma e bambino è l’arma vincente ed allo stesso tempo la soluzione ideale per non creare traumi nei più piccoli.

L’allattamento sopprime metastasi e tumore al seno grazie a una proteina

Uno studio recente condotto dai ricercatori della Columbia University ha dimostrato che il rischio di sviluppare il tumore mammario è maggiore nelle donne che non allattano al seno i propri figli. Il rischio, inoltre, sembra aumentare in maniera proporzionale ai parti avuti. Ossia più figli si hanno maggiore è il rischio di ammalarsi se non li si allatta. A confermare il dato e a spiegarne in qualche modo le cause giunge in questi giorni una nuova ricerca delle università di Buffalo e di Princeton pubbblicata sull’ultimo numero di Nature Cell Biology.

Cancro in gravidanza, l’incidenza è aumentata negli ultimi dieci anni

Secondo uno studio australiano, i cui risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista scientifics BJOG, An International Journal of Obstetrics and Gynaecology, i casi di cancro in gravidanza sono in aumento. Ad interessare maggiormente le donne, durante l’attesa e nei dodici mesi successivi al parto, sono soprattutto tumori della pelle, tumori endocrini, ginecologici e del seno.

Tumore al seno in gravidanza: si può curare portando a termine la gestazione

Il tumore al seno spaventa un po’ tutte le donne: c’è il timore di una malattia molta aggressiva e la paura di essere attaccati proprio in quello che è un simbolo di femminilità. Forse però la cosa più brutta per una mamma è sapere di essere malati proprio durante la gravidanza. Per fortuna la medicina continua a fare passi in avanti e quella che vi riporto oggi è un’ottima notizia.

La chemioterapia in gravidanza non fa male al bambino

 

Scoprire di essere malate di tumore fa paura. Per fortuna la medicina è sempre al passo con nuove terapie e molti cancri che un tempo erano fatali, oggi sono curabili. Bisogna però giocare in anticipo e fare sempre dei controlli preventivi. È ovvio che il timore di non farcela è duro da superare, così come lo è ancor di più durante la gravidanza. In quel caso bisogna lottare per due vite: la propria e quella del bambino.

prevenzione

Tumore al seno: fertilità salvaguardata

E’ una svolta alla lotta al tumore al seno, con la tecnica blocca ovaie sarà possibile preservare la fertilità molto spesso irrimediabilmente compromessa dalla chemioterapia e dai farmaci. Sostanzialmente si mette a riposo le ovaie in modo che la funzione riproduttiva rimane intatta evitando la menopausa precoce, che colpisce 4 pazienti su 10.

Tumore al seno: mettere le ovaie a riposo durante la chemio permette di conservare la fertilità

Scoprire di avere un tumore al seno e desiderare tanto un bambino. Purtroppo è davvero una brutta sorpresa. Molte donne, a causa di questa malattia, rinunciano ad avere figli perché la chemio è molto pericolosa per il feto. C’è però un’alternativa: si possono mettere le ovaie a riposo durante il trattamento farmacologico. In questo modo si può solamente rinviare la gravidanza, conservando la fertilità.

Nato in Spagna un embrione selezionato geneticamente

E’ venuta al mondo in Spagna, a quanto pare lo scorso dicembre, una bambina molto speciale; infatti è stata selezionata geneticamente per la mancanza di un gene, il BRCA1, la cui presenza aumenta la possibilità di insorgenza di tumori a seno, ovaie e pancreas.

I suoi genitori si sono rivolti al Programma di riproduzione assistita Puigvert-Sant Pau di Barcellona dopo aver richiesto l’autorizzazione alla Commissione Nazionale per la Riproduzione Assistita del loro paese per l’impiego di tecniche di diagnosi genetica pre-impianto per un tumore.

A spingerli a prendere questa decisione la storia familiare della mamma, costellata, purtroppo, di episodi di tumore al seno che la donna non voleva riguardassero la sua progenie. Per questo motivo, ottenuta l’autorizzazione, gli esperti hanno proceduto alla fecondazione di diversi ovuli e, quindi, alla “produzione” di diversi embrioni per selezionare quelli privi del gene incriminato, due dei quali sono stati impiantati nell’utero materno.

Gli estrogeni riducono il rischio di tumore al seno

La vita di una donna è influenzata notevolmente dagli ormoni. Non ce ne rendiamo neanche conto, ma da loro dipende tutto: la capacità di procreare, l’umore, il mal di testa. Pensate che sono talmente importanti da proteggere anche da malattie cardiovascolari e non solo. Secondo i ricercatori del CIC bioGUNE, gli estrogeni riducono le cellule staminali cancerogene del tumore alla mammella.

Possono, inoltre, ridurre lo sviluppo del tumore in maniera molto meno marcata ottenendo una prognosi di gran lunga migliore. Per giungere a queste conclusioni c’è voluto un lungo e articolato lavoro, perché gli estrogeni sono ormoni particolarmente complessi che permettono il buon funzionamento e accrescimento del seno.