Bambini malati di tumore, l’80% dei piccolini guarisce

Il tumore colpisce senza fare discriminazioni. Non c’è razza, ricchezza, età. Anche i bambini, purtroppo, ricevono spesso delle diagnosi di cancro. In questo quadro così drammatico, ci sono però delle buone notizie: l’80% dei piccoli malati sopravvive. Non solo: le terapie sono migliorate, tanto da abbattere notevolmente il tasso di mortalità legato alle complicanze di salute negli anni successivi.

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Come spiegare bambini malattina, ecco libro Beatrice Chiodini

Come spiegare ai bambini la malattia, ecco il libro di Beatrice Chiodini

Come spiegare bambini malattina, ecco libro Beatrice Chiodini

Verrà presentato domani sabato 19 ottobre il libro della psicologa Beatrice Chiodini “Mamma voglio che tu stia bene”, ovvero la malattia della mamma vissuta e raccontata attraverso gli occhi e le sensazioni di un bambino di soli 8 anni. Le malattie, è vero, fanno parte integrante della vita, ma come spiegarle ai propri figli? Meglio indorare la pillola o essere il più possibile realisti? Una cosa è certa; sicuramente il dialogo tra mamma e bambino è l’arma vincente ed allo stesso tempo la soluzione ideale per non creare traumi nei più piccoli.

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Tumore all’utero, diagnosi sempre più precoci e tecniche chirurgiche risolutive

Il tumore all’utero colpisce 8 mila donne l’anno. Un dato allarmante per la salute delle signore, nonostante il tasso di sopravvivenza, grazie a cure di nuova generazione e a diagnosi sempre più veloci, sia  in netto miglioramento.  A influenzare la frequenza di questo cancro è sicuramente l’invecchiamento della popolazione e lo stile di vita: purtroppo il sovrappeso e la sedentarietà pare siano tra i principali nemici e aumentano la possibilità di ammalarsi da 3 a 10 volte.

Questo è il quadro realizzato dagli esperti durante il Congresso della Società italiana di ginecologia e ostetricia (SIGO) in occasione di un incontro promosso dalla Società italiana di chirurgia ginecologica con il supporto di colleghi della Mayo Clinic del Minnesota. Il tumore all’utero è tipico dell’età post-menopausale (più del 90 per cento dei casi) e si verifica quando le cellule dell’endometrio cominciano a moltiplicarsi in modo incontrollato. Questa situazione può essere  causata da squilibri ormonali (troppi estrogeni e poco progesterone).

La spirale della fertilità per le donne con tumore

La spirale può cambiare la vita di una donna. Per anni siamo state abituate a pensarla come metodo anticoncezionale, ma secondo uno studio dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo), ancora in corso, potrebbe trasformarsi in un metodo di cura per le donne con un tumore all’endometrio. Le signore attraverso la spirale potrebbe conservare l’utero e la loro fertilità. Con questa tecnica i ricercatori dell’Ieo hanno dimostrato che è possibile assicurare il tempo della gravidanza. Davvero un bel risultato che dà alle donne la possibilità di sperare nel futuro.

Il tumore dell’endometrio è il sesto tra la forma di cancro femminili più frequenti al mondo. Solo nel 2008 sono state colpite 290mila donne (il 4,8% sul totale dei tumori femminili) e provocato 74mila decessi. La cura prevede la rimozione chirurgica dell’utero e delle ovaie, di conseguenza si perde totalmente ogni possibilità di avere un bambino.

Il tumore materno si può trasmettere al feto

donna-incinta-tumorePer anni gli scienziati si sono chiesti se una donna malata di cancro potesse contagiare il feto che portava in grembo. Oggi grazie al caso di una donna giapponese è stato scoperto che le cellule tumorali possono attraversare la placenta ed infettare il bambino, sviluppando un carcinoma clone di quello materno. Questa fenomeno della patologia trasmessa per fortuna è un evento molto raro.

Nella maggioranza dei casi quando le cellule tumorali materne passano la placenta il sistema immunitario del bambino le percepisce come nemiche e le distrugge. Raramente invece si genera un tumore con le stesse caratteristiche genetiche di quello della madre, saranno infatti le cellule materne a moltiplicarsi nel corpo del bambino. Negli ultimi 100 anni sono stati registrati solo 17 casi di madre e figlio che condividono lo stesso tumore, per lo più una neoplasia del sangue o un melanoma cutaneo.