Perchè bambini non piangono braccio mamma

Perchè i bambini non piangono più in braccio alla mamma

Perchè bambini non piangono braccio mamma

Chissà quante volte vi sia capitato di trovarvi di fronte ad un bambino in preda ad una crisi di pianto calmatosi solo dopo essere stato preso in braccio. Si tratta di una scena vista e rivista ma avreste mai pensato che il motivo c’è e che sia stato dimostrato scientificamente? Che si tratti di cuccioli umani o animali non importa: una volta in braccio alla mamma smettono di piangere nel primo caso o di emettere suoni di richiamo nel secondo. Ma a cosa è dovuto questo effetto calmante? Un recente studio pubblicato su “Current Biology” ce lo spiega chiaramente. A calmare i bebè oltre al fatto di essere presi in braccio dalla mamma influirebbe anche il suo camminare, avanti e indietro.

Come prendere in braccio un bambino

Genitori, si sa, non si nasce ma si diventa. Quello della genitorialità è un cammino lungo e puntellato di difficoltà ed insicurezze. Sono molte, infatti, le paure e le ansie che i neo genitori, soprattutto se alla prima esperienza, sperimentano. Anche i gesti più banali, che potrebbero sembrare scontati, come il tenere in braccio il neonato, possono far comparire preoccupazioni ed incertezze nei genitori. Prendere in braccio il proprio bimbo è, senza dubbio, un’esperienza unica: è un gesto naturale, intimo ed istintivo.

Gli errori che non farei più se avessi un altro figlio

tenere bambino in braccio

Come madre credo di avere sempre avuto il pregio di riconoscere i miei limiti e anche se il mio cucciolo è ancora molto piccolo posso già dire che ci sono almeno due o tre cose che farei diversamente se diventassi madre un’altra volta. Mi riferisco soprattutto a quei comportamenti che ho messo in atto non perchè influenzata dai consigli delle altre mamme, quanto piuttosto da un certo tipo di “cultura della maternità” che mi deriva dall’ambiente in cui sono cresciuta. Con questo non voglio certo dire che questa cultura fosse sbagliata ma semplicemente che se tornassi indietro forse ci penserei un po’ di più prima di sposarla acriticamente.

Mi spiego meglio: ho trascorso la mia tarda infanzia e la prima adolescenza circondata da bambini e dal momento in cui ho smesso di essere la “piccola” ho cominciato ad assorbire inconsapevolmente tutta una serie di dettami su ciò che una mamma avrebbe dovuto fare e non fare. Primo fra tutti il credo celeberrimo, era tale almeno dalle mie parti, “Non tenere troppo il bambino in braccio perchè se si abitua sei nei guai”; questa convinzione era talmente radicata in me che quando nacque mio figlio mi guardai bene dal tenerlo spesso in braccio limitando questo tipo di contatto al momento del cambio, della poppata e agli episodi di inconsolabile disperazione di lui.