Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non abbia maledetto i compiti di matematica. Si tratta, probabilmente, di una delle materie più impegnative, una di quelle che ha fatto maggiormente penare bambini (e non solo) di ogni età. C’è un modo per favorire la passione verso tale disciplina? Secondo uno studio americano del NICHD Early Child Care Research di Network, pubblicato sulla rivista Child Development, sì, e gran parte del lavoro sarebbe riservato a mamme e papà: ma andiamo con ordine.
studi
I bambini riconoscono le bugie degli adulti già a due anni
Sarà capitato a tutti i genitori di dire, almeno una volta, una bugia ai propri figli, per qualsiasi ragione. Non vogliono mangiare? Non vogliono stare buoni? Non vogliono fare la nanna? C’è sempre una ragione per spingerli a fare ciò che vorremmo ricorrendo, spesso, ad una “menzogna”. Ma attenzione perchè, se fino ad ora si credeva che i bimbi sviluppassero la capacità di riconoscere le bugie a partire dai 4 anni di età, ciò potrebbe non essere più vero.
Conoscere il giorno del parto? Un test lo rende possibile
Conoscere la data del parto, insieme al sesso del nascituro, rappresenta una delle notizie intorno alle quali ruota la curiosità dei futuri genitori. Fino ad ora si è ritenuto impossbile poterlo scoprire anzitempo, ma oggi arriva la notizia che, misurando la lunghezza della cervice uterina si possa riuscire ad individuare la data in cui il proprio bambino verrà dato alla luce.
Spermatozoi creati in vitro, forse una soluzione per l’infertilità
Arriva dalla Francia ed è una notizia che potrebbe fare sperare molti. Ai laboratori della Kallistem si dovrebbe il merito di avere creato il primo spermatozoo in provetta. Si tratta di un notevole passo in avanti nel campo delle sperimentazioni, nell’ambito delle quali, fino ad ora, si era arrivato al passaggio immediatamente precedente, ovvero quello riguardante lo spermatide.
Miopia nei bambini, giocare all’aperto ne riduce il rischio
Alzi la mano chi non ami stare a contatto con la natura o, ove ciò non sia possibile, trascorrere comunque del tempo fuori casa. Si tratta di una buona abitudine per tutti, migliora l’umore e probabilmente anche la qualità della vita, ma non sono i soli benefici ad essere legati all’aria aperta. Una ricerca condotta dall’Università di Sun Yat-sen a Guangzhou (Cina) e pubblicata sulla rivista Jama, dimostrerebbe come ciò abbia anche degli effetti benefici sulla vista dei bambini riducendo il rischio di miopia.
La gravidanza fa ringiovanire?
Che le future mamme siano caratterizzate da una bellezza ineguagliabile è cosa risaputa, ma oltre tale aspetto un recente studio dimostra come la gravidanza le faccia addirittura ringiovanire. E’ quanto emerso da una ricerca israeliana condota dalla Hadassah Medical School di Gerusalemme, pubblicata su Fertility and Sterility. In base ai risultati si sarebbe scoperto come, soprattutto nelle mamme non più giovanissme, l’attesa del proprio pargolo provochi una più rapida rigenerazione dei tessuti, la quale porterebbe ad un conseguente rallentamento dell’invecchiamento cellulare. Tale beficio, però, si estenderebbe ai soli primi due mesi successivi alla nascita del bebè.
Il comportamento dei genitori inciderebbe sul destino del bebè
Ecco l’ennesimo studio che dimostrerebbe come, il comportamento dei genitori possa in qualche modo influenzare un aspetto della vita del loro bebè. Dall’indagine effettuata da un gruppo di scienziati australiani del Robinson Research Institute dell’università di Adelaide, pubblicata poi su Science, si sarebbe scoperto come più che i geni, sarebbe proprio lo stile di vita dei genitori prima del concepimento a determinare il futuro dei propri figli, almeno per ciò che concernerebbe la loro salute.
Parlare delle emozioni fa bene ai bambini
Vivere le emozioni è naturale, istintivo, non si può controllare e probabilmente non sarebbe neanche giusto, oltre che possibile. Qualunque sia l’età di chi le provi. Ma parlarne è altrettanto facile? E se a farlo fossero i bambini? Un gruppo di psicologi del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell’Università di Milano-Bicocca, portando avanti un progetto a tal proposito, ha insegnato ai bambini a raccontare le proprie emozioni, a saperle riconoscere nel momento in cui si manifestino e a riuscire ad attribuire ad ognuna la giusta definizione.