depresse post partum

Ora legale, i cibi per favorire il sonno nei bambini

Lancette in avanti di 60 minuti con il ritorno dell’ora legale: si guadagna un’ora di luce, ma si perde un’ora di sonno e anche i bambini potrebbero essere più irritati e nervosi del solito a causa del cambio di orario. 

depresse post partum

Sarà necessario almeno qualche giorno per poter ristabilire il regolare ritmo circadiano e nel frattempo si può aiutare i bambini a dormire meglio cercando di favorire la qualità del sonno considerando che si va a dormire più tardi e ci si sveglia prima e più stanchi. 

Quanto dovrebbero dormire i bambini ogni notte?

Il tema del sonno nei bambini è sempre un argomento delicato. Ci sono piccoli che non vogliono dormire e piccoli che invece faticano a riposare. Una cosa è sicura: fare le ore piccole non è un’abitudine riservata solo agli adulti. Spesso anche i nostri figli amano restare in piedi a lungo, magari con la scusa di guardare un film in tv o giocare con il tablet. Ma quanto dovrebbero dormire i bambini ogni notte?

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Sonno nei bambini, gli errori più comuni

I bambini dormono male? Molto spesso il sonno disturbato è il risulto di una serie di vizi e di cattive abitudini. Quali sono? Per esempio usare pc e tablet prima di andare a letto o la televisione accesa in camerette, ma anche sonno interrotto passando dal lettone dei genitori a quello proprio. Queste le tendenze dannose segnalate dai medici e dai pediatri riuniti per parlare del progetto “Ci piace sognare“, che ha valutato le caratteristiche del sonno nel bambino e nell’adolescente.

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bambini dormono meno ora legale non influisce

I bambini dormono meno, l’ora legale non influisce

bambini dormono meno ora legale non influisce

Alla vigilia del ritorno dell’ora legale torna un tema piuttosto discusso in questo periodo, e non solo, quello relativo al riposo dei bambini. E se mentre gli esperti consigliano di anticipare ogni giorno il suono della sveglia di 10 miniti per far si che l’impatto con il nuovo orario sia meno traumatico, Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno, afferma che i bambini dormano poco e ciò indipendentemente dal ritorno dell‘ora legale.

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Se la mamma è depressa, i bambini dormono meno

Sulla depressione post partum ci sono sempre tanti studi, alcuni interessanti e altri fantasiosi. Credo sia un argomento estremamente delicato e che spesso si faccia del banale populismo, allarmando le mamme inutilmente. Partendo dal presupposto che una donna depressa è una donna che sta male e che ha bisogno di essere aiutata, non certo spaventa, oggi parliamo di una ricerca della Penn State University che mette in relazione questo disturbo con i problemi di sonno del bambino.

Bambini e adolescenti dormono meno, colpa della tecnologia

I bambini e gli adolescenti di oggi dormono meno, circa 73 minuti a notte. La causa? La tecnologia. Ad affermarlo è uno studio condotto dalla University of South Australia che ha evidenziato come nell’ultimo secolo il sonno notturno di bambini ed adolescenti si è ridotto in media a 9 ore e 10 minuti contro le 10 ore e 20 minuti di circa 100 anni fa. Nello specifico, lo studio delle ricercatrici australiane, pubblicato sulla rivista Pediatrics, ha preso in esame i dati sulle abitudini “notturne” di bambini e adolescenti tra 0 e 18 anni e gli studi effettuati sul sonno dagli esperti del settore a partire dalla fine del 1800.

Dormire a contatto con la mamma migliora il sonno del neonato

 

Tanto si è detto e tanto probabilmente si dirà su questo tema: bebè a letto con i genitori. C’è ovviamente lo schieramento dei favorevoli, che tengono il cucciolo nel lettone già da piccolissimi (quando sarebbe meglio, per questioni di sicurezza, lasciarlo dormire nella culla) e quelli dei contro a tutti i costi in difesa dell’intimità matrimoniale. Secondo un nuovo studio dell’University of Cape Town, in Sudafrica, i bambini che dormono a stretto contatto con la mamma riposano di più e meglio.

Cosa fare se il bambino non dorme di notte

In genere verso i sei-otto mesi di vita, con  grande sollievo da parte di mamma e papà, la maggior parte dei bambini comincia a dormire per tutta la notte (o quasi). Non è raro però che alcuni continuino a svegliarsi, addirittura fino ai cinque anni di età. Per risolvere il problema è fondamentale capire le ragioni di questo comportamento, mentre se non ve ne sono, almeno apparentemente, può venirci in aiuto qualche piccolo stratagemma. Vediamo.

Neonati, le regole per un sonno sicuro

La Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (nota anche con l’acronimo SIDS), detta anche morte bianca o morte in culla, è la morte senza ragioni apparenti di un neonato in culla. La SIDS è annoverata tra le principali cause di morte dei piccoli sotto il dodicesimo mese di vita e colpisce un neonato su mille, soprattutto nel periodo compreso fra i due e i quattro mesi.

Purtroppo non sono ancora completamente note le cause di questo sconcertante fenomeno, mente appare certo che mettere in atto alcuni semplicissimi accorgimenti riduce notevolmente il rischio che i bambini ne rimangano vittima. Vediamo quindi cosa dobbiamo fare per rendere il sonno del nostro angelo più sicuro possibile:

I segnali del sonno nei bambini

Il sonno è un aspetto fondamentale nella vita dei bambini, in particolare dei più piccoli, e rappresenta il presupposto indispensabile per il corretto sviluppo psico-fisico. I bambini, soprattutto nei primi mesi di vita, non sono in grado di comunicare le loro esigenze e non sempre è facile capire subito di cosa hanno bisogno, ad esempio se hanno sonno. E’importante, quindi, care mammine, entrare in sintonia con i vostri bambini fin dai primi giorni ed imparare a riconoscere i segnali che loro ci inviano per comunicare il loro stato d’animo e i loro bisogni.

Il sonno dei neonati attiva le funzioni neuronali e l’abilità mentale

Quando i bambini sono piccoli è molto faticoso riuscire ad avere una notte di sonno tranquilla, a parte per qualche genitore fortunato. Un po’ di tempo fa abbiamo detto che i piccolini iniziano a dormire in modo abbastanza regolare solo dopo il quinto mese. È importante però fare di tutto per mettere il proprio cucciolo nella situazione migliore per riposare, anche quando diventa più grandicello. A sostenerlo è uno studio condotto dalle Università di Monteral e del Minnesota, che ha scoperto che i bambini che dormono tutta la notte, da 1 anno a 1 anno e mezzo, diventano molto più abili di chi ha frequenti risvegli notturni.

Il sonno dei neonati è importante per attivare le funzioni neuronali e l’abilità mentale. La ricerca ha preso in esame 60 bambini da 1 a 2 anni. Gli esperti hanno analizzato il funzionamento esecutivo, ovvero la capacità di controllare impulsi, ricordare situazioni e azioni e flessibilità mentale.  I medici sanno che il funzionamento esecutivo si sviluppa nella fascia di età che varia dal primo anno di vita al sesto, ma non hanno idea del motivo per cui in alcuni casi si sviluppi meglio.

Se il bambino piange di notte, la mamma si sveglia più del papà

Il vostro bambino chiama nel cuore della notte, chi si alza? In quasi tutte le famiglie, la mamma. I primi mesi perché c’è la poppata e poi perché diventa un’abitudine. Uno studio dell’University of Michigan (Usa) – in attesa di pubblicazione sulla rivista Social Forces – ha calcolato che le madri si svegliano due volte e mezzo più dei papà. La ricerca mette in evidenza la differenza di genere tra la donna e l’uomo nel rispondere al proprio figlio piangente. E anche quando i papà sono collaborativi e partecipano alle alzatacce notturne, interrompono il loro sonno per frazioni di tempo inferiori: 44 minuti per le signore contro i 30 dei signori.

Quest’abitudine ovviamente si ripercuote sulla salute della mamma e anche sulla differenza nei successi lavorativi e negli avanzamenti di carriera. La fatica della maternità di fatti un ostacolo anche per il proprio lavoro. Fatica che  le mamme fanno volentieri, ma che potrebbe risultare un po’ leggera con una collaborazione maggiore del padre.

I neonati apprendono nel sonno

sonno-neonatiL’affascinante mondo dei neonati non smette mai di stupirci, capire il loro mondo è qualcosa di magico e misterioso, è di questi giorni una notizia che riguarda i processi di apprendimento dei piccolissimi. Quello che è stato studiato dai ricercatori dell’università della Florida è un dato molto interessante, sembra infatti che il cervello dei neonati sia talmente attivo e propenso ad apprendere che lavori anche quando i bambini dormono.