Per neonati e bambini lo sbadiglio non è contagioso

Tutti sbadigliano, anche i piccoli di casa. La particolarità di questo gesto però sta nel fatto di essere contagioso. Quanto volte c’è capitato di vedere qualcuno sbadigliare e istintivamente di ripetere lo stesso atto. Per i neonati non funziona così. E lo hanno verificato i ricercatori dell’ Università di Stirling. I motivi?  Sbadigliare potrebbe essere un segno di empatia e i bambini sviluppano questa capacità solo dopo il terzo mese.

Per un bebè lo sbadiglio significa avere sonno, essere molto stanchi o magari avere fame, ma nulla di più. Non c’è un’imitazione nel gesto. Per giungere a questa tesi i ricercatori James Anderson e Ailsa Millen hanno fatto dei test a mamme con neonati di età compresa tra i sei e i 34 mesi.

Fino a quando il bambino fa il sonnellino?

E’ ampiamente dimostrato che il riposino pomeridiano del bambino è un’ottima abitudine; non solo perchè permette al piccolo di prendersi una pausa ristoratrice durante la giornata impedendogli di arrivare a sera troppo stanco e nervoso, ma anche perchè, come scoperto di recente, incide positivamente sulle sue capacità cognitive. Per non parlare poi del fatto che l’abitudine del piccolo di dormire almeno qualche ora al pomeriggio permette alla mamma di concedersi un momento di riposo anche lei.

Si sa però altrettanto bene che arrivati ad una certa età i bambini sentono di poterne fare a meno e che in genere questo accade intorno ai tre-quattro anni di vita; è proprio a questa età infatti che può accadere che il piccolo inizi improvvisamente a ribellarsi alla volontà della mamma di metterlo a letto dopo pranzo. A dirci che il momento fatidico è arrivato anche per noi saranno, oltre alle sue proteste anche due segnali ben precisi:

Il pisolino pomeridiano migliora le capacità cognitive dei bambini

sonno e capacità cognitive bambini

Secondo uno studio americano, il sonnellino pomeridiano aiuterebbe i bambini ad imparare meglio e a migliorare le loro capacità cognitive. La ricerca è stata presentata al congresso dell’American Association for the advancement of Science di San Diego, ed ha dimostrato, analizzando 48 bambini di 15 mesi, come il sonno è indispensabile ai fini dell’apprendimento.

L’importanza del sonno è ormai cosa nota, in quanto serve ad assolvere alle funzioni vitali necessarie alla crescita; non a caso un neonato può dormire fino a 15 ore giornaliere, che andranno calando entro il primo anno di vita, fino ad arrivare all’assestamento del ritmo del sonno. In ogni caso, il riposo pomeridiano ha la sua importanza a qualsiasi età; lo studio americano si è svolto facendo imparare ai bambini un nuovo linguaggio simile all’inglese; una parte di essi ha potuto far un sonnellino durante l’apprendimento, mentre l’altra parte ha continuato a giocare per tutto il tempo.