Il numero dei bambini stranieri in Italia è in continua crescita, tra le naturali conseguenze il fatto che si vengano a creare delle classi multietniche. In particolare, in alcune regioni d’Italia, si è registrata una percentuale di alunni non italiani in classe pari a più del 20 % del totale. In che misura ed in che modo queste possano influire sulla vita e sulla crescita dei più piccoli è stato oggetto recente di studio da parte delgli scienziati della University of California Los Angeles (UCLA) e della University of Groningen, nei Paesi Bassi.
socializzazione del bambino
I bambini gentili sono popolari tra i coetanei
Un luogo comune tutt’altro che condivisibile ma purtroppo diffuso vuole che i bambini più buoni finiscano sempre per ritrovarsi sopraffatti dai coetanei più prepotenti. Il leader, si sa, è sempre quello che riesce a mettersi in mostra osteggiando gli insegnanti e imponendosi sui compagni di classe. Lo pensate anche voi e questo vi preoccupa perchè temete che vostro figlio verrà messo all’angolo a causa del suo temperamento mite? Bene, per fortuna sembra vi sbagliate!
I bambini molto piccoli non sanno condividere: c’è una spiegazione medica
Questo è mio! Quante volte avete sentito ripetere questa frase al vostro bambino, magari mentre sta giocando con altri piccoli della sua età. Non ne vuole sapere di condividere i suoi giocattoli, ha il timore che gli vengano portati via e dimostra un attaccamento incredibile. È tipico dei bambini e non c’è nulla di strano. Alcuni esperti hanno dimostrato che i bimbi non conoscono il concetto di condivisione.
Milano, i bambini tornano a giocare in cortile
È di qualche giorno fa la notizia che la giunta Pisapia, a Milano, ha deliberato in favore del ritorno dei cortili condominiali come luogo di ritrovo e gioco per i bambini. Non appena il consiglio comunale avrà dato approvazione definitiva, quindi, nessun regolamento condominiale potrà più impedire ai bambini di scendere a giocare in cortile.
Scuola dell’infanzia: meglio le classi omogenee o quelle eterogenee?
Ormai la scuola dell’infanzia è iniziata da più di un mese, gli inserimenti dovrebbero essere terminati e la classe in cui il nostro bambino è stato inserito ha ormai raggiunto il suo assetto definitivo. Da istituto a istituto però, in virtù dell’autonomia scolastica, la composizione delle classi può seguire due criteri opposti tra loro: le classi possono infatti essere omogenee per fasce d’età (tutti bambini di 3 anni nella prima classe, di 4 nella seconda e di 5 nella terza) oppure eterogenee (bambini di 3, 4 e 5 anni nella stessa classe).
I bambini imparano a essere solidali dalla mamma
Essere generosi e sensibili non è una cosa da tutti. Sono qualità preziose che però secondo i ricercatori del Telethon Institute for Child Health Research e della University of Western Australia si possono imparare. La cosa suona abbastanza strana. Com’è possibile che le qualità si possano apprendere? Gli esperti hanno verificato che i bimbi nati da mamme empatiche acquisiscono comportamenti più socievoli.
Ludoteca, cos’è?
Da qualche anno a questa parte sono sempre più diffuse su tutto il territorio nazionale le cosiddette ludoteche, spazi, pubblici o privati, pensati a misura di bambino con finalità aggregative, ricreative, educative e culturali. La ludoteca infatti è un luogo destinato al gioco e al divertimento per bambini e ragazzi che al suo interno hanno la possibilità di fare esperienze di socializzazione e di gioco adeguate alla loro età.
Lo spazio all’interno della ludoteca è spesso suddiviso in funzione delle fasce di età e comprende, tra le altre cose, una zona morbida per i bambini più piccoli (fino a tre anni di età), zone attrezzate con tavoli e sedie per i più grandi e laboratori per le attività manuali ed espressive. Giochi, libri, materiali per creare, colorare, ritagliare, costruire la fanno da padrone in questo nuovo punto di incontro metropolitano.
Bambini, l’importanza di giocare con i coetanei
Non è mai troppo presto per insegnare ai nostri figli ad apprezzare la compagnia dei coetanei; questo anche se vi sembra che al piccolo non importi poi più di tanto della presenza di altri bambini e continua a giocare solo anche se si trova in gruppo. Questi momenti di socializzazione sono molto importanti sia perchè incidono positivamente sullo sviluppo psichico del bambino, sia perchè permettono anche alle mamme di godere di momenti di scambio e confronto con altri genitori, il che è di fondamentale importanza soprattutto per coloro che sono alla loro prima maternità e si dedicano a tempo pieno alla cura del piccolo.
Le occasioni per stare insieme ad altri bambini sono, a pensarci bene, davvero tante; a parte l’asilo nido, che però non tutti i bambini frequentano, e la scuola d’infanzia, esistono infatti micronidi, ludoteche e spazi gioco privati che mamme e bambini possono frequentare anche saltuariamente. Se poi avete l’abitudine di portare vostro figlio a passeggiare al parco o vicino al mare avrete senz’altro notato come è facile fare piacevoli incontri in queste circostanze; è facilissimo infatti che i bambini si avvicinino gli uni agli altri (magari perchè attratti dai rispettivi giochi) e si finisca a fare due chiacchere con i loro genitori.
La psicomotricità, un modo per socializzare
La socializzazione è una fase davvero importante per i nostri bambini, è uno degli elementi che ci spinge ad iscriverli a scuola e non a farli stare con una baby sitter quando ci assentiamo per andare a lavoro, è l’essenza del loro sviluppo e del loro percorso di crescita. Per i bambini perciò tutte le attività che li portano a socializzare e a stabilire delle relazioni con gli altri sono fondamentali; una di queste attività è la psicomotricità una disciplina tesa a sviluppare i rapporti e le interazioni del bambino sia con gli adulti che con i suoi coetanei, attraverso la comprensione delle regole e il controllo del corpo e del linguaggio ad esso relativo.
Oggi nelle scuole materne e nei nidi d’infanzia spesso vengono organizzati corsi di psicomotricità, in cui i bambini sono coinvolti in attività che oltre ad insegnare loro a conoscere le nozioni del tempo, dello spazio, del corpo propongono la costruzione, la manipolazione, l’organizzazione di materiali e strumenti secondo stili personali di apprendimento.