Cresce il numero dei bambini affetti dalla sindrome di Asperger, disturbo grave dello sviluppo inerente difficoltà nell’interazione sociale, della stessa famiglia dell’autismo. In occasione della partecipazione di Tony Attwood, psicologo clinico inglese che si occupa della sindrome da anni, ad un convegno svoltosi a Roma relativamente all’argomento, è stato sottolineato il fatto che il numero dei bambini affetti dalla sindrome negli ultimi anni sia aumentato significativamente, ciò a causa dell’età, sempre più avanzata, alla quale i genitori mettono al mondo i propri figli, e ciò di ben 6 volte.
sindrome di Asperger
Sindrome di Asperger e fumo in gravidanza
A poche settimane dallo studio che metteva in relazione obesità in gravidanza e autismo e che, giustamente, ha fatto tanto discutere molte nostre lettrici, giunge, sempre dagli Stati Uniti, notizia di un altro studio condotto con lo scopo di individuare un possibile legame tra alcune variabili ambientali e l’insorgenza dell’autismo.
La sindrome di Asperger
La sindrome di Asperger, cos’è
La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo che rientra nel gruppo dei cosiddetti disturbi dello spettro autistico. Più precisamente, i bambini affetti da sindrome di Asperger vengono definiti autistici ad elevato funzionamento. Infatti, a differenza di quanto avviene nell’autismo “classico” in questo tipo di sindrome non sono presenti marcati deficit di linguaggio o cognitivi. Il disturbo ha una maggiore incidenza tra i maschi piuttosto che tra le femmine e la diagnosi viene posta più tardivamente di quanto non accada in caso di autismo, questo, probabilmente, per l’assenza dei su citati deficit.
La sindrome di Asperger, i sintomi
Le persone con sindrome di Asperger presentano una marcata compromissione delle interazioni sociali, comportamenti ripetitivi e stereotipati, ristretta gamma di interessi e attività, mancanza di empatia, difficoltà a comprendere gli stati d’animo altrui e talvolta le espressioni facciali. Alla sindrome sono correlati altri disturbi quali il disturbo schizoide di personalità e il disturbo dell’apprendimento non verbale e possono associarsi depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo. Come accennato, la sindrome non comporta marcati deficit cognitivi, anzi molti individui che ne sono affetti presentano un’intelligenza superiore alla norma e ottenere successi in precise aree di competenza, soprattutto se queste non richiedono necessariamente interazioni sociali.
Autismo: bambini prematuri più a rischio
Torniamo nuovamente a parlare di autismo e neonati prematuri perché secondo i risultati di una ricerca compiuta da alcuni ricercatori della University college di Londra i rischi di andare incontro e quindi di sviluppare una serie di disturbi dell’ autismo sarebbero più alti proprio nei bambini prematuri.
Problemi che vanno dall’autismo vero e proprio fino alla sindrome di Asperger.