Il calendario cinese per scoprire il sesso del bebè

Il calendario cinese per scoprire il sesso del bebè

Il calendario cinese per scoprire il sesso del bebè

 

Una delle domande più frequenti che una mamma possa porsi, soprattutto all’inizio della gravidanza, riguarda il sesso del bambino. Nonostante non importi poi quale sarà perchè il bambino o la bambina saranno amati allo stesso modo, è inevitabile chiedersi se si darà alla luce un maschietto o una femminuccia. Per saperlo con certezza si dovrà aspettare almeno la ventesima settimana di gravidanza. Esistono però altri metodi, sicuramente meno validi ma che per una semplice questione di curiosità possono essere provati, tra i quali il calendario cinese. Che cos’è? Continuate a leggere.

Bambini sesso incerto raddoppiati interventi

Bambini dal sesso incerto, raddoppiati gli interventi chirurgici

Bambini sesso incerto raddoppiati interventi

Durante la gravidanza una delle domande più frequenti poste ai futuri genitori riguarda il sesso del bambino. “Sarà maschio o femmina?” La risposta, specie nel caso di un neonato su 4-5 mila, potrebbe non essere così assodata. Già, perché ogni anno viene al mondo un numero di bambini dal sesso incerto, ovvero nei quali gli organi genitali non si sono completamente sviluppati, tanto da rendere impossibile dire se ci si trovi di fronte ad una bambina o ad un bambino. In questi casi è prassi procedere con una serie di indagini cromosomiche prima ed analisi ormonali poi, utili a stabilire quale sia la componente cromosomica predominante per poter poi stabilire il sesso del neonato. Entro i 6 anni di età l’iter si conclude con un intervento chirurgico mirato il cui numero, secondo i dati registrati, sarebbe raddoppiato negli ultimi 5 anni.

Donna forte? Figlie femmine!

Ho già avuto modo di dirvi quanto i risultati di talune ricerche scientifiche mi lascino basita. Quello che forse non vi ho ancora detto è che, secondo me, se i soldi spesi per alcuni studi venissero destinati altrimenti, ad esempio per finanziare la ricerca sul cancro o sulle malattie genetiche, l’umanità avrebbe già fatto passi da gigante e molte persone beneficierebbero sul serio degli sforzi di coloro che, che un termine forse un po’ desueto, chiamiamo scienziati.

Svezia: asilo dei bambini senza sesso

Molte volte abbiamo avuto modo di discutere sull’importanza che i paesi scandinavi riservano all’educazione dei bambini e alla puericultura. Secondo un report condotto dall’Unicef nel 2007 “Un quadro comparativo sul benessere dei bambini nei paesi ricchi“, che ha stilato una classifica sulla ponderazione di vari indici, nelle prime 7 posizioni compaiono ben 4 paesi scandinavi, rispettivamente la Svezia al 2° posto, la Danimarca (culturalmente considerato scandinavo) al 3° posto, la Finlandia al 4° posto e la Norvegia al 7° posto.

Storm, il bambino senza sesso

Storm ha quattro mesi, capelli biondi e occhi azzurri e nessuno sa se è maschio o femmina tranne i suoi genitori, l’ostetrica che lo ha aiutato a venire in questo strano mondo e un amico di famiglia. Si avete capito bene. Qui non stiamo parlando di un caso di ermafroditismo, perchè Storm un sesso ce l’ha ed anche ben definito ma i suoi genitori, una coppia canadese, hanno deciso di non rivelarlo a nessuno perchè cresca libero/a da condizionamenti e slegato/a da stereotipi di genere.

Se nessuno conosce il suo sesso, frasi come: “I maschi non piangono”, “Le femmine non giocano con il fucile” e così via non faranno del repertorio di chi si relaziona con Storm e non lo/la indirizzeranno verso modelli comportamentali preconfezionati. Nelle intenzioni dei genitori, il piccolo dovrebbe così sentirsi libero di scegliere se giocare con le bambole o con il pallone, se indossare gonne o pantaloni, se portare i capelli lunghi o corti.

Il cervello dei bimbi è unisex, siamo noi che lo coloriamo di rosa o celeste

maschio o femminaAbbiamo appena saputo di aspettare un bambino e già nella nostra mente ci chiediamo se sarà maschio oppure femmina, poi passano le settimane e ci finalmente ci rivelano il sesso e noi iniziamo a fantasticare, cosa farà da grande, che studi affronterà, sogniamo di segnarlo a calcio se è un maschio oppure a danza se è una bambina. Si avvicina il parto e già abbiamo comprato il corredino in tinta e decorato la cameretta a seconda del sesso, magari con Hello Kitty o Topolino. Noi tutti pensiamo che il cervello dei nostri bambini, sia già orientato verso certi comportamenti tipici dell’essere maschio o femmina ed invece da molte ricerche emerge che invece il cervello è inizialmente neutro e siamo noi genitori che lo coloriamo a seconda del sesso, cioè li stimoliamo ad assumere certi comportamenti stereotipati come ad esempio farli giocare o con le macchinette oppure con le bambole.