La diagnosi precoce, abbiamo già avuto modo di dirlo qualche giorno fa, è fondamentale in caso di sordità infantile. Individuare tempestivamente deficit uditivi anche di lieve entità è infatti l’unico modo per arginare il rischio che il piccolo che ne è affetto ne risulti danneggiato in termini di sviluppo del linguaggio, capacità di apprendimento e, di conseguenza, rendimento scolastico, autostima e relazioni sociali.
screening audiologico neonatale
Sordità nel bambino, le cure
Nel 90-95% dei casi la sordità infantile insorge già nel grembo materno o al momento della nascita, è cioè congenita; la cause sono in genere ereditarie, infettive, tossiche o traumatiche ed ogni anno in Italia circa 2000 bambini nascono affetti da sordità, o ipoacusia, grave. Purtroppo però solo nella metà dei casi la diagnosi avviene entro il primo anno di vita e questo ha gravi ripercussioni sullo sviluppo linguistico e cognitivo del bambino anche nei casi in cui il deficit uditivo è di grado medio o lieve.
Screening uditivo neonatale, obiettivo raggiunto ma resta ancora molto da fare
Lo screening uditivo neonatale universale per tutti i nuovi nati è finalmente una realtà anche nel nostro Paese. O quasi. Infatti, secondo i dati raccolti quest’anno dall’Osservatorio Disabilità del Dipartimento di Sciense Biomediche ISFOL-Istituto Italiano di Medicina Sociale, nel 2011 l’80 per cento dei neonati è stato sottoposto a questo importantissimo esame. L’obiettivo, dicono gli esperti, è arrivare fino al 90-92 per cento ma siamo finalmente rientrati nella media europea.
Un supereroe con l’apparecchio per un bimbo sordo
Anthony ha quattro anni e vive nel New Hampshire. Dall’orecchio destro non sente del tutto mentre dal sinistro ha udito molto basso. Avrebbe dovuto mettere l’apparecchio acustico ma proprio non voleva. Gli eroi dei fumetti, quelli che già in tnera età divora, non lo portano. Perchè avrebbe dovuto farlo lui?
Screening uditivo neonatale, un diritto di tutti i bambini
Diagnosticare precocemente la sordità è fondamentale. Solo così infatti è possibile mettere in atto tutti gli interventi necessari a garantire al bambino che ne è affetto una vita quanto più possibile normale.
Per questo motivo lo screening audiologico neonatale dovrebbe essere garantito a tutti i bambini entro il terzo-quarto mese di vita; peccato però che in Italia non esista nessuna legge che lo renda obbligatorio a livello nazionale. Questo nonostante il Piano sanitario 2011-2013 indichi come priorità l’estensione dell’esame audiologico neonatale ad almeno il 90 per cento dei nuovi nati.
Progetto Dioniso per diagnosi della sordità neonatale
Ottocentottanta bambini l’anno nascono con disturbi all’udito. Capire se il proprio cucciolo, una volta portato a casa dall’ospedale, ci sente oppure no, non è una cosa semplice per un genitore. Inoltre, è una brutta scoperta che condiziona la vita dell’intera famiglia. L’Italia però è piena di progetti interessanti, nati proprio dalla passione e dalla volontà dei medici di trovare sempre terapie nuove. Con questo spirito è stato creato Progetto Dioniso, per tutti i piccoli neoarrivati della Regione Lazio.
Progetto Dioniso è figlio dell’impegno di molti esperti, ma soprattutto di due medici, il dottor Carlo Diaferia, che ha segnalato al nostro blog l’iniziativa, e il professor Roberto Filipo. Mette a disposizione uno screening audiologico neonatale per identificare, già nelle prime ore di vita dei bambini, se ci sono dei disturbi legati all’udito e di conseguenza iniziare quanto prima una terapia riabilitativa. Una vera rivoluzione, perché in passato la prima diagnosi di sordità non poteva essere fatta se non verso i due o tre anni.