Si celebrerà il prossimo 7 febbraio 2012 in tutta Europa il Safer Internet Day, giornata istituita dalla Commissione Europea nell’ambito dell’iniziativa Safer Internet Program per la promozione di un utilizzo sicuro e consapevole di Internet da parte dei giovanissimi; e sono numerose anche in Italia le iniziative promosse su questo importantissimo tema.
Save The Children
Servizi per la prima infanzia, il puzzle italiano
Appena ieri vi abbiamo parlato dei dati sconfortanti emersi dal secondo Atlante Save the children sulla condizione di bambini e adolescenti italiani. Oggi torniamo sull’argomento per approfondire un altro aspetto della questione che abbiamo volutamente tralasciato in precedenza, quello relativo alla diffusione dei servizi per la prima infanzia sul territorio nazionale.
Non è un paese per giovani, i dati (sconcertanti) dell’Atlante Save the children
L’Italia, crisi a parte, sarà anche tra i paesi più ricchi del mondo ma i nostri bambini non versano in buone condizioni: povertà dilagante, inquinamento urbano, scarsità di servizi e stili di vita poco sani, sembrano infatti interessarli sempre di più in questa società del benessere che comincia a non sembrare più tanto benestante come un tempo.
Lampedusa: come stanno i bambini e i ragazzi accolti?
Dopo quasi tre mesi, la settimana scorsa c’è stato un nuovo sbarco di migranti dalla Libia. Nel barcone della speranza e della disperazione con bordo 44 migranti provenienti dalla Libia intercettato a circa 100 Km dalla costa di Lampedusa, c’era anche un bambino nato durante il viaggio che è stato trasferito con la sua mamma dal Poliambulatorio di Lampedusa all’Ospedale di Agrigento.
Save the Children: riparte la campagna Every One
Riparte anche quest’anno la campagna Every One di Save the Children: lanciata nel 2009 per combattere la mortalità infantile, anche quest’anno l’obiettivo è quello di arrivare a garantire assistenza a mamme e bambini in 38 paesi nel mondo.
Lavoro minorile, 215 milioni nel mondo, 500 mila in Italia
Il 12 giugno scorso è stata la giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, un argomento che riguarda molto le condizioni dei bambini in Africa, Asia e in particolare il Sud Est Asiatico ma che non manca di attecchire in paesi industrializzati come ad esempio l’Italia.
Baby mamme, il Rapporto di Save the children
Anche se l’età media delle neomamme si è notevolmente innalzata sono ancora molte le donne che, nel nostro paese, mettono al mondo un figlio ancora giovanissime: diecimila, secondo i dati diffusi da Save the children con il dodicesimo Rapporto sullo stato delle madri nel mondo. La ricerca è stata condotta in collaborazione con tre associazioni di volontariato per la tutela delle madri: CAF onlus di Milano, il Melograno di Roma e l’Orsa maggiore di Napoli.
Le mamme teen ager italiane hanno un’età compresa fra 14 e 19 anni e 25mila di esse (una su quattro) sono minorenni. L’82 per cento è costituito da italiane, il restante 18 per cento da straniere. Le baby mamme vivono per lo più nelle Isole e al sud del paese (vi si concentra il 71 per cento di esse, soprattutto in Sicilia, Puglia, Campania, sardegna Calabria); qui i bambini messi al mondo da madri che non hanno ancora compiuto venti anni rappresentano il 3 per cento sul totale dei nuovi nati mentre questa percentuale è pari all’1,3 nel nord del paese e all’1,1 al centro.
Save the children, il Rapporto sullo stato delle madri
E’ stato diffuso proprio in questi giorni, alla vigilia della Festa della mamma, il dodicesimo Rapporto sullo stato delle madri nel mondo stilato dall’associazione umanitaria Save the children. I dati emersi, registrati su scala globale, sono abbastanza sconfortanti almeno per quanto riguarda la sicurezza e la salute delle mamme e dei bambini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Secondo il Rapporto infatti sono ben 48 milioni le donne nel mondo che partoriscono senza l’aiuto di personale medico o ostetrico mentre due milioni lo fanno addirittura in completa solitudine senza neppure un familiare a sostenerle, in conseguenza di ciò ogni giorno mille tra donne e bambini muoiono per complicanze legate al parto e queste morti sarebbero evitabili se ad assisterli ci fosse un’ostetrica.
Save The Children presenta il primo Atlante dell’infanzia in Italia
Save The Children ha realizzato il primo Atlante dedicato all’infanzia in Italia. Nel nostro paese ci sono 10 milioni i bambini, di cui 1.756.000 vivono in estrema povertà. Può sembrare impossibile che Italia esista una situazione simile, ma è tutto vero. L’associazione, impegnata da anni nella tutela dei diritti dell’infanzia, ha scattato una drammatica fotografia, completa di ben 70 mappe e uno speciale abbecedario che contiene le principali informazioni sui minori italiani: dalle città più giovani ai nomi più diffusi, dai bambini soli e a rischio sfruttamenti alle città più inquinate, dalla scuola o l’asilo all’abbandono scolastico.
Roma, Napoli, Milano e Torino sono le città più giovani d’Italia, quelle in cui sono presenti i tesori più numerosi: a Roma vivono 697.387 minori, a Napoli quasi 671.000, a Milano 636.610 e a Torino 351.566. Le province più giovani – quelle cioè con le percentuali più elevate di minori – sono prevalentemente al Sud, dove storicamente si fanno più figli: Napoli è in pole position con quasi il 22 per cento di minori sul totale della sua popolazione.
Da Save the Children i paesi sì e quelli no per diventare madre
Se per i paesi industrializzati diventare mamma e crescere un bambino è abbastanza semplice (ma se l’Italia si colloca tra questi paesi perché un milione di mamme vive in povertà? Qualcosa che non funziona deve quindi esserci) ci sono paesi nel mondo in cui diventare madre, allevare (vivere e far sopravvivere) un bambino è una vera e propria impresa.
Save the Children, che come è ben noto si occupa dell’infanzia ha stilato una vera e propria classifica, chiamata “Report Mother Index” dei posti migliori e di quelli peggiori in cui essere madre.
Ed ecco la top ten dei paesi sì:
1) Norvegia
2) Australia
3) Islanda
4) Svezia
5) Danimarca
6) Nuova Zelanda
7) Finlandia
8 ) Olanda
9) Belgio
10) Germania
Per Natale regalate i peluche Ikea e aiutate Save The Children
Per questo Natale regalate ai vostri bambini un peluche Ikea e avrete due vantaggi: farete contenti i vostri piccoli e contribuirete ad aiutare Save The Children; in occasione delle prossime festività natalizie, infatti, il colosso scandinavo dei mobili low cost Ikea e l’associazione umanitaria Save The Children hanno deciso di unire le loro forze a favore dei bambini meno fortunati: dal 1 novembre al 24 dicembre 2009, infatti, in tutti i negozi Ikea sarà possibile partecipare alle iniziative di Save The Children.
Durante questo periodo sarà attiva la campagna “1 euro vale una Fortuna” che prevede la donazione di 1 euro per ogni peluche acquistato nei negozi Ikea ai progetti di Save The Children Italia a favore delle attività di educazione in Bangladesh, Russia, Albania e Vietnam. Nello stesso periodo, i collaboratori di Save The Children proporranno dei programmi di sostegno a distanza in Nepal, Albania, Uganda, Sudan e Haiti. L’iniziativa “1 euro vale una Fortuna” si colloca in una serie di iniziative internazionali che vedranno coinvolti 301 negozi Ikea in 37 nazioni europee e nord americane.
Natale solidale: la Lista dei Desideri di Save The Children
Natale è la festa dei bambini, non solo di quelli più fortunati: è la festa di tutti i bambini. Quindi non possiamo ignorare i piccoli che si trovano in situazioni disagiate o che vivono nelle zone più povere del mondo che di scuro, senza il nostro aiuto, non potrebbero avere un Natale; a questo ha pensato l’associazione Save The Children quando ha ideato la campagna umanitaria “Lista dei desideri” per il Natale 2009.
Save The Children Italia è un’organizzazione non governativa che si occupa della difesa e della promozione dei diritti dei bambini, e che organizza e sviluppa progetti rivolti sia ai bambini che vivono sul territorio nazionale, sia a quelli che si trovano nei Paesi in Via di Sviluppo; i principali ambiti di lavoro di Save The Children sono la lotta alla pedo-pornigrafia, la tutela dei minori migranti e l’educazione allo sviluppo.