Dai primi casi scoperti di positività al test della tbc per i bambini nati a luglio al Policlinico Gemelli ai 115 di questi giorni. La verità è che non si può parlare di epidemia ma nemeno di eccessivo allarmismo. Qual’è la fotografia reale della situazione? La prima precisazione che bisogna fare è che la tubercolosi è una malattia subdola, che in Occidente è scarsamente diffuso che che quando è presente riesce a diffondersi con estrema facilità. Tuttavia una volta venuto a contatto con l’organismo solo il 10% delle persone saranno colpite dalla malattia (che può essere curata).
Roma
Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma: ora i casi sono 96
Dopo 12 giorni, sono 96 i casi positivi al test sui 1358 bambini nati al Policlinico Gemelli tra gennaio e luglio 2011 e presumibilmente entrati in contatto con l’infermiera del reparto di neonatologia che si è ammalata di tubercolosi attualmente ricoverata al Lazzaro Spallanzani.
Lo abbiamo già ribadito in precedenza ma è bene, anche per non creare eccessivi allarmismi, che la positività non implica necessariamente la malattia, anzi la sua incidenza è piuttosto bassa (circa il 10%). L’Oms ha calcolato che circa un terzo della popolazione mondiale è venuta a contatto con il Mycobacterium tuberculosis. Questo perchè il batterio si trasmette con facilità attraverso le vie aeree ma per fortuna viene bloccato altrettanto facilmente dalle cellule dendritiche.
Bambino di 5 anni abbandonato alla stazione di Termini
Ad accorgersi del pianto del bambino abbandonato a se stessi sono stati il personale di un ristorante e una pattuglia di carabinieri in servizio alla stazione Termini di Roma. Secondo i primi accertamenti, la mamma si era allontanata dicendo che sarebbe tornata subito, invece non si è fatta vedere. Sarà successo qualcosa? Si è allontanata di proposito? Le ipotesi sono ancora al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di dare un volto alla donna responsabile dell’abbandono di un figlio di appena 5 anni.
Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma: la denuncia del Codacons
Sale a 34 il numero dei neonati contagiati dalla tubercolosi ad opera di un’infermiera del reparto di neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma ma da quello che risulta, in nessun caso la malattia ha superato la fase di quiescenza (che può durare anche 10 anni). Questo, ovviamente, perchè solo il 10% di chi viene a contato con i Mycobacterium tuberculosis ha la possibilità che l’infezione si sviluppi in patologia.
Tubercolosi a Roma: segnalati altri 13 casi
Il sospetto caso di infezione da tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma che sta interessando il reparto di neonatologia sta assumendo contorni sempre più preoccupanti, dopo che un’infermiera del reparto ha contratto la malattia e sono stati disposti l’isolamento della stessa presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e il controllo di oltre 1000 forse 1250 bambini.
Roma. Riqualificazione dei Giardini Caterina Cicetti al Trullo
Non posso non accogliere concretamente l’appello lanciate dalle mamme dei bimbi che frequentano il parco giochi di Piazza Caterina Cicetti al Trullo per una concreta riqualificazione dell’area e, anzi, sono convinto che la determinazione dell’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale Visconti saprà già nelle prossime settimane rispondere alla richiesta di aiuto che proviene dai bambini di uno dei quartieri più popolosi della periferia della città.
Tubercolosi: i controlli anche al Bambino Gesù e al Spallanzani
Precisiamo subito: non c’è una vera e propria emergenza sanitaria a seguito dell’infermiera del Policlinico Gemelli di Roma che si è ammalata di tubercolosi e, a quanto sembra dai primi accertamenti, non è ancora stato stabilito un’eventuale collegamento con la bambina di cinque mesi affetta dalla stessa patologia. Ad affermarlo è Filippo Berloco, della direzione sanitaria del Gemelli:
Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma: più di mille bambini dovranno fare il test
Un’infermiera del Policlinico Gemelli del reparto di Neonatologia di Roma ha contratto la tubercolosi e per motivi precauzionalitutti i neonati che possono essere stati a contatto con l’operatore saranno posti a controlli. L’infermiera si è accorta di aver contratto la Tbc a fine luglio. Come da protocollo, è stata immediatamente sospesa ed è stata costituita l’unità di crisi coordinata dalla direzione sanitaria della Asl RmE. A questa unità fanno anche parte l’assessorato regionale alla Salute, Asp Laziosanità, Asl RmF, il Gemelli, lo Spallanzani e il Bambino Gesù.