Uno degli aspetti più duri legati al ritorno alla solita routine in generale, ed alla scuola in particolare, è senza dubbio il momento del risveglio. I bambini per ben tre mesi hanno potuto dormire qualche ora in più, svegliarsi con calma senza avere l’incubo della sveglia. Adesso però sta per arrivare il momento di ripristinare le abitudini legate al periodo scolastico: come riprendere il ritmo del sonno in vista del ritorno a scuola? Lo spiega il pediatra Italo Farnetani, autore del volume Da 0 a 3 anni.
ritmi del sonno
I bambini dormono meno, l’ora legale non influisce
Alla vigilia del ritorno dell’ora legale torna un tema piuttosto discusso in questo periodo, e non solo, quello relativo al riposo dei bambini. E se mentre gli esperti consigliano di anticipare ogni giorno il suono della sveglia di 10 miniti per far si che l’impatto con il nuovo orario sia meno traumatico, Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno, afferma che i bambini dormano poco e ciò indipendentemente dal ritorno dell‘ora legale.
Se il bebè si sveglia di notte, meglio lasciarlo nella culla
Quante volte il vostro bambino si è svegliato nel cuore della notte? Non si contano più. Ci sono genitori zombie che vivono mesi da paura, accumulando notti insonni. La seconda domanda è la seguente: come vi comportate? Lo lasciate nel suo lettino o lo portate nel lettone con voi? Hanno provato a dare una risposta gli psicologi della Temple University (Usa) guidati da Marsha Weinraub. Gli esperti sostengono che sia meglio lasciare i bambini in culla e farli riaddormentare da soli.
Le bugie dei genitori sul sonno dei bambini e la paura di essere criticati
I vostri bambini dormono bene? State attente a cosa rispondete, care mamme, perché secondo uno studio condotto dal Netmums, il network inglese, dedicato ovviamente alle donne con bambini, tantissimi i genitori che mentono sulla nanna dei loro piccoli. Il motivo? Sicuramente c’è la paura di essere giudicati e soprattutto criticati.
Sonno bambini: se dormono poco, hanno più fame
Il sonno fa bene ai bambini. I nonni un tempo sostenevano che dormire, facesse diventare grandi. Magari non fa crescere in statura (non c’è ancora uno studio che lo dica) ma aiuta a restare magri. I ritmi della veglia sono connessi a quelli della fame: si chiamano circadiani. Molte volte nelle diete si legge: assumere cibo a orari stabiliti e dormire in modo regolare. Tutto ciò vale anche per i bambini. Un team di ricercatori della University of Otago di Dunedin, in Nuova Zelanda sostiene che i piccoli che riposano poco ingrassano più facilmente.
Secondo questi esperti, i bambini tra i 3 e i 5 anni che non riescono ad avere ore di sonno regolari prendono, dopo i 7 anni, quasi un chilo per ogni ora in meno di nanna rispetto a quelle consigliate, che sono poi 11. Devo dire che non è una notizia molto positiva, ma come sempre parliamo di studi scientifici che devono essere ancora approfonditi.
I bambini diventano più alti con i riposini “extra”
Il vostro bimbo crolla di sonno all’improvviso? Capita spesso ai neonati e anche ai bambini un po’ più grandicelli. Sorrisi e chiacchiere, poi di colpo: nanna. Il motivo, almeno secondo quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Sleep dai ricercatori della Emory University di Atlanta (Usa), è lo sforzo che sta facendo il fisico per crescere in altezza. Secondo gli esperti, un aumento inatteso dei riposini corrisponde a una crescita del pupo nelle 48 ore successive.
Per giungere a questa teoria c’è stato, come sempre, uno studio su un campione di 23 neonati. Nati da 12 giorni sono stati monitorati fino ai 17 mesi: i genitori hanno dovuto annotare la frequenza e la durata del sonno. Alla fine dell’indagine, è emerso che il sonno “irregolare” (ovvero i pisolini improvvisi che hanno aumentato le ore di riposo quotidiano) hanno determinato una crescita dei piccoli.
La routine della nanna nel neonato
Dormire bene è presupposto fondamentale per la salute psico-fisica dei bambini. Studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che proprio grazie al giusto riposo i bambini hanno la possibilità di elaborare i pensieri immagazzinati durante l’intera giornata e di rilassarsi. E’ importante, quindi, care mamme, insegnare al vostro bambino, sin da piccolo, le corrette abitudini del sonno. Un aiuto in tal senso può arrivare dalla cosiddetta routine della nanna. Si tratta di una sorta di rituale pre-nanna che si ripete ogni giorno e che aiuta il bambino a capire che si sta avvicinando il momento di dormire.
Sono numerose e disparate le tecniche suggerite da esperti e non per stabilire una corretta routine del sonno. C’è chi suggerisce, ad esempio, di mettere in pratica una routine della nanna rigida con orari e tappe fissi. Altri, invece, scelgono di puntare sull’elasticità, preferendo una routine della nanna che si adatti alle esigenze del bambino.
I ritmi del sonno nel neonato
Il sonno è uno degli aspetti più importanti nella vita di un neonato e rappresenta un fattore primario per il suo equilibrio psico-fisico. I neonati, come gli adulti, hanno un loro ciclo di sonno-veglia che attraversa diverse fasi: dal sonno leggero a quello in cui sognano per ritornare di nuovo al sonno leggero. Il sonno dei neonati, però è organizzato diversamente da quello degli adulti: mentre questi ultimi, infatti, impiegano circa due ore a terminare un ciclo, i neonati dimezzano il tempo, completando un ciclo di sonno al massimo in un’ora. Le diverse fasi del sonno dei neonati hanno tutte un ruolo importante nello sviluppo psico-fisico del bimbo. Nel momento in cui un neonato sogna, ad esempio, elabora tutto quello che gli è accaduto durante il giorno.
Il sonno dei neonati è un sonno particolarmente agitato, intervallato da risvegli e riaddormentamenti continui. I neonati, infatti, si svegliano di frequente soprattutto per soddisfare i propri bisogni come la fame e la sete.
Il sonno dei neonati attiva le funzioni neuronali e l’abilità mentale
Quando i bambini sono piccoli è molto faticoso riuscire ad avere una notte di sonno tranquilla, a parte per qualche genitore fortunato. Un po’ di tempo fa abbiamo detto che i piccolini iniziano a dormire in modo abbastanza regolare solo dopo il quinto mese. È importante però fare di tutto per mettere il proprio cucciolo nella situazione migliore per riposare, anche quando diventa più grandicello. A sostenerlo è uno studio condotto dalle Università di Monteral e del Minnesota, che ha scoperto che i bambini che dormono tutta la notte, da 1 anno a 1 anno e mezzo, diventano molto più abili di chi ha frequenti risvegli notturni.
Il sonno dei neonati è importante per attivare le funzioni neuronali e l’abilità mentale. La ricerca ha preso in esame 60 bambini da 1 a 2 anni. Gli esperti hanno analizzato il funzionamento esecutivo, ovvero la capacità di controllare impulsi, ricordare situazioni e azioni e flessibilità mentale. I medici sanno che il funzionamento esecutivo si sviluppa nella fascia di età che varia dal primo anno di vita al sesto, ma non hanno idea del motivo per cui in alcuni casi si sviluppi meglio.
Se il bambino piange di notte, la mamma si sveglia più del papà
Il vostro bambino chiama nel cuore della notte, chi si alza? In quasi tutte le famiglie, la mamma. I primi mesi perché c’è la poppata e poi perché diventa un’abitudine. Uno studio dell’University of Michigan (Usa) – in attesa di pubblicazione sulla rivista Social Forces – ha calcolato che le madri si svegliano due volte e mezzo più dei papà. La ricerca mette in evidenza la differenza di genere tra la donna e l’uomo nel rispondere al proprio figlio piangente. E anche quando i papà sono collaborativi e partecipano alle alzatacce notturne, interrompono il loro sonno per frazioni di tempo inferiori: 44 minuti per le signore contro i 30 dei signori.
Quest’abitudine ovviamente si ripercuote sulla salute della mamma e anche sulla differenza nei successi lavorativi e negli avanzamenti di carriera. La fatica della maternità di fatti un ostacolo anche per il proprio lavoro. Fatica che le mamme fanno volentieri, ma che potrebbe risultare un po’ leggera con una collaborazione maggiore del padre.
Sonno bambini, il 30% non riposa bene
Sono molti i bambini che fanno fatica a dormire. Per una volta non ci preoccupiamo dei neonati e del loro bioritmo, da dei cuccioli un po’ più grandicelli, che magari già vanno a scuola. E’ consigliabile che il riposo notturno sia di circa 8 ore, mentre sono molti i piccoli, quasi un terzo, che ne dormono meno di 6 o 7. La situazione ovviamente si complica con l’adolescenza, quando tra discoteche e passione per il computer, si finisce per andare a letto molto tardi. Questo cosa provoca? Prima di tutto cali dell’attenzione e poi l’alterazione dei cicli di sonno-veglio.
Il problema è stato messo in luce da Maria Pia Villa, direttore del centro del sonno dell’ospedale Sant’Andrea di Roma e coordinatrice del gruppo di studio di medicina del sonno della Società italiana di pediatria. Secondo quanto riporta l’esperta, l’insonnia colpisce il 20-30% dei bambini, il 10-15% fino a 3 anni, mentre i problemi di russamento e apnee notturne interessano dal 3 al 27% dei piccoli in età prescolare.
Dopo il quinto mese il bambino dorme quanto i genitori
Notti in bianco cullando il vostro bambino? Ci sono genitori che non ne hanno dimenticata neanche una e futuri genitori che dormono beati, conviti che presto non potranno chiudere più neanche un occhio. Non è proprio così ed è anche inutile fasciarsi la testa. Secondo un nuovo studio pubblicato su Pediatrics, dopo i primi tre mesi di notti insonni, forse, c’è la possibilità di dormire. Infatti, dopo questa prima fase, il bambino dovrebbe dormire normalmente.
A sostenere questa tesi sono la dottoressa Jacqueline Henderson e i colleghi dell’Università di Canterbury a Christchurch, che hanno scoperto che i bambini seguono ritmi diversi per il sonno notturno. E’ inutile credere che ci siano delle regole fisse, valide per tutti: c’è il bambino che inizia a dormire regolarmente dopo due mesi, e c’è quello che lo fa dopo tre e, infine c’è quello che ha il sonno leggero e probabilmente non sarà, anche da grande, un gran dormiglione. Questo cosiddetto sonno regolare andrebbe dalla mezzanotte alle cinque del mattino. Cinque ore tirate, quelle che in teoria ha bisogno il corpo umano per essere in forma.
I ritmi del sonno, come cambiano nel bambino
Come per gli adulti anche nei bambini il ritmo sonno-veglia varia da persona a persona e si modifica con il passare del tempo: alcuni bambini dormono sin dalla nascita più di altri che invece hanno bisogno di meno ore di riposo per ricaricarsi. Con la crescita però tutti i bambini cominciano a necessitare di meno ore di sonno fino ad arrivare a ritmi più vicini a quelli di noi adulti.
Ma come cambia in media il numero di ore di sonno di un bambino da 0 a tre anni? Vediamo:
Dalla nascita ai tre mesi
In questo arco di tempo un bambino può dormire dalle 8 alle 16-17 ore su 24; dipende soprattutto da quanti pasti fa e da eventuali altri fattori che possono recare disturbo (eventuali piccoli malesseri o temperatura inadeguata in casa).
Dai tre ai sei mesi
Il numero di pasti, notturni soprattutto, si riduce, il piccolo giunge nella gran parte dei casi a dormire anche 8 ore a notte.
Il latte materno deve essere preso “espresso”
I livelli dei nutrizionali nel latte materno cambiano ogni 24 ore in risposta ai bisogni del bambino. Questa notizia è destinata a mutare le abitudini di molte neomamme, soprattutto quelle che lavorano ed hanno la necessità di tirare il latte.
Questo nuovo studio pubblicato dalla rivista Nutritional Neuroscience ha posto in evidenza un duplice aspetto dell’allattamento al seno, infatti ha messo in luce come il latte materno aiuti a regolare i ritmi del sonno del neonato e soprattutto come la composizione di questo prezioso alimento cambi notevolmente durante l’arco delle 24 ore.