Diventare mamma, all’età di 30 anni poi i figli sono più intelligenti

Pensate che ci sia un’età da rispettare per diventare mamma? Eppure, pare che chi ha un figlio a soli 30 anni può vantare un vantaggio non indifferente. Ovvero, che i figli saranno più intelligenti. Ovviamente, a dirlo è l’ennesima ricerca scientifica, che mette in mostra come tutte quelle donne che partoriscono a 30 anni, poi possono contare su dei figli decisamente più intelligenti.

Mangiare salmone in gravidanza riduce rischio di asma nel bambino

Mangiare salmone in gravidanza riduce rischio di asma nel bambino

Amanti del salmone arriva una buona notizia. Mangiarlo almeno due volte a settimana ridurrebbe il rischio di asma nel nascituro. E se consumare pesce durante la gravidanza era già concesso, adesso potrebbe diventare un vero piacere farlo, specie da parte delle future mamme che potrebbero trovarvi un alleato. Un recente studio condotto dal professor Philip Calder dell’University of Southampton e presentato durante il Congresso “Experimental Biology” a San Diego, proverebbe infatti come il consumo di salmone possa apportare tale beneficio.

Mangiare salmone in gravidanza riduce rischio di asma nel bambino

Il congelamento degli embrioni non influisce sulla prematurità ne sul peso

Il congelamento degli embrioni, come risaputo, costituisce una parte fondamentale dei trattamenti di riproduzione assistita. Grazie a tale metodo si consente la conservazione gli embrioni per utilizzarli poi successivamente. Nonostante si sia creduto fino ad ora che i bambini venuti al mondo grazie agli embrioni congelati nascano sottopeso o prima del tempo, alcuni studi in merito dimostrano come i trattamenti di riproduzione assistita non abbiano come conseguenze ripercussioni sulla loro salute ne sulle loro dimensioni.

Ricercatrice in laboratorio

Cellule staminali da cordone ombelicale, fondamentali nella cura di molte malattie

Le cellule staminali rappresentano un argomento “caldo” in questo periodo e, tra le mille polemiche, su chi le difende a spada tratta e chi ne rende complesso l’utilizzo, fanno ormai parte del linguaggio comune. Ancora di più quelle da cordone ombelicale, ma sappiamo tutti di cosa si tratta veramente? Rappresentano, in pratica, i mattoni del nostro corpo con capacità davvero sorprendenti. Sono cellule che possono replicarsi e, quindi, riparare i tessuti danneggiati, regalando una aspettativa di vita e di salute decisamente migliore a chi è gravemente malato. Sono fondamentali nel caso di tumori del sangue, per patologie neurologiche e per quelle che riguardano il sistema immunitario.

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Meningite bambini profilassi vaccinale difesa efficace

Meningite bambini, la profilassi vaccinale come difesa efficace

Meningite bambini profilassi vaccinale difesa efficace

La meningite è un’infiammazione delle meningi, ovvero delle membrane che rivestono sia il cervello che il midollo spinale. Può manifestarsi sotto diverse forme, se negli adulti e nei bambini più grandi si presenta sottoforma di febbre, mal di testa o nausea, nei più piccoli può insinuarsi senza troppo clamore; spesso la temperatura corporea si mantiene nella norma o addirittura al di sotto di essa. E’ solitamenta dovuta a batteri e virus, tra questi molto diffuso è il meningococco B, causa tra l’altro di ben 6 casi su 10 di meningite meningococcica in Italia, la quale ha un tasso di mortalità che si aggira tra il 9 ed il 12 %, ma che si alza arrivando al 50 quando non vi sia una cura adeguata.

Parto prematuro aumenta rischio causa ftalati

Parto prematuro: aumenta rischio a causa degli ftalati

Parto prematuro aumenta rischio causa ftalati

Gli ftalati sono sostanze chimiche organiche prodotte dal petrolio. Ognuno di noi ne è esposto in maniera più o meno significativa, in quanto essi oltre ad essere utilizzati come agenti plastificanti sono presenti in una serie di prodotti di utilizzo quotidiano come lozioni, profumi e deodoranti. Non fanno eccezione quindi le future mamme che utilizzano ugualmente questo genere di cosmetici per la cura della persona. Secondo un recente studio il rischio di parto prematuro aumenterebbe nel caso di esposizione delle donne durante la gravidanza a tali sostanze. Gli ftalati, d’altronde, possono raggiungerci anche attraverso gli alimenti che ingeriamo tutti i giorni. 

Primi sintomi autismo riscontrabili un mese

Primi sintomi dell’autismo riscontrabili ad un mese

Primi sintomi autismo riscontrabili un mese

Secondo un recente studio condotto dalla Emory University sarebbe possibile individuare i primi segni dell’autismo già al primo mese di età del neonato. Lo studio si sarebbe concentrato sulla monitorazione di alcuni bambini seguiti dalla nascita e fino al compimento dei tre anni. In particolare si sarebbe proceduto a registrare i movimenti degli occhi in funzione degli stimoli provenienti dall’esterno. Come si legge sulla rivista Nature i bambini ai quali più in avanti sarebbe stato diagnosticato l’autismo avrebbero smesso gradualmente di reagire ai suddetti stimoli rispetto ai loro coetanei.

Rischio celiachia maggiore se bambino assaggia glutine dopo sei mesi

Rischio di celiachia maggiore se il bambino assaggia il glutine dopo i sei mesi

Rischio celiachia maggiore se bambino assaggia glutine dopo sei mesi

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine. Chi ne sia affetto dunque deve assolutamente evitare, all’interno della propria alimentazione, tutti gli alimenti che lo contengano: ciò rappresenta, tra l’altro, l’unica cura esistente affinchè i celiaci conducano una vita il più normale possibile. Un recente studio norvegese diretto da Ketil St›rdal dell‘Istituto Nazionale di Salute Pubblica a Oslo, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Pediatrics, proverebbe che il rischio di celiachia sarebbe maggiore nel caso in cui si verifichino queste due possibilità: che il bebè assuma del glutine per la prima dopo i primi sei mesi di vita e che l’allattamento al seno si prolunghi oltre il primo anno di età.

Il bebè esercità smorfie pancione

Il bebè si esercità con le smorfie già nel pancione

Il bebè esercità smorfie pancione

Secondo uno studio condotto da Nadja Reissland della Durham University, i feti inizierebbero ad effettuare le varie smorfie che caratterizzeranno i loro primi mesi di vita già all’interno del pancione. Durante la gravidanza infatti si “eserciterebbero” a sorridere, piangere, arricciare il naso, storcere la bocca, tutti quei movimenti facciali attraverso i quali impareranno successivamente la nascita a comunicare le proprie emozioni al mondo esterno.

cervello mamme dna figlio maschio

Nel cervello delle mamme, il DNA dei figli maschi

cervello mamme dna figlio maschio

Normalmente, siamo abituati a pensare che concepire e poi dare alla luce un figlio significhi trasmettergli alcuni dei nostri caratteri genetici, e che questa trasmissione sia a senso unico: dalla madre (e dal padre) al figlio, non viceversa. Ebbene, una sorprendente ricerca svela che, in realtà, non è esattamente così.

Collaborare con la ricerca: il progetto NINFEA

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La gravidanza, si sa, è un periodo molto delicato nella vita di una donna, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Il corpo della futura mamma affronta numerosi cambiamenti per accogliere al meglio la nuova vita che sta crescendo al suo interno. Proprio per la delicatezza e la complessità dell’evento, può accadere che non tutto vada come dovrebbe e che insorgano problemi più o meno gravi che possono turbare la serenità della donna e della sua gravidanza. Per questo la ricerca scientifica assume un ruolo di rilievo nella conoscenza, nella cura e nella prevenzione di tutti quei problemi legati alla gravidanza e alla nascita del bambino. Oggi è possibile, per le donne in dolce attesa, collaborare attivamente con la ricerca attraverso un importante progetto: il progetto NINFEA.

Cosa è il progetto NINFEA?

Il progetto NINFEA (Nascita e INfanzia: gli Effetti dell’Ambiente) è un progetto scientifico rivolto alle future mamme che, dedicando un pò del loro tempo attraverso dei questionari, possono aiutare la ricerca nella conoscenza di tutti quei fattori che incidono sull’insorgere di patologie o complicazioni durante la gravidanza, la nascita, l’infanzia e l’adolescenza dei loro bambini.