Il reflusso gastrico o esofageo è un disturbo molto frequente in gravidanza, circa metà delle donne ne soffre. I sintomi, che iniziano a comparire intorno al 4° mese, diventano più insistenti nell’ultimo trimestre di gravidanza e si manifestano attraverso bruciori, rigurgito acido, nausea, ma anche dispepsia e dolore addominale. Si tratta di malesseri piuttosto fastidiosi che nella maggior parte dei casi vanno via in maniera del tutto spontanea dopo la nascita del bambino.
reflusso gastrico in gravidanza
I malesseri della gravidanza si combattono a tavola
È inutile raccontarci le favole: la gravidanza è un momento favoloso ma sono anche 9 mesi di malesseri di diverso genere e tipo. Nel primo trimestre a pesare sulla serenità della donna c’è la nausea, che colpisce più di 8 gestanti su 10. Si manifesta soprattutto la mattina e nella metà dei casi è associato anche al vomito. Ovviamente si tratta di un disturbo molto soggettivo: per alcune dura diversi giorni, per altre si perpetua fino a tardi pomeriggio e c’è chi, le più fortunate, non sa neanche che cosa voglia dire.
Il reflusso gastrico in gravidanza
Le donne in gravidanza sono maggiormente soggette all’insorgenza del cosiddetto reflusso gastrico o gastroesofageo; ovvero quello sgradevolo fastidio rappresentato da bruciore di stomaco e sensazione di risalita di cibo e succhi gastrici che fa la propria comparsa di solito nel corso del terzo trimestre di gravidanza, pur verificandosi con una certa frequenza già dalle prime settimane di gestazione. Questo accade fondamentalmente per due motivi: l’ingrossamento dell’utero e le modificazioni ormonali.
L’utero infatti ingrossandosi preme sullo stomaco e lo spinge verso l’alto causando il cattivo funzionamento della valvola situata tra stomaco ed esofago; come conseguenza di ciò parte del contenuto acido dello stomaco può raggiungere l’esofago dando la sensazione di bruciore. Ma anche l’aumentata secrezione del progesterone, ormone fondamentale per lo sviluppo dell’embrione può causare il passaggio di acidi nell’esofago, poichè ha come effetto il rilassamento della mucosa di cui la valvola succitata è costituita.