Ogni bambino ha i propri tempi

crescita bambino

Molte mamme, tutte direi, si fanno delle domande circa lo sviluppo del proprio bambino soprattutto nei primi tre anni di vita: quando riuscirà a mettersi seduto da solo, quando inizierà a muovere i primi passi, quando pronucerà le prime parole e così via e spesso quando il bambino tarda rispetto ai coetanei a fare una o più di tali conquiste sono in tante a preoccuparsi, magari temendo in cuor loro che il proprio cucciolo abbia qualche problema nello sviluppo motorio piuttosto che del linguaggio e così via.

Non manca poi chi fa dell’interessato catastrofismo, e mi limito a dire questo, aggiungendo ansia ai normali di timori di una madre. Se è vero però che lo sviluppo infantile procede secondo tappe ben individuabili nel tempo, è altrettanto vero che ogni bambino ha i propri tempi e che questi devono essere rispettati per non correre il rischio di “patologizzare” qualcosa che patologico non è. 

Cosa fare se un dente da latte cade prima del tempo

denti da latte

In genere i denti da latte cadono intorno ai sei anni di età. Purtroppo però può capitare che questi si rompano o vengano espulsi in anticipo a causa di traumi, come una brutta caduta, o per colpa di una carie. In questo caso non bisogna disperarsi ma neppure sottovalutare il problema pensando che tanto si tratta di un dente destinato a cadere prima o poi, in quanto il corretto sviluppo dei denti da latte non solo pone le basi per la crescita sana della dentizione permanente ma è fondamentale anche per consentire una buona masticazione e la corretta articolazione delle parole.

Se il bambino perde un dentino in anticipo di norma occorre consultare un pedodontista, ossia un dentista pediatrico, che presumibilmente applicherà un distanziatore fra i due dentini rimasti perchè questi non guadagnino troppo terreno danneggiando l’intera arcata dentaria, quindi attendere che tutto torni alla normalità con la fisiologica espulsione dei denti decidui.

Come insegnare al bambino a lavarsi i denti

come insegnare a lavarsi i denti

Come vi abbiamo già raccontato, non è mai troppo presto per insegnare ai nostri figli a lavarsi i denti regolarmente: questa buona abitudine, unita ad una alimentazione povera di cibi dolci e bevande zuccherate, li aiuterà a scongiurare il pericolo di insorgenza della carie già in tenera età; non è raro infatti trovare bimbi affetti da questo problema mentre hanno ancora i denti da latte.

Una volta scelto il primo spazzolino da denti occorre avere cura che il bambino impari gradualmente a spazzolare i denti nel modo più corretto trasformando quello che all’inizio per lui non è altro che un gioco, in un gesto di cura della propria igiene e salute dentale.

Le tecniche più efficaci per spazzolarsi i denti consistono nel muovere le setole dello spazzolino dall’alto verso il basso sull’arcata superiore e dal basso verso l’alto sull’arcata inferiore, oppure nell’eseguire movimenti rotatori più o meno ampi sulla superficie intera dei denti. E sono proprio questi i movimenti che dovrete cercare di insegnare al piccolo.

Lo sviluppo dei dentini

sviluppo dei denti

A che età spuntano i primi dentini da latte?

Se è vero che alcuni bambini esibiscono il primo dentino sin dalla nascita, altri sembrano non volerne sapere fino al primo anno di vita, in entrambi i casi non bisogna preoccuparsi si tratta infatti di eventi del tutto normali. Di solito però la gran parte dei bambini mette il primo dentino intorno ai sei mesi, età in cui fa la propria comparsa l’incisivo centrale inferiore, e completa la prima dentizione verso i due anni e mezzo. Per quest’epoca il bambino dovrebbe già contare 20 denti in tutto, 10 inferiori e 10 superiori. La seconda dentizione comincia intorno ai sei anni, quando il bambino comincia a perdere i denti da latte.

Non è insolito che lo sviluppo dei primi dentini causi al bambino qualche fastidio quali arrossamenti e dolore delle gengive ai quali possono associarsi aumento della salivazione e della secrezione nasale, spesso causa della presenza di feci molli o, al contrario, di stitichezza. Quando la salivazione eccessiva è alla base dell’aumento del transito intestinale (feci molli e popò frequenti) ciò può dar luogo alla comparsa di sfoghi cutanei a causa delle variazioni della flora batterica.