Non tutti i bambini amano il pesce, anzi ci sono piccolini che non ne vogliono proprio sapere. Perché? Se lo sono chiesti un gruppo di ricercatori del Cnr di Moncalieri (Torino), che ha preso come spunto un dato importante: tra il 40 e il 60 percento del pesce servito nelle mense scolastiche viene buttato via.
quando dare il pesce al bambino
Pesce ai bambini, più danni o più benefici?
Da diversi anni ormai gli esperti raccomandano di mangiare molto pesce lasciando un po’ in secondo piano il consumo di carne, soprattutto quella rossa che, a detta di molti, se mangiata in quantità eccessive aumenta il rischio di insorgenza di alcuni tipi di cancro. Il pesce, infatti, è ricco di nutrienti che hanno un effetto positivo sulla nostra salute a cominciare dai ben noti acidi grasi omega tre, dei quali vi abbiamo tante volte parlato, che hanno anche il pregio di incidere positivamente sullo sviluppo del feto prima, del bambino poi. Peccato però che l’uomo riesca proprio a rovinare tutto e che il pesce, che di per se stesso si conferma un alimento sano, rappresenti un pericolo a causa del nostro rapporto scellerato con l’ambiente.
Bambini e alimentazione, le fantasiose idee dei piccoli sul cibo
I nostri bambini si fanno molte domande su tutto ciò che li circonda ma il cibo che mamma porta in tavola sembra che non attragga più di tanto la loro curiosità. Lo danno talmente per scontato, infatti, che non hanno idea di dove provenga e se sollecitati in proposito elaborano le teorie più fantasiose. Questo è quanto emerge da una indagine condotta dalla British Nutrition Foundation su 27.500 bambini inglesi di scuola primaria e secondaria.
Pesce, i bambini italiani ne mangiano poco
Secondo una ricerca condotta da pediatri, medici di famiglia e dietisti per conto dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, i bambini italiani mangiano molto meno pesce di quanto dovrebbero. Il sondaggio ha coinvolto un campione di bambini fra i sei e i dieci anni (tutti frequentanti la scuola primaria, quindi).
Dai dati raccolti è emerso che i bambini in quella fascia di età consumano poco più di una porzione di pesce a settimana, contrariamente a quanto stabilito dalle linee guida della SINU (Società Italiana Nutrizione Umana) che ne raccomandano invece un consumo di due-tre porzioni al giorno.
Igiene e sicurezza degli alimenti del neonato
Evitare il rischio che i cibi vengano contaminati da agenti patogeni è fondamentale, soprattutto quando si tratta di alimenti e/o pietanze destinate ai più piccoli magari durante la delicatissima fase dello svezzamento. Ecco perchè è importante osservare alcune elementari norme igieniche per la loro conservazione e manipolazione. Vediamole insieme:
- Lavare molto accuratamente le mani prima di toccare il cibo, soprattutto dopo essere venute in contatto con feci e urine (è facile che capiti durante il cambio del pannolino)
- Evitare che gli alimenti crudi entrino in contatto con quelli cotti
- Usare solo strofinacci puliti
- Lavare con molta cura il tagliere da cucina dopo ogni utilizzo
Le nuove piramidi alimentari per la prima infanzia
Sono state elaborate da Carlo Cannella, nutrizionista de’ La Sapienza scomparso di recente, e da Andrea Vania, presidente dell’European Childhood Obesity Group e responsabile del Centro di dietologia e nutrizione pediatrica dell’ateneo capitolino, le piramidi alimentari per la prima infanzia che rispondono ai dubbi e alle perplessità che spesso affliggono i genitori alle prese con la prima pappa.
Il primo pasto del bambino, confermano gli esperti, deve contenere i medesimi elementi nutritivi di quello dell’adulto somministrati però in forme più “accettabili” per il piccolo: carboidrati complessi da creme e semolini, proteine nobili da carne omogeneizzata e liofilizzata, grassi da olio extra vergine di oliva.
Ovviamente non dovranno mancare frutta e verdura: carote e zucchine, mele, pere e banane in purea. Solo un mese dopi l’inizio dello svezzamento, che comincerà verso i cinque-sei mesi, secondo il parere del pediatra, sarà invece possibile introdurre il pesce.
Le ricette di Cotto e Mangiato per bambini, spezzatino di pesce spada
Il pesce spada è uno dei pesci più apprezzati dai bambini. Bisogna solo trovare la ricetta giusta per convincerli a provare questa delicata pietanza. Sono tante le proposte di Benedetta Parodi, durante la sua rubrica Cotto e Mangiato, in onda su Italia1. Vi propongo così due piatti, facili e veloci. Il primo è lo spezzatino di spada, il secondo gli involti, tipici della tradizione siciliana.
Spezzatino di pesce spada, alloro e olive taggiasche di Cotto e Mangiato
Ingredienti:
- 800 gr di pesce spada (tagliato a fette abbastanza spesse)
- farina bianca
- 1 bicchiere di vino bianco
- sale e pepe
- 2 o 3 manciate di olive taggiasche denocciolate
- 4 foglie di alloro
- 3 cipollotti
- 1 testa d’aglio fresca
Preparazione:
Tagliare lo spada a dadini, infarinarlo e farlo rosolare a fuoco vivace con olio, aglio e cipollotti. Al termine aggiustare con sale e pepe e aggiungere le olive e l’alloro. Versare poi un bicchiere di vino bianco nel pesce e far sfumare. Far cuocere coperti per circa cinque minuti, affinché il vino crea una piacevole cremina. Et voilà, il piatto è pronto e i vostri bambini saranno conquistati. Viva Cotto e Mangiato.
Quando dare il pesce al bambino
Secondo consiglio del pediatra, il bambino può cominciare a mangiare il pesce nel periodo dello svezzamento sin dall’età di sette mesi. Il pesce è infatti senza dubbio un alimento di fondamentale importanza perchè ricco di acidi grassi , in particolare omega 3, in grado, fra l’altro, di regolare la pressione arteriosa, favorire lo sviluppo della retina e abbassare il colesterolo, proteggendo così il bambino, una volta divenuto adulto, dal rischio di sviluppare ipertensione e malattie vascolari. Il pesce inoltre è ricco di proteine, vitamine e sali minerali, quali fluoro, ferro, calcio e, soprattutto, iodio, indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide e per lo sviluppo del sistema nervoso.
Tuttavia, nonostante gli omega-3 siano contenuti soprattutto nel pesce azzurro (tonno, sgombro, sardine, acciughe) è più opportuno introdurre il pesce nell’alimentazione del bambino cominciando con le qualità più magre e leggere come il merluzzo, la sogliola, il palombo, la platessa. Inoltre, il pesce va offerto al piccolo solo a svezzamento iniziato, dopo i primi pasti a base di carne, e liofilizzato od omogeneizzato; solo in un secondo momento potrà essere offerto sminuzzato e triturato.