Malformazione orecchie bambini

Malformazione delle orecchie dei bambini, gli interventi

Malformazione orecchie bambini

In Italia un bambino su 15.000 nasce con una otodisplasia, ovvero una qualche malformazione alle orecchie. Può trattarsi della mancanza del padiglione auricolare, del quale è presente solo un abbozzo, dell’assenza totale del canale uditivo o più semplicemente di una forma differente da quelle considerate normali. Tali malformazioni però possono essere corrette grazie ad un intervento chirurgico. L’Ospedale Bambin Gesù è particolarmente specializzato in questo tipo di operazioni che riescono con discreto successo, grazie all’abilità di Patricia Cecchi, chirurgo plastico, e di Pasquale Marsella, audiologo.

Un supereroe con l’apparecchio per un bimbo sordo

Anthony ha quattro anni e vive nel New Hampshire. Dall’orecchio destro non sente del tutto mentre dal sinistro ha udito molto basso. Avrebbe dovuto mettere l’apparecchio acustico ma proprio non voleva. Gli eroi dei fumetti, quelli che già in tnera età divora, non lo portano. Perchè avrebbe dovuto farlo lui?

Terapia del suono per i disturbi di udito nel bambino

Il bambino piange all’improvviso senza nessun motivo apparente e in maniera energica (magari dopo l’allattamento e il cambio del pannolino)? Fateci caso, potrebbe essere particolarmente sensibile ai rumori reali nello spazio circostante e soffrire di iperacusia. Oppure, ancora, potrebbe sentire rumori immaginari, percepibili solo da lui, e soffrire quindi di acufene (in Italia 60 mila persone sono affette da iperacusia e ben 7 milioni da acufene, sebbene solo il 4% di questi abbia una forma disabilitante).

L’iperacusia è un’eccessiva intolleranza nei confronti dei rumori esterni. L’acufene o “tinnitus” è invece la percezione di rumore (fischio, ronzio, sibilo..) in assenza di qualunque sorgente sonora esterna. Entrambi sono fenomeni estremamente frequenti, ma essi diventano un “disturbo”, e come tali degno di trattamento, quando la loro presenza procura fastidio, limitando la concentrazione, il sonno e le altre attività della vita quotidiana, provocando frequenti mal di testa, nervosismi o determinando una vera e propria reazione di allarme, come appunto il pianto nel caso dei piccoli.