Visita oculistica bambino, quando farla

Visita oculistica bambino, quando farla

Una buona visione nel bambino è parte integrante del suo sviluppo psico-fisico ed emozionale. Per tale motivo è importante sottoporre i nostri figli a delle semplici visite oculistiche sin dalla tenera età. Questo permette di individuare precocemente molti disturbi (che il piccolo non è in grado di percepire e/o segnalare) e di curarli per tempo, come nel caso dell’occhio pigro.

Visita oculistica bambino, quando farla

Disturbi visivi dei bambini, più diagnosi grazie ai maggiori controlli

Basta dare un’occhiata alle statistiche per accorgersi i disturbi della vista sono in aumento tra i bambini. Per quanto posso sembrarlo però questa non è una cattiva notizia. A essere aumentato infatti non è il numero di bambini che hanno problemi di vista ma il numero di quelli che ricevono una corretta diagnosi, segno che i controlli della vista precoce sono sempre più diffusi e danno buoni frutti.

Screening visivo in età prescolare: le nuove linee guida

Visita bambini

Gli occhi del bambino sono uno strumento fondamentale e devono essere curati fin da piccolissimi, anche perché se in alcuni casi è sufficiente un paio di occhiali, per risolvere i comuni difetti (miopia e astigmatismo), tante volte dietro a queste problematiche ci sono condizioni ben più gravi.

Bambini, a che età bisogna fare la prima visita oculistica?

Secondo un’indagine condotta nell’autunno 2011 dalla commissione difesa della vista in Italia solo un bambino su tre nella fascia di età da tre a cinque anni si sottopone a visite oculistiche. Eppure i difetti visivi sono molto diffusi tra i più piccoli: già il 6 per cento dei bambini di età compresa tra uno e cinque anni è affetto da un disturbo visivo tra strabismo, ipermetropia, astigmatismo e miopia. Il 4 per cento porta gli occhiali correttivi mentre addirittura il 34 per cento non corregge il difetto.

Bambini e miopia, il punto sulle cure innovative

La miopia in età pediatrica è in aumento. Questo è il dato emerso durante il Congresso Mondiale di Oculistica Pediatrica, tenutosi nei giorni scorsi a Milano. Fattori genetici e ambientali, uniti al maggiore impegno visivo ravvicinato (tv e videogiochi?) richiesto ai nostri bambini sarebbero alla base del fenomeno. Il Congresso ha rappresentao anche l’occasione per fare il punto sull’efficacia delle nuove cure per la miopia e sull’opportunità che queste vengano rivolte ai bambini.

Poco tempo all’aria aperta, bambini sempre più miopi

Qui su Tuttomamma parliamo spesso di quanto sia importante per i nostri figli trascorrere più tempo all’aria aperta e questo per i motivi più svariati: avere la possibilità di camminare, correre e giocare al parco li aiuta a mantenersi in forma, a scaricare le energie in “eccesso”, ad allenare la fantasia e…a vederci meglio! Secondo uno studio condotto all’Università di Cambridge e presentato all’America Academy of Ophtalmology, infatti, trascorrere un’ora in più all’aria aperta fa diminuire del 2 per cento la probabilità di diventare miopi.

Questo per due motivi: il primo è che la luce naturale protegge la forma del bulbo oculare stimolando la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore che protegge il bulbo stesso, il secondo è che stando all’aria aperta l’occhio si “esercita” a mettere a fuoco oggetti più lontani, possibilità del quale lo si priva conducendo uno stile di vita sedentario al chiuso delle nostre case.

L’ambliopia ovvero la sindrome dell’occhio pigro

occhio-pigro-ambliopia-bambiniOggi voglio parlarvi dell’ambliopia o sindrome dell’occhio pigro nei bambini, un disturbo abbastanza banale e facilmente correggibile, che se trascurato però può diventare irreversibile. E’ molto importante perciò come prima cosa portare il piccolo ad effettuare una prima visita oculista almeno verso i due – tre anni, l’ambliopia infatti è curabile al 100% e i risultati sono maggiori, minore è l’età del bambino. La sindrome dell’occhio pigro infatti non dipende da un difetto dell’occhio, bensì dal cervello che ignora le immagini provenienti dall’occhio più debole, alla lunga ciò provoca uno sviluppo non corretto della visione e di conseguenza un calo della vista.

Io soffro di questo disturbo perché da bambina non sono stata sottoposta ad una visita oculistica, ed ora il mio occhio sinistro praticamente vede al 50%. Questo perché l’occhio pigro si può correggere entro i sei anni di vita, dopo questo periodo infatti il sistema visivo giunge alla sua maturazione completa poiché le cellule cerebrali correlate alla vista non si sviluppano più dopo questo lasso di tempo.

La prima visita oculista del bambino, quando farla

visita-oculistica-bambiniChe difficile mestiere quello del genitore, dobbiamo essere sempre attenti, informati e non trascurare nessun particolare. Pochi genitori sanno, me compresa fino a poco tempo fa, che la prima visita oculista va eseguita quando il bambino ha circa tre anni. In realtà alla nascita i neonati vengono sottoposti ad esame oculistico ma è abbastanza evidente che questo non possa essere sufficiente per escludere eventuali problemi.

Se il bambino non da chiari segni di problemi alla vista cioè non riesce adistinguere cose, persone o oggetti, il suo primo appuntamento dall’oculista sarà verso i tre anni, quando l’oculista controllerà la presenza di eventuali vizi di refrazione come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo, di alterazioni della motilità oculare, come lo strabismo e la eventuale presenza dell’occhio pigro (amblioplia) difetto in cui un solo occhio del bimbo non è stato in grado di sviluppare correttamente la sua capacità visiva a causa di qualche anomalia. Chi vi parla soffre di questa patologia perché da bambina non è stata portata da un oculista e non le è stato diagnosticato il problema.