La prima pappa è un banco di prova importante per il bambino e per la mamma, che deve mettersi ai fornelli per la primissima volta per il suo piccolino. Come si deve procedere? All’inizio il pediatra vi consiglierà la farina di riso e il brodo vegetale. È ovvio che potete comprare i brodi istantanei, ma non c’è nulla di meglio di quello fatto in casa con le verdure fresche.
prima pappa
La zucca impazza per Halloween e può essere data sin dalle prime pappe
E’ decisamente il suo momento, data la stagione e complice Halloween. Stiamo parlando della zucca, il delizioso, gigantesco ortaggio il cui nome scientifico è Cucurbita maxima. La zucca infatti in questi giorni impazza anche grazie alla popolarità che la notte delle streghe, ricorrenza molto sentita negli Stati Uniti, ha conquistato nel nostro Paese. Sappiamo infatti che in questa occasione è usanza intagliare una zucca, dopo averla privata della polpa interna, per darle un aspetto tra il buffo e lo spaventoso e illuminarla ponendo al suo interno una piccola candela. Si da così vita a Jack ‘o Lantern, lo spirito leggendario che tiene lonatno dalle nostre case spettri e paure.
No al sale nelle pappe dei bambini, si rischia l’ipertensione infantile
I pediatri sconsigliano vivamente, anzi vietano, di aggiungere sale alle pappe dei bambini. A questa regola bisognerebbe attenersi per più tempo possibile, pena il rischio, per i nostri piccoli, di sviluppare l’ipertensione già in giovanissima età ed incorrere da adulti in patologie ad essa correlate (infarto e ictus). A dimostrarlo è uno statunitense pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Pediatrics.
Troppo sale nella dieta dei bebè
Non è la prima volta che parliamo della dieta del bambino e di quanto non sia adeguata nella maggior parte dei casi alle sue reali necessità. Purtroppo secondo molti esperti, c’è un basso apporto di frutta e verdura, mentre si abbonda in calorie e grassi. Ora, dalla Gran Bretagna arriva un nuovo allarme: è esagerato anche il contenuto di sale.
Svezzamento: l’importanza della prima pappa
Torniamo a parlare della prima fase dello svezzamento, quella che segna con la prima pappa l’inizio di una nuova esperienza tra mamma e bambino e che questa volta può coinvolgere papà che finora sono stati un pò assenti. Bisogna dire che la maggior parte dei pediatri è concorde con il fatto che fin dal quarto mese si può inserire un pasto di frutta. Più che a i fini nutrizionali le prime pappe servono a far prendere confidenza al neonato con i nuovi sapori o per aiutarlo in caso di stitichezza con omogeneizzati alla prugna o alla pera.
La primissima fase dello svezzamento non dev’essere dunque un motivo di abbandono dell’allattamento che secondo l’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità dev’essere protratto fino al sesto mese. All’inizio il vasetto di frutta sostituirà un solo pasto di latte, possibilmente l’ora di pranzo.
Arsenico nel cibo dei piccoli, è un pericolo reale?
Sappiamo tutte molto bene che i prodotti alimentari destinati ai bambini vengono sottoposti a severi controlli prima di essere commercializzati tuttavia, pare che questo non basti a garantirne la qualità tenuto conto del grande inquinamento ambientale che investe la stragrande maggioranza del pianeta.
Potrebbero essere sintetizzate così le conclusioni cui è giunto un gruppo di studiosi dell‘Istituto Karolinska di Stoccolma. I ricercatori svedesi infatti hanno preso in esame alcune famose marche di alimenti per bambini e rinvenuto al loro interno tracce di arsenico e di altre sostanze tossiche quali cadmio, piombo e uranio che si trovano sul terreno e finiscono negli ingredienti utilizzati per preparare pappe e frullati.
Cosa fare se il bambino rifiuta i cibi solidi
Il periodo dello svezzamento può risultare un po’ traumatico per i bambini; questi infatti se da un lato devono accettare il passaggio dalla morbidezza della tettarella, o del capezzolo, alla rigidità e freddezza del cucchiaino, dall’altro devono imparare a compiere dei movimenti diversi da quelli richiesti dall’ingestione del solo cibo liquido. In più, hanno sempre mangiato stretti tra le braccia della mamma, mentre lo svezzamento impone che consumino i loro pasti seduti sul seggiolone per non contare poi la novità rappresentata da gusti e consistenze fino a quel momento sconosciuti.
Come sanno molto bene le mamme che sono passate con successo attraverso questa esperienza, anche se all’inizio il bambino si mostra restio ad adattarsi al cambiamento, con il tempo, la pazienza e il giusto atteggiamento, finirà per adeguarsi e a trovare addiruttura divertente il momento della pappa. A volte però il rifiuto dei cibi solidi da parte del bambino fa la propria comparsa a svezzamento avviato, dopo cioè che è trascorso un po’ di tempo dall’introduzione della prima pappa.
Mangiare la pappa a scuola è un appuntamento piacevole, almeno per mio figlio!
Sin dal primo giorno di inserimento all’asilo nido il mio cruccio più grande è stata la pappa; fino a quel momento infatti ero sempre stata io a preparare i pasti a mio figlio e ad assicurarmi che finisse il piatto beatamente seduto sul suo seggiolone. Quando dovetti portarlo al nido per riprendere il mio lavoro però cominciai a temere che non avrebbe mangiato volentieri lontano da casa e soprattutto mi pesava il fatto di non essere più io a nutrirlo; da un lato mi mancavano tanto quei momenti in cui stavo a contemplarlo mentre si strofinava la pasta al pomodoro dappertutto (ha voluto mangiare solo sin dal decimo mese di vita), dall’altro mi sentivo un po’ in colpa per la mia assenza.
Di recente però ho scoperto che se anche la mia malinconia resterà lì almeno per qualche altro anno, il senso di colpa che ho provato fino ad ora rischia di ridimensionarsi un po’. E vi racconto perchè.
Lo svezzamento del bambino dai 4 ai 6 mesi: la frutta e la prima pappa
Lo svezzamento dai 4 ai 6 mesi
Eccoci qui finalmente ad iniziare la nuova guida allo svezzamento, in questo primo appuntamento parleremo dell’inizio delle svezzamento e dunque dell‘introduzione della frutta e della prima pappa.
Quando e come iniziare a dare il vasetto di frutta durante lo svezzamento?
Molti pediatri concordano nel fissare il momento del vasetto di frutta all’inizio del quarto mese di vita del piccolo, la prima frutta infatti serve per abituare il piccolo alle nueve consistenze, ai nuovi sapori ma soprattutto per fargli prendere dimestichezza con l’amato/odiato cucchiaino. La frutta con cui iniziare è la pera poiché è quella con meno potere allergizzante, successivamente si passa alla mela. Di solito si inizia con un assaggio, poi si passa a 20 grammi al giorno per poi arrivare a dare un vasetto intero (80-100 grammi) da mangiare tutto in una volta oppure frazionato durante la giornata. Meglio scegliere le marche di omogeneizzati che non aggiungono zuccheri alla frutta per evitare di iniziare da subito con le ipercalorie.
Quando il bambino è allattato esclusivamente al seno e la crescita è buona il pediatra potrebbe decidere di slittare il momento della frutta a cinque mesi mentre nel caso si tratti di un bambino che soffre di reflusso gastroesofageo questo momento potrebbe essere anticipato al terzo mese e mezzo.
Svezzamento, quando cominciare
Fermo restando che sarà il vostro pediatra a dirvi quando cominciare lo svezzamento (o divezzamento), questa importante e delicata fase non comincia in genere prima del 5°-6° mese di vita. Cominciare lo svezzamento si rende necessario perchè con il passare del tempo il latte non basta più a soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino che comincia ad aver bisogno non solo di più calorie, ma anche di alimenti maggiormente ricchi di ferro e proteine.
Certamente il latte continua ad avere un ruolo fondamentale nell’alimentazione del piccolo, ma altri cibi cominciano ad affiancarlo o a prenderne il posto, tanto più che la maturazione progressiva dell’apparato digerente, insieme allo sviluppo neuromuscolare, lo rende in grado di assumere altri alimenti.
L’alimentazione del bambino
Partiamo dal presupposto che ogni bambino ha tempi diversi ed è fondamentale rispettarli. In linea generale l’inizio dello svezzamento può variare dai 4 ai 6 mesi. Ascoltate sempre il parere del pediatra che potrà dirvi dopo avere visitato il bambino qual è il momento migliore per iniziare a somministrare a vostro figlio i primi cibi solidi.
Secondo le direttive del Ministero della Salute:
Lo svezzamento può iniziare dal 6° mese di vita compiuto del bambino, quando è ormai sicuramente pronto da ogni punto di vista: psichico, motorio, digestivo. Potrà allora accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi.