Solo in Italia ogni anno nascono 45 mila bambini prematuri (ovvero prima della 37ma settimana) e rappresentano il 7 percento delle nascite nazionali. Un numero oggettivamente enorme, che diventa ancora più grave se inserito in un quadro più ampio: sono 15 milioni i neonati prematuri nel mondo.
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Prematuri: i probiotici possono raddoppiare le possibilità di sopravvivenza
Qualche giorno fa sulla nostra fan page di Facebook la mamma di un piccolo prematuro di nuovo incinta del suo secondo figlio mi diceva che è difficile leggere notizie positive sulle prospettiva di vita dei prematuri, oggi pensavo a lei mentre leggevo questa notiza uscita sul sito della Stampa. La problematica maggiore quando viene al mondo un neonato prematuro riguarda proprio tutte le complicazioni che possono insorgere in un fisico ancora non pronto per la vita, perciò problemi respiratori, infezioni etc. La notizia riguarda una delle eventuali complicazioni in cui può incorrere un prematuro e si chiama Entrocolite necrotizzante (NEC), una patologia che mette a rischio la vita del neonato e che purtroppo è molto frequente.
Abruptio placentae ovvero il distacco di placenta
Normalmente la placenta si distacca dall’utero subito dopo la nascita (secondamento). Nel caso di distacco prematuro della placenta invece questa si separa parzialmente o completamente dall’utero prima che nasca il bambino, ciò può avvenire nel secondo ma soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza. Il distacco è pericoloso perché può privare il bambino dell’ossigeno e del nutrimento, e causare forti emorragie pericolose per la tua e la sua salute. Inoltre se la porzione di distacco non è particolarmente grande e dunque non visibile ecograficamente si aumenta il rischio che il tuo piccolo abbia un ritardo di crescita o che nasca prematuro. Per fortuna questa patologia non è così frequente.
I sintomi del distacco di placenta
Principalmente il distacco ti può provocare perdite di sangue che vanno da una modesta quantità a vere e proprie emorragie ed inoltre ti potrebbe far avvertire anche dei forti dolori all’utero e alla schiena. In alcuni casi il sangue si ferma tra l’utero e la placenta e dunque, anche in presenza di distacco, non ci sono perdite ematiche.