Donazione del sangue del cordone, quali sono i criteri di esclusione

cordone ombelicale

La donazione del sangue cordonale e quindi delle cellule staminali è un gesto di generosità molto importante. Non tutte le mamme possono però donare. È importante conoscere i requisiti di esclusione permanente perché in alcuni casi è meglio non farsi illusioni, soprattutto se la gravidanza arriva dopo una malattia grave o dopo un percorso importante. A volte, avere un bimbo è già un regalo enorme, che va accettato così, a braccia aperte godendosi il momento e magari prendendosi il proprio tempo.

cordone ombelicale

Seracell, la banca per conservare il sangue del cordone ombelicale

cordone ombelicale
Il futuro dei nostri figli potrebbe dipendere dalle cellule staminali. Sono una risorsa sempre più preziosa perché in grado di auto-replicarsi, di riparare i tessuti danneggiati e soprattutto possono essere utilizzate per guarire gravi malattie, quali i tumori del sangue o alcune patologie del sistema immunitario. Per questo motivo la Comunità scientifica raccomanda, al momento della nascita, la conservazione o la donazione del sangue cordonale, ovvero presente nel cordone ombelicale.

Cordone ombelicale, più tardi si taglia meglio è!

Nei primissimi istanti dopo la nascita del bimbo il personale in sala parto provvede a recidere il cordone ombelicale nel più breve tempo possibile. Ma siamo sicuri che sia un bene? Infatti, a quanto sembra, aspettare qualche istante gioverebbe di più al neonato. A dimostrarlo è uno studio condotto in Svezia, presso l’Università di Uppsala, secondo il quale clampare tempestivamente il cordone ombelicale priva il piccolo di una fonrdamentale riserva di ferro.

La funicolocentesi o cordonocentesi, come e perché

funicolocentesi-cariotipoDopo averti descritto la villocentesi e l’amniocentesi, oggi è la volta di un altro esame invasivo effettuabile durante la gravidanza: la funicolocentesi o cordocentesi. Questo esame consiste in un prelievo di sangue fetale che viene effettuato inserendo, sotto costante guida ecografica, un ago del cordone ombelicale in prossimità del punto di inserzione nella placenta.

Le indicazioni che possono portare alla richesta da parte del ginecologo di effettuare una funicolocentesi possono essere dovute a dei risultati dubbi dell’amniocentesi, alla necessità di conoscere in tempi rapidissimi la mappa cromosomica del bambino (sospette malformazioni o sofferenza fetale) oppure al fatto che avendo la gestante già raggiunto le ventunoventidue settimane non ci sia tempo per aspettare i risultati di un’amniocentesi se si dovesse presentare l’eventualità di un aborto terapeutico nei tempi della legge 194. La funicolocentesi infatti restituisce i risultati in modo molto più veloce dell’amniocentesi.