Lotus birth: cos'è, benefici e controindicazioni

Lotus birth: cos’è, benefici e controindicazioni

Il Lotus Birth è un particolare tipo di parto, definito integrale, che prevede che il bambino appena venuto al mondo rimanga attaccato alla propria placenta attraverso il cordone ombelicale che non viene reciso subito, come da prassi, ma lasciato attaccato fino al distacco autonomo. Si tratta, in sostanza, di attendere pazientemente che la placenta si stacchi naturalmente: ciò può avvenire in un minimo di tre giorni fino ad un massimo di 10. Chi decida di affidarsi a tale metodo sostiene di voler attendere che il distacco tra il bebè e la placenta avvenga solo quando entrambi siano pronti, nel totale rispetto dei tempi.

Lotus birth: cos'è, benefici e controindicazioni

Placenta sottile e insufficienza cardiaca giovanili, secondo gli esperti c’è un legame

Secondo uno studio condotto dal dottor David Barker dell’Università di Southampton la placenta sottile raddoppia il rischio che il nascituro sia affetto da insufficienza cardiaca poichè pregiudica il passaggio di nutrienti dalla madre al bambino e, di conseguenza, il corretto sviluppo del cuore. Questa situazione però passa quasi del tutto inosservata poichè di per se stessa non ha alcuna ripercussione negativa sull’andamento di gravidanza e parto.

Possibili cause di morte perinatale, quando si può evitare?

La morte perinatale rappresenta uno degli eventi più devastanti della vita di una donna. Negli Stati Uniti nascono morti circa 26mila neonati l’anno e in molti casi non si riesce a stabilire le cause di questa tragedia anche se in parte sono note. Tuttavia vi sono alcuni in casi in cui questo lutto potrebbe essere evitato se il benessere complessivo della donna fosse maggiormente tenuto in considerazione.

Aborti spontanei; quando è detta l’ultima parola?

Nella maggior parte dei casi l’aborto spontaneo, ovvero l’interruzione prematura e non voluta di una gravidanza, si verifica nel corso del primo trimestre di gestazione. In genere, quando accade durante le primissime settimane, si assiste alla completa espulsione di placenta ed embrione accompagnata da sintomi quali emorraggia e dolori al basso ventre che scompaiono nel giro di pochi giorni. In alcuni casi invece l’aborto spontaneo è incompleto poichè embrione e placenta non vengono completamente espulsi e il dolore e il sanguinamento continuano fino all’intervento del ginecologo.

La cicatrizzazione del moncone ombelicale

Il cordone ombelicale (o funicolo ombelicale) collega il feto alla placenta e permette al bambino di vivere all’interno dell’utero materno. Quando viene reciso, al momento della nascita, ne rimane un piccolo pezzetto attaccato all’addome del neonato; è questo il cosiddetto moncone ombelicale, destinato a cadere da solo dopo un periodo variabile tra sette e quindici giorni dopo la nascita.

L’esposizione all’inquinamento in gravidanza potrebbe causare disturbi comportamentali nel bambino

E’ davvero senza fine l’elenco dei danni dell’inquinamento ambientale sull’uomo ed è sconcertante vedere come a farne le spese, lo abbiamo già detto, siano sempre più spesso i nostri figli; infatti, secondo una ricerca condotta presso il Columbia Center for Children’s Environmental Health, esisterebbe una relazione fra l’esposizione della madre all’inquinamento ambientale durante la gravidanza e l’insorgneza di disturbi psichici e del comportamento quali iperattività, deficit di attenzione e depressione infantile.

Lo studio ha preso in esame un campione di duecentoquindici bambini dei quali è stato analizzato alla nascita il sangue del cordone ombelicale; lo scopo era quello di valutarne i livelli di un marcatore biologico legato all’esposizione ad alcuni agenti inquinanti da combustione tra cui gli idrocarburi policiclici aromatici che, inalati dalla futura mamma, raggiungono il feto attraverso la placenta e si legano al suo dna condizionanone, a quanto sembra, lo sviluppo.

Gravidanza: cosa c’è nel pancione?

La pancia della donna, durante i nove mesi di gravidanza, è quella che subisce i più visibili cambiamenti dovuti, principalmente alla crescita del feto al suo interno. Il pancione, come tutte le mamme sanno, rappresenta per il bambino il nido dove per nove mesi vivrà e crescerà sicuro e protetto. Ma vi siete mai chieste cosa c’è nel pancione e cosa circonda il vostro bambino durante la gestazione? Il vostro bimbo, dentro la pancia è circondato da diverse strutture che lo proteggono da aggressioni e gli consentono di crescere e svilupparsi al meglio.

Sacco amniotico

Il sacco amniotico è una struttura trasparente e sottile che avvolge e protegge il feto nel ventre materno. Esso è composto da acqua, sali minerali, proteine e lipidi ed è costituito da due membrane chiamate Amnios e Corion.

Mutazioni genetiche del sangue, trombofilia e gravidanza

panciaProblemi di coagulazione del sangue e gravidanza possono convivere?

Molte donne che provano ad avere figli si ritrovano a fronteggiare realtà sconfortanti come aborti ricorrenti e apparentemente senza motivo, altre magari hanno il primo figlio senza problemi e poi si ritrovano a combattere anni nel tentativo di portare avanti una seconda gravidanza senza però avere successo. In entrambi casi bisogna essere fortunate ed affidarsi a ginecologi esperti, che siano in grado di porsi le giuste domande e prescrivere le analisi idonee.

Quali possono essere le problematiche di coagulazione del sangue causa di aborti ricorrenti?

Frequentemente la causa di questi aborti ricorrenti può essere ricondotta a problematiche relative alla coagulazione del sangue che aumentano il rischio di trombosi venosa, queste alterazioni sono genetiche e a volte non si manifestano con dei sintomi precisi tanto da stupire quando poi vengono diagnosticate. I più comuni difetti genetici sono le mutazioni del fattore V (fattore V di Leiden) e della protrombina, le carenze di antitrombina III, proteina C e proteina S e l’aumento dell’omocisteina. Alcune di queste mutazioni sono molto diffuse come ad esempio il fattore V di Leiden e la protrombina, se dunque la storia clinica personale e famigliare suggerisce la possibilità dell’esistenza di tali difetti ereditari è bene che si facciano delle ricerche prima di iniziare a tentare una gravidanza.

Cordone ombelicale, reciderlo pochi secondi dopo può prevenire alcune malattie

cordone-recisioneTutte noi sappiamo quanto sia importante il cordone ombelicale nella crescita del feto, lo è anche dopo perché contiene come abbiamo detto più volte le famose cellule staminali, cellule preziose per la loro versatilità. La notizia di oggi riguarda proprio il cordone ed il fatto che questo forse viene reciso troppo presto durante l’ultima fase del parto, il legame che c’è tra madre e figlio andrebbe mantenuto più a lungo perché ciò aiuterebbe il piccolo ad essere tutelato rispetto ad alcune malattie.

La calcificazioni della placenta

placenta

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, la placenta è un organo che ha la funzione di assicurare lo scambio fra la futura madre e il feto: porta al piccolo ossigeno e nutrimento e alla madre le sostanze che lui scarta. Abbiamo anche visto che ha la forma di un disco che aderisce alle pareti dell’utero e che al suo interno troviamo da un lato i vasi sanguigni della madre dall’altro quelli del bambino i quali, grazie proprio alla placenta, rimangono sempre in contatto pur senza arrivare mai a toccarsi.

Si comprende quindi come il corretto funzionamento della placenta sia fondamentale per il sano sviluppo del feto e come ogni problema che la riguardi vada attenzionato dal medico. Per questo motivo molte mamme ormai vicine al momento del parto si preoccupano moltissimo quando dall’ecografia emerge la presenza di calcificazioni al suo interno e temono il peggio; le calcificazioni della placenta però non sono altro che un segno fisiologico del suo invecchiamento (una volta si parlava infatti di placenta invecchiata, termine ormai caduto in disuso) che è del tutto normale si presenti quando la gravidanza è a termine e che quindi non ha alcun significato medico.

I batteri del cavo orale possono provocare il parto prematuro

parto-prematuro-batteri-cavo-oralePoco tempo fa ho scoperto che alcuni batteri presenti nella bocca possono essere molto dannosi per alcuni organi, in special modo per il cuore ma non pensavo che lo stesso discorso valesse anche per dei potenziali rischi in gravidanza. Invece no, da una ricerca recente condotta dalla Case Western Reserve University di Cleveland e la Hathaway Brown School di Shaker Heights (Ohio) è emerso che nelle donne incinte alcuni batteri che si trovano nella cavità orale possono avere delle conseguenze sull’andamento della gestazione, nello specifico possono causare infezioni intraurine e provocare anche un parto prematuro.

Lotus Birth: una procedura in cui il cordone ombelicale non viene reciso

gravidanza

Oggi voglio parlarvi di una pratica non molto diffusa in Italia ma che in altre parti del mondo viene invece praticata più di frequente: il Lotus Birth.

Che cos’è esattamente il Lotus Birth?

E’ un rituale del dopo-parto, dei primi giorni di intimo isolamento. La nostra cultura occidentale ha perduto in gran parte questi rituali importantissimi del dopo-parto e i nostri bambini mostrano segni di essere cresciuti troppo in fretta, spinti verso una fase di crescita successiva prima di essere essenzialmente pronti, con l’inquietudine e la dissociazione che tutto ciò comporta. – Jeannine Parvati Baker-

Ed ancora:

Lotus Birth è il modo più dolce, sensibile e rispettoso per entrare nella vita.
E’ la procedura di nascita in cui il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta. Pochi giorni dopo la nascita (dai 2 ai 10, ma di media 3/4) il cordone si separa in modo naturale dall’ombelico del bambino. Il distacco avviene quando entrambi, bambino e placenta, hanno realmente concluso il loro rapporto e decidono sia giunto il momento della separazione

Queste sono le parole esaustive tratte dal sito Lotus Birth che spiegano in maniera più che esaustiva cosa si intende con questa pratica che concretamente consiste nel “non fare”.

Sofferenza placentare, le cause

sofferenza placentare

La placenta è un vero e proprio organo temporaneo che si forma nell’utero durante la gravidanza con lo scopo di proteggere e nutrire il feto; è un organo che madre e bambino condividono e che rappresenta il primo legame fisico tra i due: essa è costituita infatti per una parte dall’endometrio materno e per un’altra dai villi coriali del feto e al suo interno entrano tanto i vasi sanguigni della madre quanto quelli del nascituro che è collegato alla placenta attraverso il cordone ombelicale.

La placenta si differenzia dall’embrione intorno al terzo mese di gestazione e continua a svilupparsi fino al settimo mese quando appare come un disco di circa 18 cm di diametro e 3-4 di spessore centrale; il peso della placenta dipende da quello del bambino ma si aggira di solito intorno ai 600 grammi. La sua espulsione avviene nella parte terminale del parto, detta secondamento, e avviene al massimo entro un’ora dalla nascita del piccolo a causa della repentina riduzione del volume dell’utero che ne causa lo scollamento dalla parete uterina.