Si ricorre al parto indotto principalmente in due casi: qualora si siano superate due settimane dopo la data presunta del parto o quando vi siano seri rischi per la salute della mamma, del bambino o di entrambi. Il parto può essere indotto, nel primo caso, con un massaggio manuale effettuato dalle ostetriche, che mira a stimolare la membrana uterina e che provoca un aumento dell’ormone prostaglandina. Nel caso in cui tale pratica non abbia prodotto gli effetti desiderati si passa all’iniezione, tramite siringa, di un gel di prostaglandine sintetiche somministrato direttamente in fondo alla vagina. Ma quali sono i rischi del parto indotto?
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Parto cesareo programmato: quanto tempo prima?
Il parto cesareo rappresenta un’opzione alla quale si ricorre per diversi motivi, sempre e solo dietro parere del proprio ginecologo di fiducia il quale, valutando ogni singola situazione, decide di consigliarlo, specie nel caso in cui il parto naturale possa rappresentare un pericolo per la salute della mamma, del bimbo o di entrambi. Del parto cesareo esistono due tipologie, quello programmato e quello di urgenza. Il primo viene concordato anticipatamente con il proprio medico e consente di fare nascere il bambino in una data prestabilita.
Il Sant’Anna di Torino è il primo ospedale d’Europa per numero di parti
Abbiamo una vera e propria eccellenza in Italia ed è il Sant’Anna di Torino. È l’ospedale in Europa dove nascono più bambini in un anno. Anche nel 2014 la struttura con 7.232 parti nei dodici mesi si è confermata il primo ospedale d’Europa. Il 2013 è andato un pochino meglio, nel senso che i parti sono stati circa 100 in più (7.330) e tra i dati di cui si può andare fieri c’è anche quello del cesareo: la percentuale è scesa al 33,8 percento nel 2014.
Come prepararsi al parto
Il parto è una delle esperienze più naturali che esista dunque non esiste un modo univoco per prepararsi al parto in quanto le donne sono già naturalmente predisposte a mettere alla luce il proprio bambino. Tuttavia ci sono degli accorgimenti da mettere in atto affinchè la nascita del piccolo avvenga nella maniera più serena possibile, ed in questo la mamma avrà un ruolo fondamentale sotto diversi aspetti, quello pratico, quello fisico e quello psicologico.
Parto in casa, la petizione delle ostetriche lombarde
Forse non tutti lo sanno, ma ogni anno, in Italia, ben 1500 bambini nascono in casa. Gran parte delle donne, in buone condizioni di salute, che abbiano avuto una gravidanza serena e senza complicazioni di sorta, e soprattutto che non siano soggetta a rischi, fattori indispensabili questi, indipendentemente dall’età, potrebbero scegliere di far venire alla luce il proprio bambino tra le mura domestiche. Nonostante si tratti del parto più naturale che esista, portato a termine da milioni di donne nel corso della storia, oggi potrebbe sembrare una scelta azzardata, per certi versi coraggiosa, ma che, con il giusto supporto può diventare un’esperienza indimenticabile.
Neonato nasce senza gambe e un braccio e viene abbandonato dopo il parto
Ancora una volta parliamo di abbandono. Scegliere di non diventare genitori è un diritto, così come di abortire, partorire in anonimato e rinunciare al proprio bambino. In un Paese civile come il nostro abbiamo, per fortuna, tutte queste possibilità tra cui scegliere e possiamo farlo con consapevolezza e con tutta l’assistenza sanitaria (gratuita) necessaria. Eppure si leggono spesso fatti di cronaca che fanno rabbrividire, forse frutto dell’ignoranza, della paura o del panico. Due mesi fa nell’ospedale San Donato di Arezzo è nato Francesco, un bimbo senza gambe e senza un braccio.
La cefalea in gravidanza può essere collegata al parto podalico
Il mal di testa in gravidanza è davvero molto comune. La causa spesso è di carattere ormonale. La cosa che più preoccupa, come sempre, la donna è che possa subentrare una complicanza nella gestazione o il fatto di non poter prendere farmaci. Non è così, ma per scrupolo contattate sempre il vostro medico. Durante uno studio, proprio sul mal di testa, è emerso, quasi per caso, una correlazione tra la cefalea il rischio di parto podalico.
Il momento giusto per partorire cambia da donna a donna
Qualsiasi gravidanza viene ritenuta a termine alla quarantaduesima settimana di gestazione. Termine ultimo a parte, si è sempre stimato che il momento migliore per partorire sia quello compreso fra la trentasettesima e la trentottesima settimana di gravidanza. In realtà però le cose non starebbero esattamente così, non per tutte le future madri. Infatti, secondo uno studio condotto presso l’Università di Cleveland e pubblicato sul Journal of Obstretics and Gynecology, il momento migliore per partorire varia da donna a donna e deve essere valutato caso per caso.
Le donne sposate hanno gravidanze più facili e serene
Essere sposate spesso è questione di stress. La vita di coppia non è sempre facilmente gestibile: ci sono tanti compromessi, bisogna imparare a mediare, a interagire con il partner e spesso farsi carico anche delle preoccupazioni dell’altro. In gravidanza, però, tutto cambia. Secondo un recente studio del Centre for Research on Inner City Health presso il St. Michael Hospital di Toronto è emerso che le donne sposate hanno gestazioni più serene.
Preeclampsia e rischio ipertensione post partum, è necessario vigilare sulla salute delle neo mamme a rischio
Le donne che hanno sofferto di preeclampsia durante la gravidanza dovrebbero essere monitorate per 72 ore dopo il parto. Per loro infatti è più alto il rischio di complicanze a causa della cosiddetta ipertensione post natale un disturbo del quale si sa ancora poco ma che andrebbe indagato in maniera più approfondita.
Giornata internazionale del neonato prematuro, 17 novembre 2012
Sono circa tredici milioni i bambini che ogni anno nel mondo nascono prematuri; 40 mila di essi vengono al mondo in Italia e in Europa un parto su dieci avviene prima della trentasettesima settimana di gravidanza. Si ritiene infatti prematuro un neonato che viene al mondo prima di questa fase della gestazione, senza aver completato il processo di maturazione fisiologico nel ventre della madre e con un peso alla nascita inferiore ai due chili e mezzo. Il parto prematuro è, come si deduce dai numeri, un evento tutt’altro che inconsueto, eppure su questo tema c’è molta disinformazione.
L’8% dei parti avviene in ospedali o cliniche che non garantiscono gli standard di sicurezza
Il parto spaventa le mamme. È un miscuglio di emozioni, da un alto la paura del dolore e dall’altra che qualcosa non vada per il verso giusto. L’Italia è un paese avanzato nel campo della Sanità, uno dei più sicuri al mondo eppure, anche qui, l’8 per cento dei parti avviene in ospedali o cliniche dove si registrano meno di 500 nascite in un anno. Sono numerosi i centri in cui i medici, gli anestesisti o le ostetriche non sono reperibili 24 ore su 24.
Placenta sottile e insufficienza cardiaca giovanili, secondo gli esperti c’è un legame
Secondo uno studio condotto dal dottor David Barker dell’Università di Southampton la placenta sottile raddoppia il rischio che il nascituro sia affetto da insufficienza cardiaca poichè pregiudica il passaggio di nutrienti dalla madre al bambino e, di conseguenza, il corretto sviluppo del cuore. Questa situazione però passa quasi del tutto inosservata poichè di per se stessa non ha alcuna ripercussione negativa sull’andamento di gravidanza e parto.
In arrivo il cerotto indolore pensato per i neonati prematuri
Strappare via un cerotto dalla pelle di un bambino può rivelarsi un impresa piuttosto difficoltosa e sinora l’unico modo di ridurre al minimo il fastidio era tirarlo via di netto, il più rapidamente possibile, magari dopo aver chiuso gli occhi. Peccato però che questo non tenga i piccoli al riparo da fastidiose irritazioni che lasciano il segno. Anzi, il contrario. Per questo motivo un team di scienziati dello statunitense Brigham and Women’s Hospital di Boston, in collaborazione con i colleghi del MIT (Massachussets Institute of Technology), ha inventato il cerotto senza lacrime che si tira via senza irritare o, peggio, lesionare la pelle e in modo del tutto indolore e in più ha il pregio di aderire all’epidermide molto di più del classico cerotto strappa-lacrime.