Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Il parto in casa rappresenta secondo molti la pratica capace di fare vivere alla donna l’esperienza più bella del mondo nella maniera più naturale possibile. Il ricorso a tale tipologia di parto è in crescita, nonostante siano ancora veramente poche le future mamme che scelgano di dare alla luce il proprio bimbo tra le mura domestiche. Sono parecchie le regioni italiane che prevedono vi sia un rimborso spese ed un’assistenza medica adeguata per chi opti per tale tipo di parto.

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Come prepararsi al parto

Parto in caso, una possibilità importante per le donne

Ci sono donne sconvolte solo all’idea di partorire in casa, donne che invece hanno un piano del parto e vorrebbero tanto avere un’esperienza intima. È così che si torna a parlare di parto tra le mura domestiche, proprio come si usa una volta. È fattibile, è pericoloso, chi può approfittare di questa soluzione?

Come prepararsi al parto

Parto in casa, più salutare se la gravidanza è fisiologica

Il parto in casa, come si faceva una volta, è una scelta di salute. Lo sostiene uno studio del NICE – National Institute for Health and Care Excellence, istituito inglese che si occupa di sanità ed eccellenza nelle cure mediche. Per le donne con una gravidanza fisiologica il parto è più sicuro in casa o nei centri per la nascita, e solo quelle ad alto rischio dovrebbero preferire l’ospedale.

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parto, linee guida oms

Olanda, la box “fai da te” per partorire in casa

Si tratta di una box contenente tutto il necessario per partorire in casa ed in Olanda viene inviata un mese prima del lieto evento a chiunque abbia un’assicurazione sanitaria. Già, perchè quì 1 parto su 3 avviene tra le mura domestiche e quella del parto naturale è un’usanza profondamente radicata nella cultura degli olandesi. A coadiuvare la mamma nell’impresa di mettere al mondo il proprio bambino è previsto vi siano un’ostetrica, una puericultrice ed un operatore sanitario i quali non solo la assisteranno durante il parto, ma anche nei giorni immediatamente successivi la nascita del bebè.
partorire in casa
neonato

Partorire in casa, pro e contro

neonato

 

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I nove mesi di gravidanza sono molto impegnativi, non solo da un punto di vista fisico ma anche organizzativo. Ci sono tantissime cose da fare e da decidere, tra cui scegliere il tipo di parto e la struttura cui affidarsi. Negli ultimi anni si è tornati a una visione più naturale e fisiologica della gestazione, abbandonando l’idea di medicalizzazione a tutti i costi. È proprio in quest’ottica che le donne e il personale sanitario stanno rivalutando il parto in casa. Quali sono i pro e i contro di dare alla luce il proprio bambino tra le mura domestiche?

Parto in casa petizione ostetriche lombarde

Parto in casa, la petizione delle ostetriche lombarde

Parto in casa petizione ostetriche lombarde

Forse non tutti lo sanno, ma ogni anno, in Italia, ben 1500 bambini nascono in casa. Gran parte delle donne, in buone condizioni di salute, che abbiano avuto una gravidanza serena e senza complicazioni di sorta, e soprattutto che non siano soggetta a rischi, fattori indispensabili questi, indipendentemente dall’età, potrebbero scegliere di far venire alla luce il proprio bambino tra le mura domestiche. Nonostante si tratti del parto più naturale che esista, portato a termine da milioni di donne nel corso della storia, oggi potrebbe sembrare una scelta azzardata, per certi versi coraggiosa, ma che, con il giusto supporto può diventare un’esperienza indimenticabile.

Il parto in casa è sicuro quanto quello in ospedale

Partorire in casa un tempo era la norma. Arrivato il momento clou, papà, o la nonna correvano a chiamare quella che un tempo veniva definita levatrice e il miracolo della vita si ripeteva nell’intimità delle stanze della propria casa. Negli ultimi diecenni però la nascita, il parto, così come l’intera gravidanza sono divenuti sempre più medicalizzati al punto da far ritenere ai più che l’ospedale e la clinica siano i luoghi in assoluto più idonei per mettere al mondo un bambino. E’ questo è senz’altro un bene. Partorire in ospedale ci garantisce delle sicurezze che in casa non avremmo per lo meno in talune circostanze “difficili”. Il parto in casa però andrebbe rivalutato e dovrebbe far parte delle opzioni nascita che si presentano alla futura madre.

Il parto in casa? Un diritto negato in molti ospedali d’Italia

Siete prossime al parto e state pensando quale sia la tecnica più adatta per mettere al mondo il vostro bambino? Negli ultimi anni si è parlato molto del parto in casa e della bellezza di far nascere il piccolo tra le mura domestiche, proprio come si faceva una volta. Non è però come dirlo. Quante sono le donne che realmente nelle condizioni ideali per realizzare questo sogno?

Scegliere il parto naturale significa scegliere di soffrire?

Avete mai pensato quale parto avreste voluto provare? Magari siete mamme in attesa e avete già dato indicazioni specifiche per affrontare quel momento in modo speciale? Ci sono mamme che desiderano il cesareo, per evitare sofferenze e perché convinte che sia meno rischioso, mamme che invece stanno vagliando l’opportunità del parto in casa e del parto in acqua.

“Non sapevo di essere incinta”, storie incredibili su Real Time

Rimanere incinta senza saperlo, trascorrere in maniera inconsapevole i nove mesi di gravidanza, arrivare al travaglio senza rendersi conto di quello che sta succedendo e infine partorire inaspettatamente: non è il film di un regista particolarmente fantasioso, ma la realtà, almeno stando al programma in onda su Real Time: “Non sapevo di essere incinta”.

Partorire in casa è un po’ più pericoloso per le primipare

Il parto in casa è stato per anni l’unico modo per mettere al mondo i bambini, oggi invece è un argomento che fa estremamente discutere. Le donne si sono abituate alla sicurezza dell’ospedale, che può fornire la giusta e immediata assistenza in qualsiasi momento. Eppure sono numerosi i ginecologi che sostengono che il parto naturale in un ambiente confortevole come la propria casa sia la scelta più giusta e anche quella più bella. Ma non è pericoloso?

Partorire in casa: nuovo trend dagli Usa

Una ricerca condotta dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), con sede ad Atlanta negli Usa, ha rilevato che una donna bianca su 98 nel ha partorito a casa, contro una su 357 tra le afro-americane e una su 500 tra le donne ispaniche. Generalmente un parto ogni 143 è avvenuto a casa. I dati si riferiscono al 2008. rispetto all’ultimo censimenti, effettuato nel 2004, il trend è aumentato del 20%.

Partorisce in casa senza sapere di essere incinta

Riuscite ad immaginare di essere incinta per 9 mesi senza accorgervene? Sembra impossibile eppure è accaduto ad una giovane donna della provincia di Bergamo. Nicoletta Zappella, 28 anni di Borgo di Terzo non sapeva di essere incinta e domenica 26 giugno ha dato alla luce la sua inaspettata bambina nel salotto di casa. Sembra la scena di un film eppure è andata proprio cosi. Nicoletta, dopo una notte insonne, si è alzata domenica mattina con un fastidioso mal di schiena che l’ha costretta in casa. Dopo essere andata in bagno, si è accorta che stava accadendo qualcosa di strano e ha raggiunto il marito in salotto per chiedere aiuto.

Il parto in casa: cosa c’è da sapere

decidere di partorire in casaIn Italia non è molto diffuso ma spostandoci in Olanda la percentuale di mamme che decidono di partorire in casa è piuttosto elevata (circa una donna su tre mentre in Italia, secondo i dati dell’Associazione differenza maternità siamo intorno allo 0,4%). Ma intorno agli ’50 da noi era prassi piuttosto comune partorire in casa con l’ausilio di una levatrice.

Come contenuto all’interno dell’ultimo numero di Viversani & Belli però il parto in casa sebbene sia un’esperienza più naturale del parto in ospedale non è indicata per tutte le donne. Possono ricorrere al parto in casa le donne che hanno valori normali di pressione, che non hanno malattie come ad esempio il diabete gravidico e che non soffrono di anemia. Molto importante anche la posizione del bambino (deve trovarsi in posizione cefalica) e che la sua crescita nei nove mesi di gestazione sia stata regolare.