La gravidanza è sempre un evento speciale, ma quando nel pancione di mamma ci sono due gemelli l’emozione (e le ansie) sono sicuramente maggiori. Numerose le curiosità che poi si scatenano in conoscenti, parenti ed amici riguardo al fatto: “hai gemelli in famiglia?” Questa è una delle domande standard a cui le future mamme in attesa di gemelli si trovano più di frequente a rispondere. Effettivamente esiste una predisposizione familiare/genetica alle gravidanze multiple, ma anche altri casi davvero insoliti in cui rimane facile incappare in una situazione simile. Scopriamo insieme quali e altre curiosità.
parto cesareo
Parto cesareo programmato: quanto tempo prima?
Il parto cesareo rappresenta un’opzione alla quale si ricorre per diversi motivi, sempre e solo dietro parere del proprio ginecologo di fiducia il quale, valutando ogni singola situazione, decide di consigliarlo, specie nel caso in cui il parto naturale possa rappresentare un pericolo per la salute della mamma, del bimbo o di entrambi. Del parto cesareo esistono due tipologie, quello programmato e quello di urgenza. Il primo viene concordato anticipatamente con il proprio medico e consente di fare nascere il bambino in una data prestabilita.
Posizione podalica, alternative al cesareo
Nella maggior parte dei casi, intorno alla 30esima settimana di gravidanza, accade che il bambino si trovi già in posizione cefalica, ovvero in quella consiederata più adatta alla nascita, con la testa posta in basso. La testa, infatti, è la prima parte del corpo del piccolo che uscirebbe dall’utero, e considerando il fatto che il suo diametro sia quello maggiore del bimbo, non dovrebbero esserci problemi di sorta nella fuoriuscita di tutto il corpo. Non sempre però ciò avviene. Può accadere ad esempio che a pochi giorni dalla nascita il bambino si trovi ancora in posizione podalica, ovvero con i piedi rivolti verso il basso ed il capo verso l’alto.
Scopre di essere incinta a 15 ore dal parto: la sorpresa di una mamma
Scoprire di essere incinta è un turbinio di emozioni, perché è come trovarsi in mano un biglietto di sola andata per un viaggio, anzi un’avventura, senza ritorno. Ci sono le paure, le gioie, le preoccupazioni ma anche l’euforia. Di solito le donne scoprono il concepimento, in un arco di tempo abbastanza breve, che varia tra una settimana e circa un mese e mezzo. Non è per tutti così. Una signora ha partorito 15 ore dopo aver scoperto di essere incinta.
Complicazioni del parto ed età materna, ad ogni età estrema il suo rischio
Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia dell’Università di Dublino e pubblicato sull’International Journal of Obstretrics partorire prima dei diciassette anni e dopo i quaranta espone il nascituro e la sua mamma a differenti tipi di rischi al parto. Gli studiosi sono giunti a questa conclusione dopo aver preso in esame gli esiti di parto di oltre 36mila primipare di diverse età per un periodo di dodici anni.
Parto record: donna di 200 chili dà alla luce il suo bambino
Sarà dimessa oggi la donna di 35 anni di circa 200 chili che ha dato alla luce un bimbo di 3 chili e 800 grammi all’ospedale San Camillo di Roma. Perché parliamo di questo parto? Ovviamente perché è una storia incredibile, almeno per noi italiani che non siamo abituati ai maxi obesi e soprattutto a parti così complicati. E poi perché ancora una volta ricorre un tema molto attuale: il peso durante la gravidanza.
Exit, la nuova tecnica di chirurgia prenatale salva-vita
Dall’esperienza e dalla professionalità di due centri di eccellenza nel campo ospedaliero pediatrico, quali l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, arriva una nuova tecnica di chirurgia fetale salva-vita: si chiama Exit (ex utero intrapartum treatment).
Desperate Debra, il nuovo simulatore per cesarei d’emergenza
Il cesareo è sempre più utilizzato, nonostante le indicazioni dell’Oms siano quelle di ridurre questo tipo di intervento solo esclusivamente ai casi di emergenza. Spesso, infatti, ci dimentichiamo che il taglio cesareo non è una tecnica per saltare il parto naturale, ma un vero e proprio intervento con tanto di limiti ed eventuali complicazioni. In Inghilterra è stato creato un simulatore di cesareo d’emergenza, proprio per allenare i medici.
Quando il parto cesareo è realmente necessario?
Parto naturale vs parto cesareo. È il grande “essere o non essere” della ginecologia moderna. Una cosa è sicura: in Italia si praticano troppi tagli e in molte occasioni non sono interventi necessari né alla mamma né al bambino. Per questo motivo, l’Istituto superiore di sanità (SNLG-ISS) ha studiato un nuovo documento per rimettere mano alle linee guida in cui definisce quando sussiste la reale necessità del taglio.
Partorire in casa è un po’ più pericoloso per le primipare
Il parto in casa è stato per anni l’unico modo per mettere al mondo i bambini, oggi invece è un argomento che fa estremamente discutere. Le donne si sono abituate alla sicurezza dell’ospedale, che può fornire la giusta e immediata assistenza in qualsiasi momento. Eppure sono numerosi i ginecologi che sostengono che il parto naturale in un ambiente confortevole come la propria casa sia la scelta più giusta e anche quella più bella. Ma non è pericoloso?
“Troppo snob per spingere”? Parto cesareo si o no
Il parto cesareo sta ormai diventando un’abitudine tra le mamme, che spesso partoriscono con questa pratica su richiesta.
I dibattiti sul parto cesareo non sono mai cessati e i diversi enti e istituti per la salute ogni anno stilano libretti e guide informativi, oltre ad indagare sulle percentuali di donne che si sottopongono all’operazione.
Oms al lavoro per rivedere i tassi relativi ai tagli cesarei
Il parto cesareo è sempre un tema che fa molto discutere! Per questo motivo l’Organizzazione mondiale della sanità ha deciso di mettere mano alla soglia, per fissare un nuovo limite che sia reale e soprattutto in linea con quelle che sono le nuove tendenze.
Depressione post partum, con il cesareo aumenta il rischio
Il rischio di cadere in depressione dopo il parto aumenta se il bambino è venuto al mondo con il parto cesareo. A sostenerlo è uno studio condotto presso la Yang Ming University di Taiwan.
Secondo la ricerca in questione inoltre il rischio di depressione post partum aumenta del 48 per cento in caso di cesareo programmato. La causa di questo fenomeno risiederebbe, secondo gli studiosi, nel senso di fallimento e di perdita di controllo sperimentata dalle neo mamme cesarizzate.
Cesareo: anestesia locale Vs anestesia generale
Sono davvero molte, circa duecentomila, le donne che ogni anno partoriscono con parto cesareo. Spesso, l’intervento è programmato, altre volte, invece, il cesareo si rende necessario durante il parto. Qualunque sia la causa del cesareo, uno degli elementi che lo caratterizza è, senza dubbio, l’anestesia, sia essa locale o generale.
Nella maggior parte degli ospedali italiani, a dispetto di quanto si possa immaginare, si pratica l’anestesia generale in caso di parto cesareo. L’anestesia locale spinale, invece, è ancora marginale anche se negli ultimi anni si assiste ad un incremento del suo impiego per il cesareo. L’anestesia spinale si avvale degli stessi farmaci dell’epidurale che vengono iniettati con un ago tra due vertebre lombari ma, a differenza di quest’ultima, anestetizza la donna dal bacino in giù.