Chi in passato abbia cercato di combattere l’obesità affrontando dei relativi interventi chirurgici potrebbe, nel caso in cui intendesse portare avanti una gravidanza, incorrere in rischi legati a tale premessa. Questo è quanto è emerso a seguito di uno studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institute in Svezia e pubblicato, nello specifico, sul British Medical Journal. In particolare chi sia sia sottoposto precedentemente a chirurgia bariatrica per combattere appunto la propria obesità, rischierebbe di dare alla luce non solo dei bambini sottopeso, ma anche di poter partorire dei neonati prematuri.
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L’obesità materna mette a rischio il cuore del bambino in età adulta
Molte volte abbiamo parlato del peso in gravidanza, perché è un indicatore molto importante sia di salute per la mamma sia per il bambino. La regola base è quella di prendere dai 9 ai 12 chili massima durante i nove mesi. Ricordate che il nascituro avrà un peso variabile tra i 3 e i 4 chili (poi c’è anche qualche eccezione) e tutto il resto dovrete smaltirlo voi. Non è tutto, perché essere in sovrappeso vuol dire avere più probabilità di mettere al mondo figli in sovrappeso e di sviluppare diabete
La gravidanza è ostacolata da obesità e anoressia
L’arrivo di una tanto desiderata gravidanza potrebbe essere ostacolato dalla forma fisica. Molti chili di troppo o il lor contrario, ossia un’eccessiva magrezza, potrebbero incidere sulla fertilità ostacolando la fecondazione. Ciò è quanto emerso da una recente ricerca pubblicata sul Journal of Human Reproductive Sciences, la quale dimostra come l’obesità e l’anoressia non solo ostacolino la fertilità ma inciderebbero anche sulla stimolazione ormonale. Prestare attenzione alla propria linea, da sempre consigliato, oggi è ancora più importante in quanto legato al desiderio di maternità di molte donne.
Obesità nei bambini in Italia, 3 su 10 lo sono
Sarebbe causata dal poco movimento e da un’alimentazione errata, caratterizzata dall’ingerimento di troppi grassi. Il tasso di obesità infantile in Italia da sempre è preoccupante ma i dati sono in continua ascesa. Ben 3 bambini italiani su 10 sarebbero in sovrappeso o obesi. A questo proposito una valida iniziativa avrà luogo domenica 12 Maggio presso Villa Pamphili a Roma: la prima corsa campestre contro l’obesità infantile, la Charity Run – Race for Children.
Alimentazione bambini: può essere influenzata dal grado di istruzione dei genitori?
Che i genitori svolgano una funzione di grande rilevanza nella sana e corretta alimentazione dei propri bambini sia con una vigilanza costante che con il buon esempio che solo mamma e papà sanno dare è già assodato. I genitori prima di tutti devono quindi essere i protagonisti di sane abitudini alimentari, spronando ove possibile il bambino a dedicarsi ad una qualche attività fisica. Ma oltre questo si scopre oggi che ci sarebbe un altro fattore volto ad influenzare l’alimentazione dei bambini, il grado di istruzione dei propri genitori. Almeno secondo quanto afferma uno studio condotto presso l’Università di Saragozza (in Spagna) pubblicato successivamente sulla rivista Public Health Nutrition.
Bambini obesi, i genitori “allenati” possono aiutarli
Nonostante gli ultimi dati abbiano registrato un calo dell’obesità infantile in Italia, il fenomeno rimane comunque significativo e degno di continua attenzione, non solo nei confronti dei bambini ma anche della famiglia. Abitudini familiari errate possono contribuire a far si che i bambini accumulino con il tempo dei chili di troppo indesiderati ed al tempo stesso rappresentanti un grave problema per la salute. Dunque, per far si che il bambino cali di peso, non è importante solo una corretta dieta alimentare ma anche il ruolo svolto dai genitori.
Obesità e maternità, rischio per il nascituro
L’obesità, manifestasi in gravidanza o nei mesi immediatamente successivi, non è stata finora troppo al centro di studi a riguardo nè di troppa attenzione in generale, probabilmente perchè il fatto di accumulare dei chili in questi periodi viene considerato piuttosto normale. Sarebbe utile invece porre l’attenzione sull’obesità materna in quanto possibile causa non solo dell’obesità infantile ma anche di malattie croniche, oltre che, ma questo è risaputo essendo affermato ormai su diverse riviste mediche, di rischi in gravidanza ed aumento del tasso di abortività.
Obesità bambini, possibile causa i genitori
L’obesità nei bambini è un fenomeno di grande importanza sociale. Se pensiamo che in Italia un bambino su 4 ne sia colpito possiamo renderci conto di quanto sia rilevante. Spesso è legata a cattive abitudini alimentari quali il consumo smodato di merendine e snack, di bevande gassate e zuccherate oltre che la sedentarietà, ed a questo proposito l’utilizzo prolungato del computer, favorendola, non aiuta per niente. Oltre queste cause però, secondo uno studio della Washington State University pubblicato sulla rivista Appetite, ci sarebbe un’altra possibile causa rappresentata dai genitori, o meglio dall’imitarli.
Diabete di tipo 2 in aumento nei bambini: le nuove linee guida americane
Gli ultimi dati americani sull’obesità infantile sono stati molto positivi, perché hanno dimostrato un calo, il primo dopo anni. Resta però alto il dilagare del diabete di tipo 2 anche tra i bambini. Questa malattia di solito è tipica degli adulti e compare a seguito di uno stile di vita errato e di un’alimentazione completamente squilibrata.
Per far dimagrire i bambini non bisogna parlare del loro peso
Vuoi per lo stile di vita sempre più sedentario, vuoi per il dilagare di abitudini alimentari errate, un numero sempre crescente di bambini e adolescenti è obeso o in sovrappeso. Correre ai ripari è fondamentale perchè l’obesità non è solo un problema estetico ma anche e soprattutto di salute poichè può compromettere quella dei nostri figli una volta diventati adulti esponendoli al rischio di sviluppare diabete e patologie cardiovascolari, solo per citarne alcune.
Dieta in gravidanza: carboidrati a basso indice glicemico per non ingrassare troppo
Non ingrassare troppo in gravidanza dovrebbe essere un impegno per ogni mamma in attesa. In linea di massima, i chili dovrebbero essere tra i 9 e i 12 (calcolate una media di uno per mese). Ci sono però signore che durante i novi mesi prendono anche 20 chili, mettendo a rischio la propria salute e quella del pupo. Secondo un nuovo studio firmato dai ricercatori dell’University College di Dublino e il National Maternity Hospital (Uk), esiste un modo per non ingrassare troppo.
Bambini obesi, 170 milioni in tutto il mondo
L’obesità dilaga e lo fa su scala planetaria senza lasciare scampo a nessuno, neppure ai bambini. A lanciare l’allarme è la rivista Lancet che ha intervistato gli esperti del National Insitute of Diabetes and Digestive and Kidney Disease, secondo i quali ben 170 milioni di bambini nel mondo sono obesi o in sovrappeso.
E se un tempo si guardava oltreoceano per vedere quanto il problema dei chili in eccesso fosse comune anche tra i più piccoli, oggi, ahinoi, non è più necessario. Nel nostro Belpaese infatti, patria della dieta mediterranea, oltre il 22 per cento dei bambini tra gli otto e i nove anni ha problemi di sovrappeso mentre più dell’undici per cento è obeso.
Acqua potabile nelle scuole: una scelta per la salute e per l’ambiente
I nutrizionisti americani credono che l’accesso degli scolari all’acqua sia un problema da affrontare: solo il quindici per cento di bambini in fascia d’età intorno ai 10 anni consumano quantità adeguate di acqua (dati del National CDC Salute e Nutrizione Examination Survey) e dal momento che essi trascorrono una larga percentuale delle loro ore di veglia a scuola, proprio qui dovrebbero assumere metà della razione di acqua totale giornaliera.
Le raccomandazioni standard per i bambini sono di 6-8 bicchieri di acqua al giorno, mentre per i ragazzi adolescenti, che ne hanno ancora più bisogno, di 11 bicchieri al giorno. Spesso non si considera quanto il consumo di acqua sia fondamentale anche per l’apprendimento, per le prestazioni mentali e fisiche, ma anche per la prevenzione di malattie in età adulta e, soprattutto per le ragazze, di disturbi legati alla ritenzione idrica, come la cellulite.
Carenza di ferro nei ragazzi e obesità
Stanchezza, spossatezza e difficoltà di concentrazione sono gli effetti provocati da una carenza di ferro di primo livello, cioè da una carenza che non è ancora patologica, ma che può diventarlo se non si correggono alcune cattive abitudini.
Se ad esempio in tali casi non si agisce in maniera opportuna, si potrebbe passare ad una mancanza di ferro di secondo livello, fino ad arrivare al terzo che comporta la vera e propria anemia.
Questa condizione è provocata da una carenza di emoglobina nel sangue e di solito si verifica nei periodi di aumento del fabbisogno di nutrienti. Per questo, i soggetti maggiormente colpiti sono gli adolescenti, le donne in gravidanza o in allattamento e gli anziani.