I piccoli di casa in realtà indossano nel 33% taglie forti. Questo quanto emerge dallo studio europeo Chop (Childhood obesity project) che ha puntato il dito contro la dieta iperproteica dei bambini tra i 6 e i 9 anni. Sembra essere uno dei principali motivi legati all’ obesità infantile. Vi chiederete quali proteine? Quelle del latte per esempio sono quelle maggiormente incriminate. Non pensiate alla classica bistecca. Gli esperti sostengono che venga introdotto il latte vaccino un po’ troppo precocemente.
obesità infantile
Bambini obesi, il polso svela il rischio di ictus da adulti
I vostri piccoli sono in sovrappeso o obesi e siete preoccupati per la loro salute? Fate bene. È importante fare molta attenzione al peso perché mette alla prova il cuore e aumenta il rischio di sviluppare il diabete, oltre a creare complessi di carattere psicologico. C’è però un nuovo test che farà stare tutti un pochino più tranquilli: dalla circonferenza del polso dei bambini con qualche chilo di troppo si può predire la possibilità di avere infarti o ictus da adulti.
È la scoperta, tutta italiana, pubblicata dalla rivista scientifica Circulation: Journal of the American Heart Association e che per certi versi manda in pensione il famoso BMI (indice di massa corporea). Per giungere allo sviluppo di questo test, c’è stato prima uno studio su quasi 480 bambini, tra i 10 e i 12 anni, in sovrappeso ed obesi.
Sovrappeso infantile e otiti croniche, forse c’è un legame
Secondo i risultati ottenuti dai ricercatori della Kyung Hee University di Seoul, in Corea, esisterebbe un legame tra infezioni dell’orecchio, perdita del gusto e conseguente aumento di peso; i bambini obesi o in sovrappeso infatti hanno difficoltà a percepire il gusto di ciò che mangiano e questo dipenderebbe dall’aver sofferto di otiti croniche o ripetute.
Lo studio in questione è stato coordinato dal dottor Il Ho Shin, il quale, col suo team di ricerca, ha analizzato il senso del gusto di un campione di ottantaquattro bambini di età compresa fra tre e sette anni, la metà dei quali soffriva di otiti croniche o ricorrenti.
Obesità giovanile, spesso cela dipendenza
Purtroppo sappiamo bene che i bambini e gli adolescenti italiani sono fra i più obesi d’Europa: il 6% vive al Nord del Paese, mentre oltre il 17% al Centro-Sud. Quello che, forse ancora non sapevamo è che spesso i problemi di sovrappeso e obesità dei nostri ragazzi nascondono problemi ben più gravi di dipendenza da alcol, sostanze stupefacenti e gioco d’azzardo.
A giungere a questa sconcertante conclusione è stato un gruppo di ricercatori dell’Istituto di fisiologia di Pisa, in base all’analisi delle risposte fornite a un questionario da un campione di 40mila adolescenti fra i 15 e i 19 anni. Più precisamente, secondo gli studiosi pisani, un adolescente su quattro non riesce a fare a meno di fumo, alcol, droga e gioco d’azzardo e gli adolescenti obesi sono più propensi dei coetanei normopeso a fare uso di sostanze stupefacenti.
Alimentazione in gravidanza: come evitare obesità e diabete al bambino
Evidenze scientifiche mostrano che numerose e frequenti patologie nei bambini (ma anche disturbi nelle mamme e negli adulti) come obesità, diabete e ipertensione, possono essere attribuiti a squilibri avvenuti durante la gravidanza.
Nell’inverno scorso, ad esempio, i laboratori della Rockfeller University hanno reso pubblico uno studio sul fatto che un’alimentazione grassa in gravidanza predispone i bambini all’obesità.
È preferibile, pertanto, scegliere un’alimentazione magra, per evitare che, a causa degli alimenti grassi, si scatenino cambiamenti cerebrali nel feto, alterando la riproduzione di determinate proteine (chiamate peptidi oressigenici, stimolatori dell’appetito) e predisponendo il bambino a seri disturbi dell’alimentazione, come appunto l’obesità.
Allo stesso modo, un eccessivo aumento di peso durante la gestazione provoca pericoli anche per le mamme, in quanto amplifica il pericolo di andare incontro a diabete gestazionale o preeclampsia.
L’obesità precoce colpisce i bambini già a 9 mesi
Per ingrassare non è mai troppo presto, ovviamente non in senso positivo. Perché un nuovo studio delle Università del Michigan e della Wayne State University (Usa) ha verificato che i bambini tendono a essere obesi già a 9 mesi. Sì, proprio quei cucciolotti tanto paffuti da sembrare dei bambolotti sono già a rischio con il peso.
Non è totalmente vero che è normale essere tondi da piccoli e che il peso si modifica una volta iniziato a camminare: l’obesità può insorgere si nei primi mesi di vita, creando problemi gravi che poi condizionano l’intera vita.
Per capire meglio quali siano i fattori associati all’obesità infantile precoce e come si possano evitare, c’è stato uno studio molto ampio.
Obesità infantile, i figli unici sono più viziati a tavola
A volte il troppo amore fa male alla salute. È proprio così soprattutto nel caso dei bambini. Uno studio dell’ Institute of Education dell’Università di Londra ha verificato che i piccoli che non hanno fratelli, tendono a essere in sovrappeso. Il motivo? L’attenzione di mamma e papà è tutta per loro e purtroppo, con l’intenzione di fare del bene, spesso i genitori tendono a dare troppo cibo al bambino.
I figli unici si dice siano più viziati e più coccolati. Mi rifiuto di credere a questa teoria (sarà perché sono figlia unica pure io), ma una cosa è vero: quando in una casa c’è solo un bambino, diventa una sorta di principe. Ha le attenzioni di tutti: nonni, zii e ovviamente genitori. C’è chi gli prepara la merenda, chi il piatto preferito, chi gli allunga un cioccolatino o un dolcetto di nascosto. Il risultato? Sono a rischio sovrappeso e ovviamente a rischio obesità, con tutto quello che può comportare.
La pubertà nelle bambine e il peso dipendono da 30 nuovi geni
La pubertà femminile dipende tra 30 geni. È la scoperta dei ricercatori del consorzio internazionale Reprogen che ha messo in luce come le bambine che diventano donne troppo in fretta sono più esposte al rischio obesità. Non so se questo collegamento lo avete, per caso, notato con le vostre donnine di casa? E’ abbastanza noto però che i chili di troppo dipendano da scompensi ormonali. In questo caso gli esperti hanno trovato un nuovo legame.
Alcuni geni, infatti, influiscono sia sull’età di inizio della pubertà sia sull’ago della bilancia e sui meccanismi biologici collegati al metabolismo dei grassi. Quindi non c’è un legame di causa effetto, piuttosto un’origine comune.
L’obesità infantile può dipendere dalla carenza di Vitamina D
Il vostro bimbo è cicciottello eppure siete sempre molto attenti all’alimentazione? Care mamme, non tutto dipende dalla dieta. Magari non date al piccolo cibo spazzatura o prodotti confezionati, ma non è detto che il suo corpo non faccia i conti con un altro problema che causa l’accumulo di grasso, specialmente intorno alla vita. I ricercatori dell’Università del Michigan (Usa) sostengono che un deficit di vitamina D potrebbe nascondersi dietro i chili di troppo dei bambini.
Gli esperti, inoltre, ricordano che il grasso accumulato nella zona del girovita è quello più pericoloso per la salute perché espone al rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiache e la famosa sindrome metabolica, che spesso viene poco tenuta in considerazione. Ecco quindi che la raccomandazione è quella di fare molta attenzione al peso del piccolo, non per mere questioni estetiche, ma affinché si possano prevenire certi disturbi.
Bambini obesi, se mamma e papà mangiano bene anche loro dimagriscono
Se la dieta di mamma e papà è sana ed equilibrata i bambini tendono a seguire l’esempio e a perdere i chili in eccesso mantenendo il peso forma. Questo è quanto emerge dai risultati del Progetto Diogenes, condotto dall’Università di Copenaghen in collaborazione con altri otto centri di ricerca europei e finanziato dall’Unione Europea.
Il progetto ha visto coinvolto un campione di 772 famiglie; il 45% dei bambini appartenenti a queste aveva problemi di sovrappeso ed ha smaltito i chili in più, sfuggendo al pericolo di entrare nel tunnel dell’obesità infantile, seguendo per otto settimane la stessa dieta cui si stavano sottoponendo i genitori.
La dieta in gravidanza può modificare i ritmi circadiani del bambino
Bisogna fare molta attenzione alla dieta, soprattutto quando si è in attesa di un bambino. Non è facile muoversi correttamente in campo alimentare: quante calorie? È meglio una dieta proteica o a base di carboidrati, e quanto bisogna mangiare? Alcuni ricercatori di Houston hanno notato come i primati in stato interessante che consumavano una dieta molto ricca di grassi mostravano un’alterazione di alcuni geni che regolano i ritmi circadiani, ovvero i processi fisiologici (mangiare, dormire, svegliarsi) nel corso della giornata. Questa situazione aumenta il rischio di obesità nei bambini durante il periodo dello sviluppo.
La ricerca è stata svolta su tre gruppi di macaco giapponese durante la gravidanza, dai medici del Department of Obstetrics and Gynecology at Baylor College of Medicine. Il primo gruppo è stato nutrito con una dieta al 12% di grassi (gruppo di controllo), un altro con il 35% di grassi e, l’ultimo, dopo cinque anni di dieta “grassa”, è stato poi riportato alla dieta del gruppo di controllo.
Bambini, contro l’obesità una buona lettura
L’obesità, negli ultimi anni, è diventata un problema in costante crescita anche tra i bambini più piccoli. Per combatterla e prevenirla sono utili, si sa, una dieta sana ed equilibrata e una regolare attività fisica. Quello che non tutti sanno, però, è che anche una buona lettura, nonostante sia un’attività sedentaria, può essere d’aiuto a chi ha problemi di peso, soprattutto se si tratta di bambini. Ad affermarlo è uno studio condotto dal dipartimento di pediatria dell’Università di Duke, nel North Carolina (USA). Nello specifico, i ricercatori americani hanno preso in osservazione diverse bambine in sovrappeso di età compresa tra i 9 e i 13 anni che sono state divise in vari gruppi. Al primo gruppo di bambine gli scienziati hanno dato da leggere un libro che trattava di alimentazione, di sport e raccontava la storia di una bambina in sovrappeso che dopo essere tornata in forma riacquistava serenità, benessere ed autostima.
I cereali a colazione fanno ingrassare i bambini
Sicuramente quasi tutte le mamme penseranno che una colazione a base di latte e cereali sia nutriente e salutare per il proprio bambino; in realtà non è proprio così, anzi li farebbero solo ingrassare, almeno secondo i risultati di un chiesta a cura del canale tv inglese Channel 4 condotta dall’International Obesity Task Force, diretta dal dottor Philip James.
I ricercatori sono arrivati a questa conclusione analizzando i valori nutritivi delle principali marche di cereali; da questa indagine è risultato che molto di essi contengono molto zucchero, addirittura più di altri cibi in genere considerati “cattivi” per la salute come, ad esempio le ciambelle zuccherate.
Obesità infantile: vietati gli Happy Meal in California
Notizia shock per i bambini di Santa Clara in California, dove le autorità locali hanno approvato il divieto di commercializzazione dell’Happy Meal, il menù per bambini di McDonald’s. Questa decisione, apparsa sul New York Times di martedì 27 aprile, si deve al fatto che i bambini amano troppo questo prodotto in quanto all’interno vi si trovano dei gadget di personaggi molto amati dai piccoli, che, quindi per collezionarli, sarebbero spinti ad acquistare sempre più Happy Meal e quindi a mangiare sempre più hamburger aumentando così il rischio di diventare obesi.
Lo scopo della decisione dei funzionari di Santa Clara è quello di prevenire l’aumento di obesità infantile, un fenomeno in aumento anche in Italia; basti pensare che nella zona di Santa Clara un bambino su 4 è obeso. Ken Yeager, il primo firmatario della legge, spiega:
Questa ordinanza impedisce ai ristoranti di sfruttare la passione dei bambini per i giocattoli per vendere pasti ad alto contenuto di calorie, grassi e sodio. L’ordinanza non è diretta contro i giocattoli. Questi ultimi non rendono i bambini obesi.