Adolescenti pigri? E’ un male generazionale

Gli adolescenti italiani sono pigri ma non è colpa loro. Si tratta ormai di un male generazionale. A dirlo sono i pediatri della Sip (Società Italiana di pediatria) nel Rapporto Abitudini e stili di vita degli adolescenti 2011-2012. E i dati, credetemi, sono davvero sconcertanti: il 60 per cento dei nostri ragazzi trascorre seduto dieci-undici ore al giorno, prima a scuola poi a casa. Sia davanti alla tv sia davanti al pc che viene acceso soprattutto alla sera per chattare con gli amici e postare messaggi sui social network. E come se non bastasse quasi la metà degli studenti va a scuola accompagnato in automobile.

Alimentazione dei bambini, gli spuntini possono combattere l’obesità infantile?

Si torna a parlare ancora una volta di alimentazione dei bambini, perché purtroppo i dati sull’obesità infantile fanno ancora molta paura. Secondo Okkio alla salute 2010 un terzo dei piccoli italiani ha qualche chilo di troppo e il 10 percento è obeso. Bisogna quindi uscire da quel luogo comune che indica un bambino cicciottello, un bimbo bello e in salute, perché non è così. E non è neanche vero che quel bimbo che oggi è in sovrappeso domani sarà un adulto magro, perché nel 50 percento dei casi diventerà un adulto obeso.

Obesità infantile: troppe scuole non hanno la mensa

Torniamo a parlare di obesità infantile e di mensa scolastica. Purtroppo il peso forma dei nostri bambini continua a essere oggetto di studio e di riflessione, perché i dati sul sovrappeso sono davvero spaventosi. Non è una questione estetica, ma di salute: il 40 percento dei piccoli pesa troppo e correre il rischio di diventare un adulto obeso, con problemi cardiovascolari e la possibilità di diventare diabetico.

Perché la merenda è tanto importante?

La merenda è da considerarsi, a tutti gli effetti, un piccolo pasto ed è necessario scegliere i cibi giusti e anche gli apporti calorici necessari. Per essere precisi, le merende – come saprete care mamme – sono due: una a metà mattina e una a metà pomeriggio. Hanno, all’interno della giornata, un ruolo differente, anche se la funzione è la stessa: favorire il frazionamento dei pasti, per evitare che i piccoli arrivino a tavola (a pranzo e a cena) troppo affamati, consumando pasti sbilanciati, e al tempo stesso abbiano sempre la giusta dose di energia per affrontare la giornata.

Misurare il colesterolo ai bambini. Non è mai troppo presto per cominciare?

Prendersi cura della propria salute è un dovere al quale nessuno dovrebbe potersi sottrarre e non è mai troppo presto per cominciare. Certo i bambini non possono farlo da soli, dunque la prevenzione di patologie che possono interessarli da adulti è compito di noi genitori. Questo riguarda anche il controllo del colesterolo. Per questo motivo l’associazione dei pediatri americani ha emanato, sulla rivista Pediatrics, delle nuove linee guida in cui raccomanda l’analisi dei livelli di colesterolo per tutti i bambini già a partire dai nove anni di età, a prescindere da precedenti familiari che possono farli considerare a rischio.

Obesità infantile, campagna choc Strog4life sconvolge l’America

Ogni mamma vede il suo bimbo, il più bello del mondo. È una debolezza. Ammettiamola! Non c’è nulla di male, anche se a volte non vedere ciò che ci circonda con la giusta prospettiva può essere un danno. Facciamo un esempio? Ci sono genitori che non si accorgono che i loro bambini sono obesi e che hanno bisogno di una dieta. Parlo di obesità perché una nuova campagna, organizzata da Strong4life, movimento creato dal Children’s Healthcare di Atlanta, ha invece deciso di mettere i piccoli davanti alla dura realtà.

Obesità infantile: in Scozia figli obesi tolti ai genitori

La lotta all’obesità infantile portata all’ estremo. E’ quanto accaduto in Scozia, dove due genitori rischiano di perdere la custodia di 4 dei loro 7 figli. Il motivo? I bambini, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, sono obesi e i genitori non sono in grado di aiutarli a perdere peso.  Una sentenza choc che in Gran Bretagna ha suscitato non poche polemiche e che arriva dopo il fallimento di un programma di monitoraggio a cui la famiglia era stata sottoposta in passato. Già nel 2008, infatti, la coppia di genitori era stata ammonita dai servizi sociali per l’eccessivo peso di alcuni dei loro figli.

I bimbi nati da mamme obese hanno più grasso anche nel fegato

 

Il peso conta, soprattutto in gravidanza. Dimentichiamoci tutti quei luoghi comuni che danno il via libera alle future mammine a mangiare per due. Quando si è in dolce attesa bisogna fare molta attenzione a non esagerare ed è necessario anche cercare di mettersi a dieta (in caso di obesità) prima del concepimento. Il motivo? Tutelare la salute del bambino.

A dieta a 14 anni: il libro per bambini che promuove l’anoressia

 

La vedete la fotografia qui sopra? Non è un disegno normale, ma la copertina del libro che in questo momento sta facendo discutere il mondo. Il titolo è Maggie Goes On A Diet ed è scritto da Paul Kramer. Secondo me l’immagine spiega già molte cose: il testo è la storia di una bambina ciciottella che dopo aver perso peso diventa una sorta di stella del pallone nella sua scuola.

MiVoglioBene, il progetto per combattere l’obesità infantile

Un progetto italiano, per combattere l’obesità infantile, quest’anno ha ricevuto un premio molto prestigioso: ‘Eccellenza 2011’ dalla Public affairs association (Paa). Questo riconoscimento serve a mettere in evidenza il lavoro fatto da un gruppo di esperti in materia di sanità e salute e soprattutto come questo sia arrivato in modo positivo alla gente.

Obesità infantile in età scolare: l’italia è più a rischio

Torniamo a parlare di Obesità infantile in Europa e in particolare in Italia con i dati forniti al 67° Congresso SIP Società Italiana di Pediatria. Un fenomeno che colpisce i bambini soprattutto in età compresa dai 7-8 anni sebbene le cause vanno ricercate fin dai primi giorni di vita, nel caso di somministrazione di latte artificiale iper-proteico e dopo i sei mesi di vita con il latte vaccino.